di Luca Fumagalli
Un anziano inventore riesce a creare in laboratorio un essere umano chiamato Edward, un ragazzo che, al posto delle mani, possiede due gruppi di forbici taglienti. Lo scienziato muore improvvisamente ed Edward si ritrova così a vivere da solo in un lugubre castello, lontano dallo sguardo degli abitanti del paese sottostante. Anni dopo una rappresentante di cosmetici, Peggy, raggiunge il maniero e, superato lo spavento iniziale, commossa dall’evidente difetto fisico di Edward, porta a casa con sé il ragazzo. Nonostante le difficoltà relazionali, Edward inizia a farsi un nome in paese, prima come giardiniere, dando a piante e a siepi forme fantasiose e originali, poi come parrucchiere per signore. Tagliare è il suo talento, e intorno a lui si crea un clima di affetto generale. Purtroppo, però, la maschera dell’ipocrisia cade rapidamente: poco alla volta Edward appare ai più come un mostro pericoloso e incontrollabile, qualcuno di cui bisogna assolutamente disfarsi.
Edward mani di forbice, film del 1990 per la regia di Tim Burton, con Johnny Depp, Winona Ryder, Vincent Price e Dianne Wiest nei panni dei protagonisti, ha tutto il sapore di una fiaba moderna in cui il tranquillo quartiere dalle rassicuranti case color pistacchio e caramello nasconde, in realtà, la doppiezza di persone che hanno paura di un giovane così diverso da loro. Nel corso della pellicola questa diversità emerge paradossalmente non dal punto di vista fisico ma da quello morale: Edward, infatti, si dimostra fondamentalmente buono e servizievole, lontano dall’invidia e dalle bassezze che caratterizzano quasi tutti gli abitanti della cittadina. Per un’anima candida come Edward è difficile vivere in un mondo così, una realtà talmente corrotta che anche l’amore per una ragazza pare non riuscire a redimere.
Al termine della visione del film nella mente dello spettatore torna quella stessa domanda che è anche del Frankenstein: “Chi è il vero mostro?”. La risposta è ovvia e inquietante.
Mi piacerebbe un bel incontro/scontro con Freddy Kruger e/o con Wolverine.