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Nota di Radio Spada; continua oggi, mercoledì di Pasqua, questa rubrica radiospadista che durerà sino al compimento dell’Ottava di Pentecoste, dedicata all’esercizio del cattolicesimo militare e ai grandi condottieri cattolici. L’organizzazione della rubrica che ha richiesto circa tre mesi di lavoro (e della concomitante “esposizione” all’Università Cattolica del Sacro Cuore) è stata a cura di Carlo “Charlie” Banyangumuka, Mattia Spaggiari e Piergiorgio Seveso. A voi tutti, amati lettori, dall’intera redazione di Radio Spada l’augurio di un santo periodo pasquale. Buona lettura!

San Ladislao d’Ungheria

Membro della Casa degli Árpad, Figlio di Re Béla, già da Principe si distinse per il suo eroismo in importanti vittorie contro i Turchi; dopo aver sconfitto suo cugino Re Salomone, che aveva tentato di far uccidere lui e suo fratello maggiore Géza, e dopo il breve Regno di quest’ultimo, fu incoronato Re d’Ungheria nel 1077. Conquistò la Slavonia e la Croazia, ove completò l’evangelizzazione ed impiantò una capillare organizzazione diocesana come il suo predecessore Santo Stefano aveva già fatto nella madrepatria; nel 1091 inflisse ai Cumani, chiamati nel paese proprio dal cugino, due decisive sconfitte. Fu casto, sobrio, pio, strenuo avversario d’ogni eresia, promotore d’una severa legislazione penale e d’una moralizzazione della società in senso cattolico; sostenne San Gregorio VII contro Enrico IV e fu promotore in Ungheria della Riforma Gregoriana col sinodo di Szaboles e colla fondazione d’innumerevoli chiese e conventi, salvo poi riconciliarsi coll’Imperatore in seguito al rifiuto da parte di Papa Urbano II di riconoscer la sua conquista della Croazia: tuttavia non volle mai combatter contro il Pontefice. Morì nel 1095 mentre si stava preparando a partire per la prima Crociata. Attorno alla sua figura, modello di guerriero valoroso e di Sovrano giusto, saggio ed imparziale, fiorirono svariate saghe epiche.

Puntate precedenti: San Kaleb di Axum

Sant’Alfredo re del Wessex

Sant’Olaf il coraggioso