di Simone Gambini
Dopo aver trattato in un precedente articolo del manga Hellsing, ecco per gli amici di Radio Spada, altri due manga ispirati al mondo Cattolico.
Il primo è Vatican Miracle Examiner (Bachikan kiseki chōsakan) manga in cui due sacerdoti cattolici Hiraga Joseph Kō e Roberto Nicholas, indagatori di miracoli per conto della Congregazione per le cause dei santi, si ritrovano coinvolti in misteriosi casi di omicidio correlati ai fenomeni sovrannaturali che sono chiamati ad esaminare in giro per il mondo.
Le loro indagini li porteranno a scontrarsi con la setta di Galdoune che, oltre a condurre esperimenti finalizzati al raggiungimento della vita eterna, mira a sgretolare le fondamenta della Chiesa Cattolica e dello Stato del Vaticano.
Sebbene a volte emergano soltanto le solite e contemporanee accuse alla Chiesa Cattolica, Vatican Extreme Examiner resta a mio parere un manga leggibile e un anime guardabile, ovviamente con la supervisione di un adulto, non tanto per le immagini, quanto piuttosto per i contenuti, a volte eterodossi o semplicistici.
Trinity Blood (Toriniti Buraddo) è invece e in primis, il titolo di una serie di light novel di Sunao Yoshida, continuate poi dall’ amico Kentarō Yasui, autore anche dei romanzi di Ragnarǫk, che si è impegnato nel completare le restanti storie e il manga. Nel 2005 ha preso vita una serie animata di 24 episodi anche in lingua italiana.
La trama è ambientata in un futuro in cui la popolazione della Terra, aumentata drasticamente, tenta di insediarsi su Marte. Durante la colonizzazione vengono scoperte due tecnologie aliene: le nanomacchine Bacillus e Crusnik. I coloni installano il Bacillus nei loro corpi, che li trasforma in Methuselah, mentre il Crusnik viene impiantato negli organismi di quattro bambini concepiti in provetta: Seth, Cain, Abel e Lilith, i cui corpi rafforzati sono gli unici in grado di sopravvivere alla procedura.
Quando i coloni tornano sulla Terra, scoppia una guerra tra i Methuselah e gli esseri umani rimasti. Abel, Cain e Seth si schierano dalla parte dei primi, mentre Lilith sostiene la fazione umana. La continua battaglia porta all’Armageddon, evento apocalittico accaduto 900 anni prima dall’inizio della storia. Durante la guerra, Cain impazzisce e uccide Lilith che viene portata poi dall’afflitto Abel in Vaticano, dove viene sepolta e dove lui rimane al suo capezzale piangendo per 900 anni.
All’inizio della storia, i vampirici Methuselah, essendo ancora una grande forza politica e militare, continuano a fare la guerra contro i “Terran”, ( i normali esseri umani) mentre Santa Romana Chiesa, invece, anch’essa una grande potenza militare, è decisa a proteggerli dai loro attacchi.
Entrambi i gruppi utilizzano le “tecnologie perdute”, come aeronavi, missili e computer, per intraprendere una “interminabile guerra fredda”. Una terza grande potenza, Albion, svolge un ruolo importante nello scontro col suo arsenale superiore di tecnologia perduta, armi e maggiore capacità manifatturiera rispetto al Vaticano. La monarchia indipendente di Albion è un paese essenzialmente umano, ma il segreto della loro esperienza nella tecnologia perduta si trova nel Ghetto, una città sotterranea di schiavi Methuselah. Sono questi Methuselah che gestiscono e realizzano la tecnologia perduta. Con la morte della regina di Albion, però, alcuni dei vampiri schiavi iniziano una ribellione per la libertà di tutti i residenti del Ghetto.
Cattolicesimo e Corona Inglese, umani e vampiri, con vaghe tinture ebraiche, restano quindi sempre al centro di quei manga giapponesi che tentano in qualche modo di riproporre attraverso arti visive, una fac simile della storia occidentale che ci ha preceduti, catapultandola in un ipotetico, quanto improbabile, futuro.
Sempre con la supervisione di adulti (i puritani sono naturalmente esclusi), come per Vatican Miracle Examiner, anche per Trinity Blood ritengo sia possibile leggerne o visionarne i manga. Dunque, buona lettura e buona visione!
Con decenza parlando, l’aspirante otaku weeaboo hikikomori di redazione dovrebbe per onestà indicare che Trinity Blood è la solita illeggibile accozzaglia per ragazzetti cretini che vogliono sentirsi edgy e fichissimi, in cui troviamo le solite improbabili armi, i noiosi megaduelli improvvisati, i patetici colpi di scema a suon di magico-tecnologico, le allusioni sessuali al limite della pornografia (ecchi)… sempre gli stessi ingredienti. L’adattamento anime è praticamente composto di ecchi/fanservice intervallati a mazzate ed esplosioni. L’altro manga sopra citato ha addirittura un rating R17 a causa di oscenità presentate e scritte. Robette commerciali che vengono dimenticate una settimana dopo la loro stessa pubblicazione ufficiale, non dovrebbero meritare spazio qui.
Ai profani del settore occorre ricordare che la produzione di manga, salvo rarissimi casi, avviene on demand e ha come scopo primario quello di fidelizzare i lettori delle riviste ospitanti (il che non significa produrre qualità o coerenza, ma solo rendere il più probabile possibile l’acquisto del numero successivo e possibilmente del merchandising). Questo spiega come mai è decisamente raro trovarne uno con una trama logica e uno svolgimento lineare e un finale non raffazzonato: settimana per settimana gli autori devono alzare la posta del proprio bluff, inventandosi la trama del prossimo episodio sulla base del gradimento di quello appena pubblicato.
È statisticamente raro trovare la perla nel campo, specialmente quando il campo è vasto come la sterminata produzione di anime/manga, tanto più quando i temi interessanti non si scorgono a prima vista. Per esempio, la prima serie di episodi di Ghost in the Shell è una lunghissima riflessione sull’ipotesi che l’anima sia solo un elaborato software. L’autore presenta una storia lineare che prende forma episodio dopo episodio, in cui ogni tentativo di confermare l’ipotesi si scontra con la realtà smentendo l’ipotesi. Che ciò avvenga all’interno di una storia di fantascienza e combattimenti (con corredo di bambole sexy perché il fanservice è un dogma intoccabile) non cambia il valore generale. Oppure, altro esempio, Yomigaeru Sora, a proposito di un frustrato che faticosamente comincia ad appassionarsi del proprio mestiere, o di Zipang a proposito della mentalità militare di ieri ed oggi (ma è improbabile che uno che non abbia fatto il militare riesca a comprendere a fondo lo stato d’animo dei protagonisti).
Questo genere di considerazioni le può fare solo qualche vecchio bacucco come me, abituato a legger libri (non come i millennials) e perciò sommamente stufo delle produzioni meramente commerciali e ancor più di quelle a stento più su del dilettantismo (che restano tali nonostante paginoni di wikipedia e boriose presentazioni a luccacomics). Saper raccontare è un talento, non un’abilità acquisibile a furia di tentativi e da far imbrigliare alle esigenze dell’editore di turno.