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Nota di Radio Spada; continua oggi, nella festa dell’Invenzione della Santa Croce, questa rubrica radiospadista che durerà sino al compimento dell’Ottava di Pentecoste, dedicata all’esercizio del cattolicesimo militare e ai grandi condottieri cattolici. L’organizzazione della rubrica che ha richiesto circa tre mesi di lavoro (e della concomitante “esposizione” all’Università Cattolica del Sacro Cuore) è stata a cura di Carlo “Charlie” Banyangumuka, Mattia Spaggiari e Piergiorgio Seveso. A voi tutti, amati lettori, dall’intera redazione di Radio Spada l’augurio di un santo periodo pasquale. Buona lettura!

Raimondo Montecuccoli

Fu probabilmente il più grande generale della sua epoca, senza dubbio il più abile tra le fila imperiali durante la Guerra dei Trent’anni. Nato nel 1609 da famiglia comitale nel castello di Montecuccolo nel Frignano, nonostante fosse stato avviato dal suo mecenate il Cardinal Alessandro d’Este alla carriera ecclesiastica, a 16 anni, dopo aver dichiarata la sua insopprimibile vocazione alle armi, sotto la guida dello zio Ernesto, generale d’artiglieria, incominciò la scalata delle gerarchie dell’esercito imperiale che in breve tempo l’avrebbe visto diventare Feldmaresciallo: sarebbe stato altresì presidente dell’Imperial Consiglio Aulico militare e Governatore di Győr. Combatté tutta la sua vita per l’Imperatore e non mancò a nessuna delle guerre più importanti del ‘600, dalla guerra dei Trent’anni, in cui esordì, passando per la Guerra di Castro, la guerra Austro-turca, culminata colla straordinaria vittoria di San Gottardo, la campagna di Polonia, fino alla campagna d’Olanda, nel corso della quale, nella battaglia di Salzbach (1675) affrontò l’altro grande generale dell’epoca, il Maresciallo Turenne, che, pur perdendo la vita nello scontro, gli inflisse una delle sue rare sconfitte. Maestro nella tattica del logoramento e dell’attacco rapido e sempre insofferente nei confronti della armi da fuoco, compose importanti trattati di tattica militare (su tutti Della guerra col Turco in Ungheria) che gli fruttarono la fama di “nuovo Vegezio”. Ottimo scrittore, uomo assai colto, abile diplomatico, fu anche uno tra i principali propiziatori della conversione al Cattolicesimo della Regina Cristina di Svezia. Divenuto ormai Principe del Sacro Romano Impero, morì nella pace di Linz nel 1680.

San Kaleb di Axum

Sant’Alfredo re del Wessex

Sant’Olaf il coraggioso

San Ladislao d’Ungheria

San Erik IX Re di Svezia

San Luigi IX Re di Francia

San Giorgio

Giuseppe Sanchez del Rio

Enrico II il Pio duca di Slesia

Giovanni di Gothia

Costantino il Grande

Teodosio il Grande

Costantino XI Paleologo

Vardan Mamikonian

Cardinal Fabrizio Ruffo

Cardinale Bertrando del Poggetto

Assalonne di Lund

Ugo de’ Pagani e Goffredo di Sant’Omero

Eraclio Imperatore di Bisanzio

Carlo Magno

Ottone il Grande

Artù Pendragon

Baldovino IV Re di Gerusalemme

Pelagio delle Asturie

Mattia Corvino re d’Ungheria

Giovanni III Sobieski

Carlo III di Scozia

Carlo Martello, Maggiordomo di palazzo

Matilde di Canossa, viceregina d’Italia

El Cid Campeador signore di Valencia

Principe Giorgio Castriota Skanderbeg

Principe Carlo Filippo di Schwarzenberg