riccio

 

Puntuto e insieme simpatico, il porcospino ficca il musetto nelle questioni scottanti e la sua livrea è refrattaria al politicamente corretto. [RS]

 

di Andrea Sandri

 

Ipotesi congetturale sulla riforma dell’anagrafe intrapresa da un venturo governo italiano della Repubblica dei Cittadini.

1) Abolizione dei cognomi.

2) Sostituzione del cognome con un numero attribuito al momento della registrazione del nome nel sito del Ministero degli Interni. Es.: la prima Virginia a iscriversi sarà la “Cittadina Virginia 1”, la 358tesima la “Cittadina Virginia 358”. 3) Il qualificativo “Cittadino” farà parte del nome e non potrà mai essere omesso in pubblico come in privato. Il figlio dovrà per es. dire al padre “Ciao, Cittadino Furio 456,” e il padre al figlio “Cittadino Selenio 668, hai finito i compiti?”.

3) Al momento della registrazione del nome si potrà rifare tutto ex novo. Con la registrazione nasce infatti il “Cittadino della Repubblica dei Cittadini”. Così la Signora Maria Di Giuseppe potrebbe naturalizzarsi in “Cittadina Viky 799”. Le persone che aspirano ai primi 10 numeri o a essere cittadini numero 1 dovranno evitare i nomi cristiani e della tradizione mediterraneo-celto-germanica. Evitare di chiamarsi Paolo, Giuseppe, Maria, Antonio, Cesare, Carlo, Giorgio, Davide, Francesco etc. etc. Chi per esempio sceglie Guukak avrà buone probabilità di entrare nella Repubblica come “Cittadino Guukak 1”.

4) L’atto di tramandare, anche in forma privata o segreta, il vecchio cognome familiare è considerato “attentato alla Repubblica dei cittadini” e sarà punito dalla legge. Si propone tra l’altro la privazione del nome e la rinominazione dei trasgressori sotto categorie pubbliche definite dal Ministero. Es.: “Cittadino Γ 57000”.