ansa - siria - epa03029257 Syrians shout pro-government slogans and wave national flags next to a poster of President Bashar Assad during a rally at Sabe Bahrat square in downtown Damascus, Syria, 09 December 2011. Thousands rallied in Damascus to show their support to President Bashar Assad after he denied in an interview on 07 December that he had ordered his troops to kill or attack civilians protesting against his rule and insisted he did not feel guilty for the bloodshed. In the meantime, opposition said on 09 December that at least six people were killed by Syrian security forces in the restive province of Homs. EPA/YOUSSEF BADAWI

di Geranius

Vogliamo dirlo subito e chiaramente.

Al netto delle ovvie diversità di vedute rispetto al nazionalismo panarabo che costituisce la base ideologica della moderna Siria, del fatto che la Russia sia foziana e scismatica e dell’ovvia estraneità al concetto di “Repubblica islamica” su cui si regge l’odierno Iran, ribadiamo il nostro sostegno alla Repubblica Araba di Siria, al suo presidente Bashar Al Assad e al suo esercito.

Questo in primis per due ragioni ben precise: perché il presidente Assad difende la presenza cristiana in Siria e in Medio Oriente (non certo una cosa da poco di questi tempi) e perché la Siria insieme alla Russia di Putin e a pochi altri costituisce l’esempio sul piano internazionale di un’entità statuale che si oppone nuovo ordine mondiale della finanza internazionale, di Soros e delle invasioni migratorie, di USA e UE e del mondialismo massonico che punta a gettare la sua cappa oscura sull’intero orbe terracqueo.

 

Non sono bastati sette lunghi anni di embarghi, fake news, ignobili assassinii, di tagliagole liberi e democratici, di chiese bruciate, di cristiani massacrati, di ribelli addestrati in Giordania e infiltrati dalla cricca yankee-UE in territorio siriano, secondo i classici metodi della guerra sporca e arruffona degli americani – dati i risultati fallimentari – a piegare la Siria.

Ora i manipolatori e i burattinai, con le loro corti di nani e ballerine dei media di regime, hanno fatto il grande passo, intervenendo direttamente in Siria ma con esiti al momento ridicoli.

La situazione è ovviamente potenzialmente esplosiva e non solo per i rischi di una guerra che coinvolga la Russia, il grande galantuomo della politica internazionale che cerca di calmare gli animi nonostante le volgari provocazioni da bulletti di quartiere di Trump (da cui ci si aspettava di meglio ma, ahimè, sempre di un americano si tratta) & friends.

Quando si passa alle mani o ai missili, il rischio che nella scazzottata o nel conflitto armato venga coinvolto anche chi passa per strada o più di uno stato limitrofo è reale, soprattutto se si tratta di un’entità sionista che sembra non aspettare altro o un paese estremamente diviso al suo interno come il Libano.

I rischi per il paese dei cedri sono tangibili se consideriamo come i leader sunniti siano legati a doppio filo ai sauditi, grandi destabilizzatori della regione mentre gli sciiti e il loro partito di maggioranza Hezbollah siano profondamente coinvolti nel conflitto siriano al fianco del presidente Assad.

 

Confusa resta la situazione dei cristiani, divisi tra chi in modo più lungimirante, passando sopra le malefatte del governo siriano in Libano durante la guerra civile, non può negare che il presidente Assad difenda la presenza cristiana non solo in Siria ma in tutto il Medio Oriente e chi –  insieme al quotidiano francofono L’Orient le Jour che tra un gossip e l’altro sul jet set levantino fa da grancassa alle fake news sulla Siria provenienti dai media allineati – si ostina a pigliarsela con il “cattivone” Bashar mentre, se potessero, i salafisti annidati a Tripoli e nei campi palestinesi farebbero del Libano un califfato.

Va inoltre sottolineato come la grande presenza di armi nel paese, estremamente diffuse dopo la guerra civile, non aiuta di certo in caso di deflagrazioni politiche.

Nella primavera inoltrata di Beirut, tra ragazze truccatissime che affollano locali e centri fitness, ci si prepara per la stagione balneare in arrivo e sembra regnare la calma.

Che la Vergine Santissima e San Charbel proteggano la Siria, il Libano e i cristiani del Medio Oriente.