di Geranius

Le proteste di Chemnitz in Germania, colpevolmente taciute dai maggiori media italiani o spacciate per mere intemperanze razziste rappresentano quello che può accadere in tanti paesi europei quando la gente comune dice basta alla violenza e all’impunità di alloctoni che si rendono colpevoli di crimini di inaudita efferatezza ai danni della popolazione locale.

Il governo Merkel, si è precipitato a condannare la “xenofobia e la violenza” degli eventi di Chemnitz senza voler ammettere la realtà, molti tedeschi ed europei che si alzano giornalmente per andare a lavorare, oltre alle imposte inique, all’impoverimento provocato ad arte dai poteri finanziari non sopportano più di dover essere angariati, malmenati o addirittura uccisi da soggetti nullafacenti che infestano ormai gran parte delle città d’Europa.

Le reazioni al meticciato, alla distruzione dei popoli, alla grande sostituzione, all’islamizzazione, si diffondono un po’ dappertutto, dalla Francia in cui intere periferie sono controllate da spietati delinquenti e in cui un autoctono solo per avere il colore della pelle sbagliato rischia la borsa e pure la vita, all’Inghilterra delle gangs di stupratori islamici e dei quartieri che di inglese non hanno più nulla alla Svezia la cui polizia ha dichiarato di aver perso completamente il controllo di molti dei settori delle principali città.

Una delle reazioni di chi non ha altri mezzi per esprimere il suo malcontento è stata e continuerà ad essere il voto e il sostegno a quei politici che si fanno portavoce dell’insofferenza diffusa verso tale situazione. E’ proprio un asse europeo di questi ultimi, tra cui dobbiamo annoverare Salvini ciò che potrebbe far tremare il terreno sotto le poltrone dei burocrati europei, che, vista la mala parata, minacciano le peggiori sanzioni.

Ha fallito il mito della società multiculturale, che media e poteri forti hanno cercato di inculcare nella testa dei popoli europei. In molti paesi sembra invece vincere invece l’incubo di Kalergi, fatto di meticciato imposto, atomizzazione, caos, povertà e ingiustizia da cui i poteri forti vogliono trarre un profitto del quale, l’aspetto materiale non è che secondario.

Hanno fallito gli assurdi metodi d’integrazione all’inglese, basato praticamente su un laissez faire per cui lo stato non interferiva negli affari interni alle comunità straniere e alla francese, in cui si imponeva a tutti e indistintamente un falso ideale massonico basato sull’unione indistinta nella République ed il divieto pubblico di tutti i simboli religiosi. Lo avrebbe capito chiunque con un minimo senso della storia o di sale in zucca ma non i sociologi e gli antropologi di regime in tutta Europa, o forse si come ben sappiamo e c’era chi aveva e ha tutto l’interesse a far si che le cose vadano in questo modo.

Come cattolici integrali, se guardiamo con favore al rigetto sempre più diffuso nei confronti dell’attuale invasione che sta sconvolgendo le loro vite già fiaccate da povertà, omosessualismo, aborto, eutanasia e simili abominii, siamo consapevoli che, per un grottesco paradosso, diversi movimenti o partitelli che si battono contro la presenza alloctona lo fanno proprio in nome di quella democrazia o meglio demonocrazia e di quelle false libertà che hanno condotto gli europei alla più completa schiavitù, personale e sociale nei confronti del principe di questo mondo.

Soltanto ricostituendo, con l’aiuto di Dio, una società cristiana, fondata sull’”Instaurare omnia in Christo” di San Pio X e sulla regalità sociale di Nostro Signore Gesù Cristo potremo sperare di realizzare qualcosa incluso il mettere fine all’invasione, una delle tante teste dell’idra della dissoluzione.

Ci piace dunque ricordare le parole, più che mai attuali, del santo sacerdote monsignor Ernest Jouin riguardo alla lotta contro la setta massonica “I raggruppamenti nazionalisti e fascisti o altri, sono impotenti a guarire il male da soli. La guerra è religiosa. La nostra conversione è l’unico rimedio…E bisogna realizzare questa conversione togliendo di mezzo il liberalismo che conduce alla decomposizione del sangue, ravvivare le convinzioni anemizzate, riapprendere le formule della Fede Cattolica e restituire loro il posto dovuto nel linguaggio e nella coscienza”.