abbandono pozzo

 

di Massimo Micaletti

 

La morte, negazione di ogni libertà, viene contrabbandata di libertà: ciò avviene perché, tagliati i ponti con Dio, si precipita nel credere che l’Uomo non conti più nulla se non conta qualcosa per se stesso o per gli altri. Se nessuno ti pensa, se tu non ti pensi; se nessuno ti vuole, se tu non ti vuoi; se nessuno ti accoglie, se tu non ti accogli; se così è, sei libero di morire.

“Libero di morire”: come dire che si è liberi di morire di fame e di sete o di suicidarsi. E infatti le DAT sono suicidio assistito per fame e sete sotto sedativi e i primi casi di cronaca lo rivelano chiaramente.

Prima è arrivato l’aborto legale: se la vita che porti in grembo non conta per te, puoi trovare qualcuno pagato dallo Stato per il quale la vita che porti in grembo vale ancor meno, e dopo avertela strappata si toglie i guanti e torna a mangiare a casa sua sereno. Quella vita che porti in grembo non esiste, se non esiste né per la madre, né per il padre, né per il medico che la distrugge.

Poi la fecondazione artificiale: le decine di embrioni perduti, manipolati, scartati non esistono perché nulla contano per chi li ha prodotti, per i loro genitori biologici, per chi li ha commissionati.

E’ stato naturale applicare questo ragionamento, infine, a sé stessi, e decidere che sì, se nulla conto per me, se nulla per me conta questa vita, è bene farla finita. E lasciar decidere agli altri.

Ma quanto vale la vita di un uomo? Suona oscena questa domanda, vero? Eppure, ad ogni aborto, ad ogni fecondazione artificiale, ad ogni interruzione di cure e terapie che uccide un malato questa domanda viene alla luce e trova risposta: “Quanto vali tu lo decido io”. Perché nelle DAT come nell’aborto e nella fecondazione artificiale sono sempre i forti e coscienti che decidono per i deboli ed incoscienti e la foglia di fico della “dichiarazioni anticipate” cade immediatamente se solo si considera che se il fiduciario non vuole o il medico non vuole tu non muori: è la loro volontà non la tua, è la loro decisione non la tua, è la loro libertà non la tua che ti fa morire.

Tanto parlare di libertà, diritti civili e via pontificando quando alla fine la domanda è la stessa che si pongono gli schiavisti, i tiranni, gli usurai: quanto vale la vita di un uomo?