di Geranius
Molti di coloro che gravitano nell’area dell’impropriamente detta Tradizione, hanno o hanno avuto un interesse e forse un affetto per gli Asburgo e il loro Impero.
Ultimo stato, se non cattolico quantomeno governato da una famiglia dichiaratamente cattolica, l’Austria e poi l’Austria-Ungheria non possono che suscitare in molti un senso di rispetto o di nostalgia per un mondo spazzato via dal primo conflitto mondiale, all’origine del quale vi è stata, non dimentichiamolo, anche la volontà della massoneria di cancellare l’ultimo regno di tradizione cristiana.
Tale sentimento di stima è senz’altro accresciuto dalla vicenda di Carlo I d’Asburgo, ultimo vero principe cristiano, perfettamente consapevole di ciò che avveniva intorno a lui e deciso a porre fine all’”inutile strage”, per utilizzare le parole di Papa Benedetto XV, fermo nel rifiutare le profferte massoniche di restituzione della corona al termine della guerra in cambio di libertà d’azione per la setta.
Inoltre, al netto del giuseppinismo, delle politiche assolutistiche di Maria Teresa d’Austria e di altri colpi di testa di sovrani asburgici nelle loro politiche ecclesiastiche, l’Austria ha costituito uno dei pilastri di quell’alleanza tra Trono e Altare che è stata alla base della Cristianità per diversi secoli, indubbio baluardo contro la setta e le sue macchinazioni durante il cosiddetto risorgimento.
Ciò detto, è curioso osservare come i pretendenti al trono Asburgo, prima Ottone, figlio di Carlo e poi Carlo, l’attuale pretendente della casata Asburgo-Lorena, siano stati membri e grandi promotori dell’associazione Pan-Europa, quella del tristemente famoso Kalergi per intenderci.
Cominciando dal padre, Ottone, scopriamo che oltre che presidente di Pan-Europa, fu patrono del 3 Faiths Forum (http://www.3ff.org.uk/), un’associazione basata in Inghilterra e promotrice del dialogo tra “Cristianesimo”, Giudaismo ed Islam (http://www.lavoceditrieste.net/2011/07/14/6819/) e pure un membro della globalista Mount Pelerin Society (https://thedailyknell.wordpress.com/2012/10/29/the-mont-pelerin-society-the-ultimate-neoliberal-trojan-horse/)
Passando al figlio, Karl, veniamo a sapere, che da buon pan-europeo è pure un sostenitore dell’attuale governo ucraino, di Euromaidan e del golpe NATO in Ucraina del 2014. (http://bunews.com.ua/interviews/item/habsburg-inheritance-karl-von-habsburg-on-the-importance-of-ukraines-european-roots)
Non c’è che dire, queste posizioni spiccano per diversità rispetto a quelle di don Sixto Enrique di Borbone, Abanderado de la Tradicion (Portabandiera della Tradizione) e pretendente carlista.
Le sue prese di posizione antimondialiste e contro i poteri forti, basti pensare alle sue dichiarazioni sulla guerra contro Gheddafi in Libia (https://carlismo.es/d-sixto-enrique-sobre-libia/) e sulla Russia,(https://carlismo.es/s-a-r-don-sixto-enrique-de-borbon-la-voluntad-rusa-de-independencia-nos-ayudara-a-reencontrar-la-nuestra-que-esta-amenazada-por-la-penetracion-anglosajona/) nonché le sue frequenti denunce dei massacri di cristiani in Medio Oriente, ci mostrano davvero un altro tipo d’uomo rispetto agli attuali Asburgo.
Concludendo, non possiamo fare a meno di notare come, per un grottesco paradosso, nell’attuale Austria, i principali avversari dell’invasione migratoria, dell’europeismo e delle trame di Soros, sembrino essere quelle associazioni studentesche (Burschenschaften) che ancora celebrano la rivoluzione liberale e pangermanista oltre che anticlericale del 1848 (ricordiamo la distruzione di un convento di gesuiti e le continue minacce ed oltraggi a monsignor Milde, arcivescovo di Vienna durante i disordini) e quel partito, l’FPO, per anni membro dell’Internazionale Liberale.
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