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Nota di Radio Spada; continua oggi, nel lunedì della terza settimana dopo Pasqua, questa rubrica radiospadista che durerà sino al compimento dell’Ottava di Pentecoste, dedicata all’esercizio del cattolicesimo militare e ai grandi condottieri cattolici. L’organizzazione della rubrica che ha richiesto circa tre mesi di lavoro (e della concomitante “esposizione” all’Università Cattolica del Sacro Cuore) è stata a cura di Carlo “Charlie” Banyangumuka, Mattia Spaggiari e Piergiorgio Seveso. A voi tutti, amati lettori, dall’intera redazione di Radio Spada l’augurio di un santo periodo pasquale. Buona lettura!

Cardinal Bertrando del Poggetto

Nato nel patrio castello di Pouget, in Guascogna, da una famiglia della piccola nobiltà, dopo essere stato per diversi anni niente più che un semplice Canonico di provincia, salì improvvisamente le gerarchie ecclesiastiche quando nel 1316 fu eletto al Soglio Petrino suo zio Giovanni xxii, che nel giro d’un anno lo fece Canonico del Duomo di Narbona, Arcidiacono di Le Mans e finalmente Cardinale. Papa Duèze conosceva infatti assai bene il talento diplomatico e militare del nipote e ne fece immediatamente il perno del suo progetto politico: debellare le sempre più aggressive potenze ghibelline italiane, riunite attorno al Vicario Imperiale Matteo Visconti, ed espander lo Stato Pontificio su tutta l’Italia  centro-settentrionale. Sceso nella Penisola nel 1319 in qualità di Legato Papale alla testa d’un esercito mercenario, vinse ripetutamente prima Matteo poi Galeazzo Visconti e diede inizio ad una serie di processi contro quest’ultimo, grazie ai quali Milano divenne per breve tempo una città guelfa (1322-24).  Nel frattempo il Cardinale conquistò Genova, Asti, Pavia e tutta la Lombardia cispadana da Piacenza sino a Bologna, che divenne sua roccaforte principale: la “Dotta” avrebbe dovuto diventar la sede provvisoria del Pontefice, che nell’attesa del rientro a Roma avrebbe dimorato nella nuova Rocca di Galliera; fu proprio a Bologna che Bertrando fece arder sul pubblico rogo la Monarchia di Dante, di cui fu strenuo oppositore, e che si fece mecenate di Giotto e do Giovanni di Balduccio, nonché del giurista Giovanni d’Andrea, il quale diede un significativo impulso agli studî di Diritto canonico presso l’Università cittadina. Senonché, sconfitto a Vaprio il Generale Raimondo da Cardona (1324), il Visconti riprese stabile possesso di Milano, incrinando la solidità delle conquiste pontificie. Nel 1328-29 la calata del Re di Germania Lodovico il Bavaro (non riconosciuto come Imperatore da Giovanni xxii) si concluse in un totale fallimento, ma valse comunque ad indebolir la coesione del partito guelfo e a rafforzar l’egemonia di Azzone Visconti, tantoché molti signori ghibellini lombardi riuscirono a recuperar le loro città ed altri se ne insediarono in città già guelfe. Quando Re Giovanni di Boemia scese in Italia rispondendo alla richiesta d’ajuto della guelfa Brescia, Bertrando s’alleò con lui nel tentativo d’indebolire il potere del Vicario Papale Re Roberto di Napoli, che aveva insediato Podestà di fiducia in tutte le città conquistate dal Cardinale, pregiudicandovi così la libertà d’azione del Pontefice stesso; il Papa concesse così a Re Giovanni il governo di tutte le città da lui riconquistate al Patrimonio di San Pietro; ma tutt’Italia, sobillata da Re Roberto, gli si coalizzò contro nella Lega guelfo-ghibellina, che sconfisse i due alleati nell’assedio di Ferrara (1333), dopo il quale il Boemo cedette le sue terre ai ghibellini e se ne tornò in patria, mentre il Legato si rifugiava a Bologna, donde l’anno successivo fu costretto alla fuga da un’insurrezione popolare propiziata dal Marchese Rinaldo ii d’Este. Distrutta ormai la Rocca di Galliera, quando, pochi mesi dopo, morì Giovanni xxii, ogni sogno di conquista guelfa dell’Italia s’infranse ed il Cardinale, accantonato da Benedetto xii, si ritirò nel suo lussuoso castello di Villeneuve-lès-Avignon, dove morì nel 1352.

 

Puntate precedenti:

San Kaleb di Axum

Sant’Alfredo re del Wessex

Sant’Olaf il coraggioso

San Ladislao d’Ungheria

San Erik IX Re di Svezia

San Luigi IX Re di Francia

San Giorgio

Giuseppe Sanchez del Rio

Enrico II il Pio duca di Slesia

Giovanni di Gothia

Costantino il Grande

Teodosio il Grande

Costantino XI Paleologo

Vardan Mamikonian

Cardinal Fabrizio Ruffo