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Nota di Radio Spada; continua oggi, giovedì della seconda settimana dopo Pasqua, questa rubrica radiospadista che durerà sino al compimento dell’Ottava di Pentecoste, dedicata all’esercizio del cattolicesimo militare e ai grandi condottieri cattolici. L’organizzazione della rubrica che ha richiesto circa tre mesi di lavoro (e della concomitante “esposizione” all’Università Cattolica del Sacro Cuore) è stata a cura di Carlo “Charlie” Banyangumuka, Mattia Spaggiari e Piergiorgio Seveso. A voi tutti, amati lettori, dall’intera redazione di Radio Spada l’augurio di un santo periodo pasquale. Buona lettura!

Teodosio il Grande

Nato a Cauca, in Ispagna, alla metà del IV secolo, era figlio d’un alto funzionario imperiale di nobili origini; fece una brillante carriera nell’esercito sino a divenire il miglior generale dell’Impero ed esser scelto da Graziano come Augusto d’Oriente dopo la morte di suo zio Valente sul campo di Adrianopoli (378); nel 383 riunificò Roma sotto il suo dominio. Poco dopo la sua ascesa al trono, aveva promulgato l’Editto di Tessalonica, con cui nel 380 aveva fatto del Cattolicesimo la religione ufficiale dell’Impero, obbligatoria per tutti i cittadini romani; nel 381 convocò il Primo Concilio di Costantinopoli, ove venne ampliato il Simbolo apostolico; negli anni successivi vietò reiteratamente il culto pagano. Devotissimo egli stesso e grande oppositore dell’Arianesimo e d’ogni altra eresia, dopo aver temporaneamente pacificato il confine nord-orientale permettendo ad alcuni Visigoti di stanziarsi ad ottime condizioni entro i confini dell’Impero in qualità di foederati e dopo aver posto fine all’usurpazione di Magno Massimo, accettò d’umiliarsi pubblicamente dinanzi a Sant’Ambrogio la notte di Natale del 390 per aver concesso ad un generale visigoto di compiere una sanguinosissima faida sui suoi nemici di Tessalonica; in seguito all’editto di Costantinopoli, che dava piena attuazione ai divieti di culto di dodici anni prima, dovette fronteggiare una grande insurrezione pagana, guidata da Virio Nicomaco Flaviano, che sconfisse nel 394 nella battaglia del Frigido (l’odierno Timavo), spegnendo così l’ultima scintilla del paganesimo romano. Morì l’anno successivo a Milano, dividendo definitivamente l’Impero tra i figli Onorio ed Arcadio.

 

Puntate precedenti:

San Kaleb di Axum

Sant’Alfredo re del Wessex

Sant’Olaf il coraggioso

San Ladislao d’Ungheria

San Erik IX Re di Svezia

San Luigi IX Re di Francia

San Giorgio

Giuseppe Sanchez del Rio

Enrico II il Pio duca di Slesia

Giovanni di Gothia

Costantino il Grande