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di Paolo Gulisano (fonte: paologulisano.com)

Negli scorsi giorni è stato brillantemente dimostrato perché un cristiano non possa in alcun modo votare per Renzi, alla luce dei provvedimenti presi dal suo governo e da quello del suo clone Gentiloni. Tuttavia, se Sparta piange, Atene non ride. Nel corso di più di vent’anni, dal momento della sua famosa “discesa in campo”, tanti buoni cattolici sono stati tratti in inganno dalle parole del Cavaliere Mascherato. Molti credettero che il patron di Mediaset fosse un difensore dei valori non negoziabili. I fatti dimostrano che non è stato così. E la cosa non può stupire. La storia di Silvio Berlusconi è lì a dimostrare che i valori della famiglia, della vita, dell’umanesimo cristiano, non gli sono mai importati più di tanto. Nulla di strano dunque che Berlusconi cerchi l’inciucio con Renzi e pure la Bonino: la cultura politica, il pensiero ideologico in cui il Cavaliere si è formato è molto più vicino a quello di questi personaggi di quanto un’opinione pubblica un po’ ingenua non si sia mai accorta. Eppure qualche anno fa ci fu chi smascherò il vero volto di Berlusconi, mostrandolo come il perfetto realizzatore della Rivoluzione del ’68: […] un saggio assolutamente straordinario: Berlusconi o il ’68 realizzato. L’autore di questo breve testo che uscì nel 2011 è Mario Perniola, scomparso recentemente, che fu autore di numerose opere filosofiche, intellettuale di chiara fama, docente di Estetica per molti anni presso l’Università di Roma. Secondo Perniola, Berlusconi ha dato un contributo fondamentale perchè si realizzassero gli obiettivi del ’68. Qualcuno, immaginiamo, storcerà subito il naso. Quella del ’68 obietteranno, fu un ribellione giovanile, a sfondo marxista leninista. Niente affatto. I cattivi maestri appartenenevano ad una diversa corrente ideologica. Berlusconi, come sostiene Perniola, ha portato a termine un progetto rivoluzionario che era già stato realizzato negli anni Venti dal movimento austriaco Sexpol, il cui principale esponente era Wilhelm Reich, psichiatra che inventò la cosiddetta “liberazione sessuale”. Reich e i suoi pensavano che sottraendo i bambini all’autorità dei genitori li avrebbero liberati dalla sedicente repressione genitoriale e dall’autoritarismo patriarcale. Occorreva quindi sottrarre ai genitori l’educazione dei figli e attribuirla alla società. Attenzione: la società e non solo lo Stato. E per società si intende anche la cultura, i mass media. Quello che ai tempi di Reich era decisamente velleitario ovvero che una minoranza “illuminata” potesse avere un’influenza significativa sulle coscienze si realizzata dopo il ’68 con la comunicazione globale e i suoi mezzi, in primis la televisione. Forse Berlusconi non avrà mai sentito parlare di Sexpol e di Reich, ma è un dato di fatto che sia stato influenzato potentemente dallo spirito del ’69, il cui slogan “l’Immaginazione al potere” calza perfettamente col suo stile, con le sue scelte aziendali e politiche. In Berlusconi si ritrova quella volontà di potenza, quel trionfalismo farneticante, quell’estrema determinazione di destabilizzazione di tutta la società precedente da cui il Sessantotto fu pervaso, in primo luogo l’attacco alla famiglia ma anche al lavoro, alla scuola, all’università e sopratutto alla religione. Il discredito della famiglia tradizionale, la deregolamentazione della sessualità, l’ostilità nei confronti delle istituzioni, viste come repressive, il vitalismo giovaniistico, il trionfo della comunicazione massmediatica, l’oblio della storia ed il presentismo spontaneistico. tutto questo – che era progetto e sogno del ’68 – con Berlusconi è diventato realtà. Sebbene Berlusconi abbia nel modo di affrontare i problemi una buona dose di improvvisazione sessantottesca, egli non è solo un abile intrattenitore mediatico, un simpatico commediante della politica: è stato il portatore di un preciso disegno ideologico. Questo progetto potrebbe ora entrare nella sua fase finale grazie alle “grandi intese” col PD. realizzando un radicalismo di massa. Un progetto che non contempla in alcun modo i valori dell’umanesimo cristiano, con buona pace del suo moderatismo che nasconde invece una convinta volontà sovversiva. Ci riflettano bene gli elettori cattolici (se ne esistono ancora n.d.r.), e non solo loro.