Nota di Radio Spada; continua oggi, durante l’Ottava di San Giuseppe patrono della Chiesa universale, la rubrica radiospadista che durerà sino al compimento dell’Ottava di Pentecoste, dedicata all’esercizio del cattolicesimo militare e ai grandi condottieri cattolici. L’organizzazione della rubrica che ha richiesto circa tre mesi di lavoro (e della concomitante “esposizione” all’Università Cattolica del Sacro Cuore) è stata a cura di Carlo “Charlie” Banyangumuka, Mattia Spaggiari e Piergiorgio Seveso. A voi tutti, amati lettori, dall’intera redazione di Radio Spada l’augurio di un santo periodo pasquale. Buona lettura!
Eraclio
Imperatore di Bisanzio, lo divenne a seguito della rivolta contro Phokas, suo predecessore.
Incoronato il 6 ottobre del 610, subito si mise all’opera per risolvere il secolare problema dei Persiani i quali rendevano insicuri i Limiti Orientali dell’Impero. A peggiorare la situazione, Cosroe, imperatore persiano, attaccò mentre Bisanzio era impegnata con il feroce popolo degli Avari; nell’anno 614 i pagani persiani espugnarono Gerusalemme (con la cooperazione dei giudei), saccheggiarono il santo Sepolcro predando la reliquia della Vera Croce e torturando diversi preti.
Preoccupato, Eraclio decise di firmare una pace coi bellicosi Avari, dietro lauto pagamento, e organizzò l’esercito: occorreva recuperare la Siria, l’Egitto e la Palestina, ormai saldamente in mani iraniche.
Si diresse immediatamente in Armenia dove sconfisse i persiani nel 622 e, credendo fortemente nel valore religioso della spedizione, due anni dopo penetrò in Azerbaijan dove distrusse il tempio dove ardeva il Fuoco sacro idolatrato dai pagani. Il 12 dicembre del 628 penetrò in Mesopotamia dove sconfisse il generale Rhazadh. Costrinse infine Cosroe alla pace e alla restituzione di tutto ciò che aveva conquistato; recuperata la Vera Croce, la riportò, in segno di umiltà, a piedi scalzi.
Animato da sincero amore verso la Chiesa, cercò di intervenire sulla questione dell’eresia monofisita con tentativi di mediazione che non si rivelarono nè felici, nè efficaci. Morì l’11 febbraio 641 a Costantinopoli con una vecchia funestata da malattie, sconfitte contro la nascente potenza musulmana e rivolte interne.
Enrico II il Pio duca di Slesia
Cardinale Bertrando del Poggetto
Ugo de’ Pagani e Goffredo di Sant’Omero
Dove è finita questa razza di UOMINI veri Cristiani? Ora abbiamo il trionfo dell’ abominazione della desolazione, lo strazio davanti al trionfo delle cose più abominevoli, a cominciare da quel luogo ch’ era chiamato santo….