Un tema su cui – almeno in certi ambienti “tradizionali” – c’è abbastanza consenso, ma non è ancora compreso a sufficienza. Offriamo allora ai nostri lettori la seguente, sintetica argomentazione di un sacerdote della Fraternità San Pio X. Linkato nel corpo dell’articolo è un documento pdf (in lingua inglese), che riporta – senza inficiare il tema della inaccettabilità del novus ordo – le obiezioni sedevacantiste alla teoria (sostenuta dalla FSSPX) per cui il rito “nuovo” sia stato promulgato illegittimamente. [RS]
di don Philippe Toulza, FSSPX
Non possiamo né celebrare la messa di Paolo VI, né assistervi. Questo è quello che pensano i sacerdoti della Fraternità San Pio X , di altre comunità, e molti fedeli.
Questa affermazione sembra dura. Molti la rifiutano. Vuoi difendendo decisamente il Novus Ordo Missae, vuoi dicendoci: «Le vostre critiche sulla nuova messa sono eccessive. Celebrarla o parteciparvi, non è proibito». In particolare ci vengono poste le seguenti obiezioni:
1. I difetti della messa di Paolo VI sono reali: è quindi imperfetta. Ma non sono tali da renderla illegittima. In una parola, essa è meno buona rispetto al rito tradizionale, ma non è poi così cattiva.
2. Ci sono delle circostanze nelle quali la messa di Paolo VI è ben celebrata, ad esempio, quando è celebrata in latino, con le spalle al popolo, da un sacerdote pio e serio, con la prima preghiera eucaristica. In questi casi, assistervi (o celebrarla) non è proibito, ma è piuttosto vero il contrario.
3. La messa secondo il rito di Paolo VI è stata celebrata tutti i giorni dai papi Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI; dai cardinali Burke e Sarah. Suor Lucia, che ha visto la Santa Vergine, vi ha assistito e così pure molti santi religiosi e religiose. Di conseguenza non è ragionevole sostenere che non possiamo né celebrarla né assistervi!
4. Promulgando questo rito della messa, papa Paolo VI ne ha fatto una legge per la Chiesa di celebrarla e di assistervi; questa legge obbliga. Ora, il papa non può errare quando promulga una legge per la Chiesa universale: dal momento che, in questo caso, è infallibile. Quindi la messa di Paolo VI è buona.
Prima di rispondere a ciascuna di queste obiezioni, spieghiamo perché riteniamo di non poter né celebrare né attivamente partecipare alla messa di Paolo VI, sia la domenica che durante la settimana. Le ragioni di fondo possono essere così riassunte:
(A) Non si può celebrare la messa con un rito non cattolico, né assistervi.
(B) Ora, la messa di Paolo VI è un rito non cattolico.
(C) Dunque non si può celebrare la messa di Paolo VI né assistervi.
La prima considerazione (A) ricorda semplicemente che non è lecito partecipare ad un rito non cattolico (canone 1258). Ad esempio, se ci si trova di domenica in un paese in cui non c’è messa cattolica, non è permesso di pregare in una messa ortodossa o, a maggior ragione, nel contesto di un culto protestante.
La seconda affermazione (B) è più netta e risoluta. La si prova così: ogni rito della messa che, anche se approvato dalla Santa Sede, è indegno sia del culto divino e della reiterazione sacramentale del sacrificio della Croce e che è più dannoso che benefico per coloro che lo celebrano o lo frequentano, è un rito non cattolico. Ora il rito di Paolo VI, benché approvato dalla Santa Sede, è indegno del culto e della rappresentazione sacramentale del Calvario, ed è più dannoso che benefico per le anime. Pertanto, non merita il nome di cattolico.
[…]
Si noti che non si può dire che questa Messa sia invalida in sé (anche se può esserlo in alcuni casi). Si tratta di una messa vera e propria, in quanto la materia del sacramento (pane e vino) e le parole pronunciate su questa materia (Questo è il mio corpo…) sono quelle che Gesù Cristo ha istituito. Il cuore (la sostanza) della messa, cioè la consacrazione, non è di per sé assente da questo rito. Tuttavia, non è una messa cattolica, il che la rende illecita. Perché ciò che circonda il cuore della messa non è degno del culto cattolico e costituisce più un pericolo che un beneficio per le anime.
Inoltre, i difetti di questo rito sono più spesso carenze (ad esempio, la rarefazione del richiamo al sacrificio) che affermazioni vicine l’eresia o gesti irriverenti. Ognuno di questi difetti in sé (per esempio la riduzione del numero di genuflessioni, la mal compresa partecipazione dei fedeli) non basta a distogliere dalla messa di Paolo VI. Ma è l’insieme, l’ordine generale (più precisamente, il disordine chiamato in teologia privazione), il tutto composto da queste varie carenze che porta, purtroppo, a giudicare che essa «si allontana, nell’insieme come nel dettaglio, dalla teologia cattolica del sacrificio della messa». C’è del sacro qua e là in questo rito, ma non abbastanza per far sì che l’insieme sia sacro; ci sono preghiere e gesti convenienti al sacrificio redentore, ma non abbastanza perché il rito sia degno del sacrificio; ci si può attendere benefici per la pietà dei fedeli, ma il rito è più propizio a far loro del male che del bene. Del resto, lo stato della fede e della pietà presso i cattolici di oggi è un indice di tutto questo.
Resta da rispondere alle obiezioni presentate più sopra.
1. Una volta constatato l’insieme dei difetti di questa messa, si deve concludere che essa è solamente imperfetta, o piuttosto che essa è illecita? A questo punto c’è una valutazione da fare. La verità è che i difetti sono tali da renderla illecita. Tuttavia, per il fatto che essa viene dal Papa, e che viene celebrata ovunque da decenni, non c’è da stupirsi che molti cattolici esitino ad esprimere una tale valutazione. Sono dunque in primo luogo l’autorità di Roma e poi l’abitudine di assistere a questa messa ad impedire a molti cattolici di giudicare correttamente questo rito. Pertanto, sarebbe assurdo essere rigorosi nei confronti di coloro che non condividono il punto di vista della Fraternità.
2. Il fatto che questa messa possa essere detta a volte «seriamente» a volte in maniera zoppicante è già un grave difetto. In ogni caso, anche se celebrata da un sacerdote fervente, questa messa mantiene le sue deformità intrinseche. Vi sarebbe in questo caso una discrepanza tra la qualità del celebrante e il rito che egli celebra, come una brutta opera teatrale recitata da un bravo attore.
3. E’ sorprendente e quasi incredibile che un rito non veramente cattolico sia lodato dai papi, dai vescovi, e che sante persone vi assistano: vero! Ma niente nella costituzione della Chiesa garantisce che ciò sia impossibile. Del resto, è anche sorprendente e quasi incredibile che nella Chiesa ci siano stati Dignitatis Humanae, le riunioni di Assisi e Amoris Lætitia, ma questi sono i fatti.
4. Il Papa, quando promulga una legge liturgica per la Chiesa universale, è infallibile. Ora la promulgazione di questa messa ha le apparenze di una legge liturgica per la Chiesa. La quarta obiezione è seria. Vi si è risposto, seguendo il canonista don Raymond Dulac, dicendo che, malgrado le apparenze, non c’è stata vera promulgazione. Alcuni (don Anthony Cekada, per esempio) hanno tentato di confutare l’argomentazione di padre Dulac, sostenendo che Paolo VI ha voluto veramente costringere i sacerdoti a celebrare secondo il nuovo rito, e di conseguenza interdire il rito tradizionale. Ma la loro confutazione non regge più dopo il motu proprio Summorum Pontificum, poiché Benedetto XVI ha confermato che Paolo VI non ha mai interdetto il rito tradizionale.
Fonti: Fideliter No. 237, maggio-giugno 2017, pp. 26-27. / La Porte Latine, 19 giugno 2017 / sanpiox.it
C’é una cosa che non mi è molto chiara in questo discorso, e sarei davvero grata a chi potesse rispondermi in maniera semplice. Questo stesso prete della comunità FSSPX afferma che, benché difettosa, la messa del novus ordo è comunque valida. Ma, dal momento che per essere valida deve avvenire la Consacrazione – cosa che solo un vero prete puó fare – don Philippe crede o non crede che i sacerdoti che la celebrano siano effettivamente tali, nonostante ordinati con il nuovo rito?
Questa messa NON viene dal papa, perchè paolo vi non è papa, come papa è “nullo e invalido”, al unn tal ‘papa’ quindi si deve rifiutare obbedienza, perché privo di qualsisi autorità sulla Chiesa ( Ex Apostolatus Officio”).
Ci sia stata o no “promulgazione” da parte di paolo Vi (per me c’è stata IMPOSIZIONE) , sarebbe inimmaginabile pensare che una riforma della Messa , del culto centrale della Chiesa, non coinvolga il magistero papale al massimo livello ( ha coinvolto, invece nella sua preparazione – anche questa è storia! – cinque esperti di area protestante). Benedetto XVI ha semplicemente fatto il furbo, senza riuscire nell’intento, e peggiorato le cose: per costringere anche i riluttanti a riconoscere la nuova messa- astuzia che gli si è rivoltata contro, perché tutti o quasi hanno snobbato la sua ‘concessione’, e questo facendo, hanno deriso la sua ‘autorità’. Se ne lamentò egli stesso coi vescovi francesi….).
Riguardo al punto che si tratterebbe pur sempre di una “messa vera e propria, in quanto la materia e le parole…” ecc.ecc.) , vorrei riportare qui per comodo di lettura il momento della ‘Consecration’ nel rito della Holy Communion anglicana:
‘Qui eadem nocte qua tradebatur, accepit Panem, et gratias agens fregit, ac dedit discipulis suis, dicens : Accipite, comedite, hoc est Corpus meum, quod pro vobis datur : hoc facite in meam commemorationem. Simili modo, postquam cœnatum est, accepit Calicem, et gratias agens dedit illis, dicens : Bibite ex eo omnes : hic est enim Sanguis meus novi Testamenti, qui pro vobis et pro multis effunditur, in remissionem peccatorum : hoc facite, quotiescunque biberitis, in meam commemorationem.’
Dove si vede che “la materia del sacramento (pane e vino) e le parole pronunciate su questa materia (Questo è il mio corpo…) sono quelle che Gesù Cristo ha istituite.”
Possiamo dire che “il cuore (la sostanza) della messa, cioè la consacrazione” è presente in questo rito”? Leone XIII ha detto no, come ovvio.
I cattolici, ripeto i CATTOLICI, non i sedicenti tali, oltre che fuggire a gambe levate dal novus horror missae dovrebbero tenersi ben alla larga anche dalla FSSPX!
Infatti, mi è parso di cogliere una contraddizione se è vero che la Fraternità riconosce obtorto collo Francesco come papa. Qualcuno mi illumini. Lei, a questo punto, a chi mi consiglia di rivolgermi, abitando a Roma?
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/roma/
mi scuso per il ritardo ma, come si suol dire, meglio tardi che mai!
Nella speranza che il gentile Stefano legga questa tardiva risposta!
In ogni caso nessuno ha risposto alla mia pur elementare domanda: “don Philippe crede o non crede che i sacerdoti che la celebrano siano effettivamente tali, nonostante ordinati con il nuovo rito?”
Basta leggere i libri pubblicati dalla loro casa editrice (Ichthys) che sono scritti in formato domanda/risposta per facilitare la comprensione del lettore.
La FSSPX accetta i sacerdoti ordinati col nuovo rito e li ritiene validi (fino a prova contraria), l’elenco delle motivazioni sono tutte descritte in quei libri dove intervengono sia i loro sacerdoti che i vescovi.
I sacerdoti “conciliari” (cosi come i fedeli per gli altri sacramenti, battesimo, cresima, ecc.) vengono ri-ordinati “sub-conditione” sono in particolari casi di accertata dubbia validità.
Prima di accogliere sacerdoti conciliari nella loro congregazione e farli celebrare Messa i superiori fanno un’attenta valutazione e una “cronistoria” del candidato.
Grazie per la cortese risposta!
La messa di Paolo VI? La messa non è di Cristo fin dall’inizio? poi da Roncalli in poi sono antipapi e suor lucia ultima versione era una sosia, non fanno testo dunque.leggo che non è un rito cattolico, se non è cattolica la messa di Paolo VI allora non è cattolico Paolo vi, e se non è cattolico non è mai stato Papa. Al punto B si farebbe bene a citare la messa nera che non è cattolica per lo scopo della stessa, pur avendo forma e sacerdozio cattolico. Sono sacerdoti o no gli attuali? io non lo so e non approvo la loro tesi di un non cattolico, eretico in foro pubblico notorio e manifesto, quindi scomunicato di fatto, come capo della chiesa cattolica. Infatti sono zoppicanti le tesi finali della fraternità, si fanno autogol col voler ritenere di aver a che fare con vicari di Dio eretici “che c’è in comune tra Dio e Belial?”. Se accettano vicari eretici di Dio accettano tutti, cani e porci, quindi anche non preti. Non trovo convincente l’articolo.
quelli che continuano , tentando di salvare capra e cavoli, che questa messa N:O sì non è perfetta ma pur sempre messa valida è perché vi son pur sempre le parole e la materia volute da Cristo, perché non rispondono alla domanda perché la messa anglicana non è vera messa e valida, se anche in essa, come ho riportato sopra, vi sono le parole e la materia volute da Cristo, tal quali come nel rito del N.:O?
anzi vedo che c’è anche il ” molti” e non x tutti
giusta osservazione, quindi rito più ‘cattolico’ del rito ‘cattolico’ di Paolo vi!
@bbruno
La messa anglicana non è vera messa primo perché i “pastori” non sono validamente ordinati e non esistono vescovi che possono dare l’ordine (come indicato da Leone XIII in “Apostolicae Curae”) secondo perché non credono esplicitamente nella transustanziazione, ma celebrano solo il “memoriale” della cena pasquale di Cristo, difatti fanno solo “liturgia della parola” tutto l’anno e celebrano il “memoriale” solo una volta l’anno a Pasqua.
Il rito di Paolo VI è “imperfetto” e potrebbe essere paragonabile ai riti della Divina liturgia Ortodossa, perché sono state eliminate le parole del “sacrificio” sostituite con le presentazioni “dei beni e frutti della Terra” (cit.) rimane solo nell’intenzione del sacerdote il sacrificio immolato della Croce, per questo in alcuni casi “dubbio” ma non “invalido”.
Per assurdo anche una Messa Tridentina può essere “invalida” se il sacerdote non ha intenzione di consacrare l’ostia, ma le parole del “sacrificio sanguinante” sono ben specificate (ostia immacolata, sacrificio di Abele, ecc.) e il fedele non avrebbe nessuna “colpa” sacrilega.
Potrai non essere d’accordo su queste considerazioni, ma questa è la spiegazione che i sacerdoti danno, sempre se hai voglia di ascoltarla.
non solo, caro mah. Questa è una ragione: non bastano certo le parole e la materia per fare un sacramento: ci vuole un sacerdote. Ma nemmeno noi- mi riferisco alla neo chiesa cattolica – abbiamo più un sacerdozio atto a compierlo, questo Sacramento, perché il nostro ‘vescovo’, che a sua volta fa i preti, per volontà di (falso) papa paoloVI (Pontificalis Romani1968) è diventato un amministratore di comunità, secondo quanto esprime la formula del nuovo rito, quando s’invoca su di lui lo “Spiritum Principalem”, lo Spirito del buon governo” ( secondo la traditio del fantomatico prete o papa Ippolito) e non più la “pienezza del ministero”di Cristo (“summam ministerii tui”…). E senza vescovo che abbia la pienezza del sacerdozio, non c’è nemmeno sacerdozio partecipato. E quindi nessun vero sacramento. (Quanto poi alle parole della forma, se anche esatte- e sono più precise nel rito anglicano -, non sono sufficienti di per sé, ci vuole l’intenzione, quando le pronunci, di fare quello che fa la Chiesa , cioè il “rinnovamento del Sacrificio della Croce” (Catechismo di San Pio X): idea aborrita dagli anglicani-luterani, come idolatrica e superstiziosa, e non un semplice ricordo di quanto avvenuto, vuota memoria commemorativa, per la quale ci uniamo solo in spirito, nella fede, al mistero della Croce… Niente sacerdote, niente intenzione, niente Sacramento.Una messa cattolica ‘imperfetta’ è un’idea assurda: la Messa è o non è: non ‘è’ in parte. E difatti, come dimostrato, non è, per niente (non si può essere incinti in parte…) – E aggiungo, niente papa, nessuna riforma valida- e questo Montini non è papa -lo dice la sua elezione illegittima e la sua mancanza di fede cattolica, in quanto modernista , e comtrassegnato dal pentalfa).
Mah.Tolgo anglicana dal suo commento e si adatta perfettamente alla realtà attuale cattolica nel primo pezzo. Non ordinati grazie a nuova formula consacrazione episcopale PVI.Non credono transustanziazione, e lo dico x esperienza quotidiana locale e pure predicata e scritta, oltre a validità comunione con eretici, il no è accettato persino dai protestanti. Nel no fanno solo memoriali un poco + spesso. Il rito di Paolo VI però non si può paragonare al rito ortodosso (questo è il compito dei lefevbriani direi) ma a Lutero. Dubbio poi non è lecito e neppure valido ma: forse valido e forse invalido, secondo il cattolicesimo.
Non sono teologo, filosofo né tantomeno esperto sacramentologia, mai dai libri che ho letto le nuove ordinazioni sono valide, perché ci sono gli elementi costitutivi del sacramento (formula e intenzione), quando questi due sono “alterati” allora occorre una ri-ordinazione sub-conditione. i “tradizionalisti” li ritengono “alterati” ma non invalidi.
Riguardo il Novus Ordo la comunità di Taizè (c’è il filmato nel documentario su Mons. Lefebvre) disse che era “contenta” perché si era fatto un grande passo alla comunione con i protestanti, ma loro stessi non possono celebrare col rito di Paolo VI, bisogna cambiare molte formule e “intenzioni” di preghiera. Questo non lo dico io ma ne ho parlato con diversi sacerdoti (non lefebvriani).
“quando questi due sono “alterati” allora occorre una ri-ordinazione sub-conditione. i “tradizionalisti” li ritengono “alterati” ma non invalidi”
se sono alterati perché sarebbe necessaria una riordinazione sub conditione, con che autorità viene fatta questa insensata oltre che eretica affermazione??? Sono gli eretici lefebvriani adesso a stabilire quando un Sacramento e valido o meno o addirittura a decidere quanto un sacramento pur valido andrebbe ripetuto in quanto alterato? Ma si rilegge prima di inviare commenti? O lei non ha capito una beneamata mazza oppure le hanno inculcato talmente tante supercazzole che non riesce nemmeno più a ragionare secondo elementare logica. La verità oggettiva è che vi sono gravissimi dubbi positivi, riscontrabili da chiunque, e un sacramento dubbio è da considerare come se fosse invalido fino a quando una legittima Autorità avrà provveduto a dipanare ogni dubbio! Ragioni con la sua testa, invece di lasciare che altri lo facciano per lei!
Ad esempio se il battesimo è fatto con l’aranciata anzichè con l’acqua non è valido.
Se alcuni sacramenti non vengono fatti con l’olio d’oliva ma con la nutella non sono validi!
Non ci vuole poi tanto a capire quando ho scritto tra forma e intenzione!
Menomale che abbiamo la “sedevacantrice” esperta in ogni campo che deve sindacare su tutti!
Prenda una boccata d’aria ogni tanto, stare troppo sul pc fa male e rende psicolabili!
mah, allora la formula anglicana è validissima? (legga Bruno).
ho capito benissimo è lei che non ha la sanità mentale nemmeno per comprendere i rilevi che le vengono fatti. Non ha risposto alle mie obiezioni. Quando non si conosce l’argomento di cui si va blaterando e meglio tacere. Le invece non ha alcun bisogno di prendere aria visto che nella sua testa sembra già essercene a sufficienza essendo vuota!
@ Angela
Ho spiegato sopra per cui non sono validi. Diventa difficile quando poi se ne esce con Suor Lucia la sosia e Siri il Papa….parliamo a questo punto di Steven Spielberg e facciamo prima..
@ AIDa
Lei ogni volta più che insultare e sputare sentenze non sa fare altro con tutti. Quindi la ignoro completamente. Eviti di venirmi ad insultare sotto ai miei post grazie.
Ah davvero, a occhio e croce mi sembrava che fosse stato lei ad aver dato, senza alcun motivo, dello psicolabile a me! Ribadisco il consiglio: si rilegga prima di postare! Inoltre eviti di scrivere scempiaggini se non apprezza il fatto che qualcuno possa fargliele notare!
Buona vita da rancoroso, ignorante eretico!
Si rilegga anche lei negli altri articoli precedenti sotto ai miei commenti ogni volta che nomino la Fsspx, le fa l’effetto dell’acqua santa sull’indemoniato!
Buon farisaici saluti!
mettiamola un po’ in ridere e recitiamola così:
una volta la Chiesa
al prete ordinava
di dire la messa
la schiena voltata
alla gente inginocchiata
davanti all’ altare,
dove l’Ostia immolata,
veniva elevata
a nostra redenzion.
Ma ora la chiesa
al prete ha ordinato
di stare a una tavola
in piedi drizzato
col volto girato
al popol festante
al pari di lui
fatto or celebrante,
di un rito memoria
di un fatto passato,
che s’è or trasformato
in gioioso banchetto
convivio perfetto,
d’ amor e carità.
Senza con questo
dimenticare
che un tale modo
di celebrare
era già stato portato avanti
dai cristiani potestanti
con in testa quel Lutero
condannato ipso facto
dal romano magistero.
Oh mistero
del cristiano intendimento!
“Ma la loro confutazione non regge più dopo il motu proprio Summorum Pontificum, poiché Benedetto XVI ha confermato che Paolo VI non ha mai interdetto il rito tradizionale”
Accipicchia, quanta ingenuità o mendacità dietro questa breve asserzione!