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Stamattina alla casella email di Radio Spada è arrivato il comunicato del “Gruppo di preghiera-riparazione 20 maggio” sui noti fatti in corso a Reggio Emilia, il testo contiene molte informazioni interessanti. Prima di riprodurlo, gli articoli precedenti sulla vicenda:

  1. ‘Conservatori’? Il vescovo Camisasca (Reggio E.) in visita dai ‘cristiani LGBT’
  2. Quale verità vi farà liberi? Ovvero: cosa sta per accadere nella parrocchia omofila visitata da mons. Camisasca
  3. A Reggio E. la diocesi a un bivio: o con i ‘cristiani LGBT’ o con i cattolici. Ma la scelta sembra già fatta
  4. Cosa si muove dietro la ‘veglia’? Dalle immagini blasfeme di Progetto Gionata all’adesione di Arcigay

[RS]

Alla luce di quanto emerso in questi giorni attraverso la stampa (locale e nazionale) e sul web, è doveroso chiarire alcuni aspetti facendone emergere altri:

1. Il Gruppo di Preghiera “20 maggio” conferma tutti i propositi espressi nel primo comunicato, in particolare la veglia di riparazione sulla quale saranno forniti ulteriori dettagli tecnici e logistici prossimamente.

2. L’adesione e l’appoggio dei rappresentanti di Arcigay alla “veglia anti-omofobia” del 20 maggio a Regina Pacis conferma l’impostazione a stampo omosessualista dell’evento organizzato da don Paolo Cugini.

3. Il titolo dell’articolo del Carlino di ieri a proposito di questa vicenda attribuiva a don Cugini le seguenti parole: “Il vescovo ha detto che la Chiesa accoglie i gay”. Non è specificato però come e a quali condizioni li possa accogliere. Nell’articolo summenzionato, che riporta sia le parole di don Cugini che quelle del Presidente di Arcigay, questi ultimi due paiono essere gli interpreti di Sua Eccellenza Mons. Massimo Camisasca.

4. Ci teniamo a precisare che don Paolo Cugini collabora attivamente con “Progetto Gionata”, portale che si occupa di “cristiani LGBT”.
Possiamo dichiarare questo con estrema sicurezza per due semplici ed evidenti motivi:
-nel suo Blog, don Paolo cita il portale “Progetto Gionata” in un recente articolo con le seguenti parole: “Come ricorda il PROGETTO GIONATA, che è il portale di fede e omosessualità in Italia, “le veglie per un mondo senza omotransfobia sono una consuetudine (…)”.
– La locandina divulgativa per la veglia “anti-omofobia” del 20 maggio è una locandina standard fornita proprio dal portale LGBT, personalizzabile in tutte le città che aderiscono all’iniziativa inserendo i giusti riferimenti logistici (si veda allegato).

5. Detto ciò, occorre porsi un improcrastinabile interrogativo: cos’è veramente “Progetto Gionata? La risposta non può altro che essere la seguente: un sito  formato da quei “gruppi Lgbt che rifiutano e irridono la dottrina della Chiesa” attraverso immagini sacrileghe e blasfeme. In allegato ne segnaliamo solo alcune di esse, da noi censurate per l’indegno scandalo  che creano nelle coscienze.
Interpretazione: don Cugini avalla la blasfemia appoggiando e collaborando con chi irride la Chiesa e il Suo insegnamento. Questa non è questione di estremismo o simili e banali etichette, ma è questione di buon senso e di fedeltà al Cattolicesimo a cui un prete, prima di tutti, dovrebbe essere chiamato guardando al suo ministero. La dimensione non si pone su un terreno laico, ma su un ambito che riguarda la Chiesa, dove ci sono gli insegnamenti e un Magistero che non può essere violato.

6. La presenza della “pastora” Lidia Maggi è la postilla a quanto detto sino ad ora: il pastore Raffaele Volpe, presidente dell’Unione cristiana evangelica battista d’Italia (UCEBI), si disse ampiamente soddisfatto riguardo alla legge sulle “unioni civili”. Si può facilmente intuire quale sia il ruolo “simbolico” della Maggi e cosa stia a rappresentare.
7. A proposito di parole edulcorate come “inclusione”, “dialogo”, “pace” e via discorrendo, è bene ricordare che nel 2014 don Paolo Cugini, allora vice-parroco, annullò il giorno prima un incontro delle “Sentinelle in piedi” che era già stato confermato e divulgato, dopo qualche pressione di alcuni attivisti di sinistra e pro-LGBT.

Nota conclusiva: in alcuni articoli di stampa sono state attribuite al portavoce Alessandro Corsini frasi mai pronunciate riguardanti le persone con tendenza omosessuale definite “peccatori che non potrebbero entrare in chiesa”; un controsenso mai riferito che escluderebbe dall’ingresso in chiesa quasi ogni cristiano (che è peccatore). Ci si riferiva piuttosto all’impossibilità di promuovere veglie che non parlino di vera conversione, ovvero allontanamento dal peccato contro-natura che, come insegna il catechismo, grida vendetta al cospetto di Dio.

Ringraziando per l’attenzione, porgiamo cordiali saluti

Gruppo di preghiera-riparazione 20 maggio