Nota di Radio Spada; continua oggi, Giovedì di Pentecoste (Santa Maria Ausiliatrice), questa rubrica radiospadista che durerà sino al compimento dell’Ottava di Pentecoste, dedicata all’esercizio del cattolicesimo militare e ai grandi condottieri cattolici. L’organizzazione della rubrica che ha richiesto circa tre mesi di lavoro (e della concomitante “esposizione” all’Università Cattolica del Sacro Cuore) è stata a cura di Carlo “Charlie” Banyangumuka, Mattia Spaggiari e Piergiorgio Seveso. A voi tutti, amati lettori, dall’intera redazione di Radio Spada l’augurio di un santo compimento del periodo pasquale. Buona lettura!
Petar Kružić
Gli Uscocchi erano soldati dell’entroterra croato che in seguito all’invasione turca migrarono verso la costa e si misero al servizio del Sacro Romano Imperatore; dalla loro base di Segna, nel Quarnaro, condussero innumerevoli spedizioni corsare all’assalto delle navi dei nemici della Santa Fede cattolica: non solo i Turchi, ma anche chi li favoriva o non li combatteva apertamente, come i Veneziani ed i Ragusei, nonché talvolta contro i mercanti ebrei ed addirittura gli ortodossi che avevano accettato di sottomettersi agli infedeli. Veri e proprj dominatori dell’Adriatico tra la metà del ‘500 e l’inizio del ‘600, essi elaborarono un codice d’onore basato su pietà, coraggio, fedeltà, militanza cristiana e ripugnanza verso ogni forma di compromesso. Petar Kružić fu il loro primo grande capitano, quando ancora non avevano incominciate le loro scorrerie e loro unico obiettivo era contener l’avanzata turca via terra: egli difese la fortezza di Clissa, passaggio obbligato verso il mare, da tredici anni di continui attacchi, riportando almeno tre schiaccianti vittorie contro l’invasore; vano fu il tentativo di corrompere i suoi uomini, vano ogni calcolo strategico per aggirar le sue difese; nel 1537 solamente la schiacciante superiorità numerica dei Turchi e la codarda fuga dei rinforzi mandati da Ferdinando I e da Paolo III lo costrinsero alla sconfitta, ma non già alla resa: se però egli morì combattendo in prima linea, i suoi accettarono di cedere il forte ai Turchi e di ritirarsi a Segna.
Enrico II il Pio duca di Slesia
Cardinale Bertrando del Poggetto
Ugo de’ Pagani e Goffredo di Sant’Omero
Eraclio Imperatore di Bisanzio
Baldovino IV Re di Gerusalemme
Carlo Martello, Maggiordomo di palazzo
Matilde di Canossa, viceregina d’Italia
El Cid Campeador signore di Valencia
Principe Giorgio Castriota Skanderbeg
Principe Carlo Filippo di Schwarzenberg
Principe Raimondo Montecuccoli
Don Fernando Alvarez de Toledo, duca d’Alba
Enrico III lo Sfregiato, duca di Guisa
Simone IV di Montfort, duca di Narbona
Daimyo Konishi Yukinaga Agostino
Conte Orlando d’Anglante, paladino di Francia
Luigi Maria de Salgues, marchese di Lescure
Giovanni Tserclaes, conte di Tilly
Feldmaresciallo Giuseppe Radetzky, Governatore del Lombardo-Veneto
Barone Ermanno Kanzler, comandante generale dell’esercito pontificio
Maresciallo Giovanni II Le Meingre detto Boucicault
Sua Eccellenza Don Giovanni d’Austria
Generalissimo Francisco Franco y Bahamonde, Reggente di Spagna
Gugliemo Embriaco detto il “Testa di Maglio”
Giovanni de’ Medici detto Dalla Bande Nere
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