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Una domanda semplice che poniamo ai nostri lettori: dopo che i Carabinieri hanno perquisito la sede legale delle Edizioni Radio Spada, stilando per conto della Procura della Repubblica di Como un “verbale di perquisizione e sequestro“, in cui, tra le altre cose, il presidente di RS – Piergiorgio Seveso – viene indicato come “indagato”, avete per caso visto un singolo articolo apparso sulla stampa nazionale in relazione al caso?

Noi no: ove lo aveste letto, per favore, segnalatecelo. E dire che abbiamo diffuso la notizia, mandato comunicati stampa. Radio Spada certo non è Mediaset ma ha un seguito Facebook di quasi 27.000 persone, un numero complessivo di letture che viaggia verso gli 8 milioni, una casa editrice, un canale Youtube e Twitter. Sul web in molti han fatto sentire la loro voce, siti amici (e non) hanno stigmatizzato l’evento. Per il resto tutto rigorosamente tace, anche tra i giornali cosiddetti “di destra” o “cattolici”. Curioso, no?

Ora immaginate che nell’ultimo circolino gay di provincia accada la stessa cosa: entrano i Carabinieri, chiedono i dati di accesso web del sito, fanno un verbale di perquisizione e sequestro, viene indagato il Presidente. Immaginate per un secondo: frotte di giornalisti, hommofobbiah come se piovesse, giri di sottoscrizioni tra pseudointellettuali firmaioli, Fabio Volo che si tappa la bocca, la Botteri che piange in diretta da New York, #senonoraquando, #metoo, #stampaconlaschienadritta, Repubblica che manda gli inviati in pianta stabile, Le Iene, Mi manda Rai 3, Giletti che fa lo speciale e un paio di interrogazioni parlamentari annunciate.

Del resto, “è la democrazia, bellezza”.

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Sulla vicenda:

[COMUNICATO STAMPA] Radio Spada inquisita, ecco perché (e come aiutarci)

Una Fedeltà più forte del fuoco

Carabinieri perquisiscono sede di RS per conto della Procura della Repubblica: indagato presidente Seveso