Nota di Radio Spada; continua oggi, martedì della seconda settimana dopo Pasqua, questa rubrica radiospadista che durerà sino al compimento dell’Ottava di Pentecoste, dedicata all’esercizio del cattolicesimo militare e ai grandi condottieri cattolici. L’organizzazione della rubrica che ha richiesto circa tre mesi di lavoro (e della concomitante “esposizione” all’Università Cattolica del Sacro Cuore) è stata a cura di Carlo “Charlie” Banyangumuka, Mattia Spaggiari e Piergiorgio Seveso. A voi tutti, amati lettori, dall’intera redazione di Radio Spada l’augurio di un santo periodo pasquale. Buona lettura!
Giovanni di Gotia
Di famiglia gota, nacque a Partenit, sulla costa meridionale della Crimea, agli inizj del secolo VIII, poco dopo la conquista cazara della penisola; nato insperatamente dopo incessanti preghiere, i genitori lo votarono sin da bambino al Signore; dopo aver trascorso tre anni a Gerusalemme, tornò in patria dove dopo qualche tempo divenne Vescovo di Doros, la fortezza, vicina all’odierna Sebastopoli, che era stata capitale del piccolo Regno dei Goti di Crimea e che sarebbe poi, dal ix all’xi secolo, divenuta capitale del Principato bizantino di Teodoro; strenuo oppositore dell’Iconoclastia e difensore della vera Fede, da qui nel 787 guidò un’imponente rivolta contro il dominatore pagano (non ancor giudaizzato), che condusse alla riconquista della capitale e dei valichi montani che davano accesso alla Crimea; ma fu un breve giubilo se già prima della fine dell’anno i Cazari riconquistavano tutti i territorj perduti ed imprigionavano il Vescovo Giovanni; egli tuttavia riuscì a fuggire e si rifugiò ad Amastris, in Paflagonia, donde partì per Costantinopoli, ove raccomandò la causa del suo popolo all’Imperatrice Irene. E ad Amastris morì nel 791, quaranta giorni dopo la da lui prevista dipartita dell’Imperatore cazaro, suo acerrimo nemico; ricondotto in patria, poté così esser sepolto nel monastero di sua fondazione nella natale Partenit, da subito meta di pellegrinaggi e ricettacolo di numerosi miracoli; è venerato come santo ma solo dalla Chiesa ortodossa.
Puntate precedenti:
Enrico II il Pio duca di Slesia
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