Riprendiamo l’accorata lettera del Comitato San Filippo Neri al vicario di Roma, mons. Angelo De Donatis. [RS]
A Sua Eccellenza Mons. Angelo DE DONATIS
Vicario Generale del Santo Padre per la Diocesi di Roma.
Eccellenza,
la Chiesa si accinge a festeggiare la Pentecoste: lo Spirito Santo le viene donato per rinnovare la faccia della terra. «Instaurare Omnia in Christo» è l’insegnamento di San Paolo. Siamo ben lontani dai quei tempi in cui la filosofia del Vangelo governava le nazioni: la società di oggi è sempre più scristianizzata, il laicismo e la mentalità liberale permeano come una metastasi quello che un tempo era l’orbe cattolico. Il peccato non viene considerato più come un’offesa a Dio ma come un diritto.
Domenica fino agli estremi confini della terra verrà proclamato nel Vangelo: «Pacem relinquo vobis, pacem meam do vobis: non quomodo mundus dat, ego do vobis ».
La pace che dà il Signore è diversa dall’immobilismo, dal pacifismo o dal quieto vivere mondano.
Noi che siamo insensibili alle stravaganze di quegli uomini che antepongono i propri capricci ai diritti di Dio, ci rivolgiamo a Lei. La Diocesi di Roma, irrigata dal sangue benedetto di innumerevoli martiri, il prossimo 9 giugno sarà sfigurata dal provocatorio corteo del Gay Pride con scandalo delle anime semplici e dei piccoli. Nonostante la nostra indegnità nel fregiarci del glorioso titolo di cristiani sentiamo il dovere di riparare e di consolare l’afflitto Cuore di Nostro Signore Gesù Cristo. L’insegnamento di Pio XI espresso nella Miserentissimum Redemptor è chiaro:
«Quanto poi sia urgente, specialmente in questo nostro secolo, la necessità della espiazione o riparazione, non può ignorarlo chiunque con gli occhi e con la mente, come dicemmo prima, consideri questo mondo “tutto sottoposto al maligno”».
Il neocostituito Comitato San Filippo Neri ha organizzato per lo stesso giorno del Gay Pride, una Processione di riparazione pubblica per impetrare il perdono di Dio e scongiurare i castighi che potrebbero abbattersi sulla società a causa delle blasfemie, delle nefandezze e delle esecrande offese che verranno rivolte al Creatore in quel triste giorno. Essendo il Roma Pride una pubblica rivolta contro Dio e l’ordine naturale delle cose, richiede una risposta altrettanto pubblica e proporzionata all’onta arrecata.
Siamo peccatori e anche servi inutili ma riteniamo urgente rivolgerci a Lei: i lupi stanno attaccando il gregge a cui Nostro Signore Gesù Cristo ha affidato la custodia.
Lei rappresenta il Romano Pontefice in questa Diocesi: La imploriamo di prendere una posizione chiara in merito. Non ci lasci soli, ci dia la Sua benedizione, incoraggi i fedeli ad accorrere armati di Rosario alla nostra iniziativa di preghiera, ribadisca ciò che il Catechismo Cattolico insegna sulla sodomia per spingere al ravvedimento quelle pecorelle smarrite che hanno fatto del proprio vizio un motivo di orgoglio.
La ricordiamo nelle nostre umili preghiere e La salutiamo in Cristo Re e Maria Regina.
I fedeli del Comitato San Filippo Neri
implorate supplicate quanto volete: questi si fanno beffe di voi, che tutto sono fuorché Vicari di Cristo e rappresentanti del Vicario di Cristo, a Roma et in universo mondo…E vi meravigliate anche che la società moderna sia sempre più scristianizzata…. quando quelli che si figurano di rendere omaggio al Romano Pontefice nella sua sede, non si sono accorti che sotto quelle vesti di Romano Pentefice c’è un Giullare atroce, nemico di Cristo e della Chiesa, quindi dei Cristiani… Preghiamo sì umilmente Dio, che ci liberi da questa sciagurata Pagliacciata ma non salutiamo, prego, questi che ne sono gli attori in versione religiosa per conto terzi come se fossero in Cristo e Maria Santissima…Loro sono solo preoccupati, per comando ricevuto, che non si offendano gli omosessuali e che gliene frega se si offende il Creatore : è il giorno mondiale contro l’omofobia, no???