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Dalle Messe di suffragio, improvvisamente a gratuità obbligatoria, al sacrificio eucaristico, il cui pregnante significato per Bergoglio sta nel fatto che i fedeli “capiscano la lingua del celebrante”, breve carrellata degli odierni orrori bergogliani. [RS]

 

Da TgCom24:

Per far celebrare una messa “non si paga”. A chiarirlo è direttamente Papa Francesco, riferendosi alle celebrazioni che vengono richieste, per esempio, per i defunti. Quanto si paga, si è chiesto il Pontefice? E subito ha risposto: “Niente. Capito questo? Niente. La messa non si paga, la messa è il sacrificio di Cristo che è gratuito”. Quindi ha ribadito che “se vuoi fare l’offerta falla, ma non si paga”.

“Nessuno è dimenticato”, ha proseguito il Pontefice, “e se io ho qualche persona, parenti, amici che sono nel bisogno o hanno passato da un mondo all’altro posso nominarli in quel momento, in silenzio”. Per celebrare la messa non si paga, ha sottolineato il Papa, “questo è importante capirlo”.

La Stampa aggiunge:

Jorge Mario Bergoglio ha spiegato anche la scelta conciliare di usare la «lingua che la gente capisce» per permettere all’assemblea di unirsi al sacerdote nella preghiera che ricorda il sacrificio di Cristo, ed ha ricordato che nell’eucaristia c’è il corpo e il sangue di Gesù e non ha senso fare «pensieri strani» al proposito. […]

«Il significato di questa Preghiera [eucaristica] è che tutta l’assemblea dei fedeli si unisca con Cristo nel magnificare le grandi opere di Dio e nell’offrire il sacrificio. Per unirsi – ha chiosato Francesco – deve capire e per questo questa celebrazione la Chiesa ha voluto farla nella lingua che la gente capisce, per unirsi a questa lode, a questa grande preghiera col sacerdote». Parlando poi della invocazione dello Spirito affinché con la sua potenza consacri il pane e il vino, «l’azione dello Spirito Santo e l’efficacia delle stesse parole di Cristo proferite dal sacerdote – ha sottolineato il Pontefice argentino – rendono realmente presente, sotto le specie del pane e del vino, il suo Corpo e il suo Sangue, il suo sacrificio offerto sulla croce una volta per tutte. Gesù in questo è stato chiarissimo: abbiamo sentito come San Paolo all’inizio racconta le parole di Gesù, “questo è il mio corpo, questo il mio sangue”, è Gesù stesso che ha detto questo, non dobbiamo fare pensieri strani, come mai… è il corpo di Gesù, finita lì, è il corpo di Gesù, è un atto di fede ma è il corpo e il sangue di Gesù, e il mistero della fede, come diciamo dopo la consacrazione».