Riassunto delle puntate precedenti:

  1. ‘Conservatori’? Il vescovo Camisasca (Reggio E.) in visita dai ‘cristiani LGBT’
  2. Quale verità vi farà liberi? Ovvero: cosa sta per accadere nella parrocchia omofila visitata da mons. Camisasca
  3. A Reggio E. la diocesi a un bivio: o con i ‘cristiani LGBT’ o con i cattolici. Ma la scelta sembra già fatta
  4. Cosa si muove dietro la ‘veglia’? Dalle immagini blasfeme di Progetto Gionata all’adesione di Arcigay
  5. Nuove rivelazioni, clima incandescente a Reggio: il comunicato del gruppo di preghiera-riparazione
  6. Dopo la notizia delle blasfemie di P. Gionata, don Cugini si fa intervistare da GayNews: ‘Mons. Camisasca ha partecipato a due nostri incontri’
  7. Nuovo comunicato del ‘gruppo 20 maggio’: ‘Abbiamo presentato in curia tutti i documenti su ciò che sta succedendo’

Di solito non ci occupiamo dell’eccentricità dei singoli ma qualche volta risulta simpatico fare un’eccezione. E allora facciamola.

La vicenda della riparazione reggiana che Radio Spada sta seguendo ha mandato in tilt (ancora una volta e comprensibilmente) le sinapsi del mondo LGBT. Già l’anno scorso, per la Processione del Comitato BGS, ci sarebbe stato da scrivere un manuale (non si sa se clinico o comico), ma il tempo purtroppo è poco.

Ora: ci segnalano che da giorni il presidente locale del circolo Arcigay, Nicolini, ha trasformato il suo profilo Facebook in una screenshotteria dedicata a Radio Spada: screenshot dei commenti, screenshot degli articoli, screenshot dei comunicati riportati (senza capire la differenza tra articolo proprio e comunicato citato, dettagli), melodie autoprodotte, cantate e suonate sul fatto che non lo menzioneremmo per non fargli da cassa di risonanza (e certo! “tutto intorno a te” come diceva una nota pubblicità), insomma una pomposa cantilena quasi monotematica incentrata su questo blog.

Bisogno di attenzione? Forse, ma probabilmente solo sintomi evidenti di un curioso, e fantastico, cortocircuito. Dice che siamo in “tre” e in effetti ha ragione, la sola pagina FB di Radio Spada ha 3 like + altri 27.200 e rotti. Quasi dieci volte i suoi amici di GayNews (2.776) che tagga incessantemente sul profilo. Ma le risate non finiscono qui. Si tratta dello stesso Nicolini che l’anno scorso, tra dichiarazioni bislacche e strumentalizzazioni tafazziane ha dato un supporto non determinante ma utile per il successo della Processione di riparazione, al punto che con sguardo sbigottito ha dovuto riconoscere, in favore di telecamera, che non si aspettava una presenza così massiccia di persone (Il presidente Arcigay ammette: ‘Deluso per tutta questa gente alla Processione’).

Un paio di giorni fa, nell’ennesimo affannoso post insisteva: “Da quando l’anno scorso li presi in giro perché mi facevano da cassa di risonanza di ora in ora sul loro sito, quelli di Radiospada han deciso di non fare più il mio nome nei loro articoli. Forse han paura che se mi nominano tre volte la loro omosessualità latente si manifesta prepontemente. Cioè anche più di ora, intendo.”

E allora, tutti insieme e “gaiamente”: ALBERTO NICOLINI! ALBERTO NICOLINI! ALBERTO NICOLINI!

Ora che finalmente ha ottenuto la nostra attenzione sarà appagato? Se la potrà fare finalmente una risata? Chi gli sta vicino gli comunichi che una risata, quando non spazza via, fa pure bene e attenua il gaio grigiore.

P.S.: Avversari così, se non ci fossero, andrebbero inventati!