Suggerimenti per salvaguardare modestia, buon gusto e femminilità e per sopperire alla loro mancanza, o alla mancanza di specchi. [RS]
Il cambio di stagione è avvenuto e con esso il cambio, almeno parziale, di guardaroba: proviamo quindi a esplorare alcune idee, si spera non troppo banali, per un freddo “medio” che impone sì di coprirsi, ma sempre con modestia e usando la testa (siamo uomini o kebab?). Come sempre, lasciate un commento per dire la vostra!
N.B. Tutte le immagini inserite in questa rubrica sono tratte da questa bacheca di Pinterest

Un’idea per le più giovani (ma che in generale funziona under 30) è il maxi abito di maglia abbinato a sneakers. Vantaggi: modesto, pratico per scuola, università e lavoro, femminile ma informale, consente di non indossare collant se li si “patisce”.

Vale aprire una parentesi a proposito delle sneakers, perché a quanto pare il diktat modaiolo 2018/2019 vede il trionfo di “ugly sneakers” orrende (tali da far rimpiangere le zeppe stringate anni 90) e costosissime. Se di investimento in scarpe si vuol parlare, meglio allora cercare modelli senza tempo (come quelli in foto, rispettivamente Gazelle e StanSmith), in tonalità femminili, non banali, adatte a ogni stagione (quindi né nere, né bianche), per esempio questi delicati beige/rosa, i cosiddetti “nude”. Anche i grigi e i marroni, a mio avviso, funzionano.

Un utile compagno per giornate con grandi escursioni termiche è il maxicardigan, versatile soprattutto per le più giovani, ma capace di risultare comunque sofisticato e adatto alle più adulte, scegliendo la giusta fibra e la giusta forma. E’ moderno e modesto, copre pudicamente i fianchi ma valorizza perché amplia il busto e fa apparire braccia e gambe più sottili, al contempo dissimulando la pancetta. Perfetto per le ragazzine in luogo delle varie felpe e felpine, cropped o unisex, che hanno un po’ stancato.

Se però proprio non potete rinunciare all’athleisure, ingentilitelo perlomeno con abbinamenti femminili, come una gonna plissettata midi monocroma abbinata a sneakers e felpa/giubbotto vintage “collegiale”.

A chi ha superato i 15 anni è richiesto di lasciare le felpone Carlsberg etc alla montagna e allo sport, e di indossare felpe femminili…

Appurato che la gonna dovrebbe coprire il ginocchio, che ne è con le gonne midi degli stivali (cuissards, al ginocchio o anche più bassi)? Rinunciamo? Nient’affatto: continuano a fare il loro lavoro e anzi slanciano ancora di più la gamba per assenza di soluzione di continuità tra di essi e il vestito. E, ancora una volta, si potrà fare a meno del collant.

La gonna pantalone (oggi resuscitata sotto forma di “culottes”) sconta un’immeritata cattiva fama, probabile retaggio dell’uso nel mondo femminile scout. E invece, di denim per un aspetto più casual o di taglio sartoriale per il lavoro, è un perfetto compromesso autunnale, con o senza collant, per chi non si sente completamente a proprio agio con la gonna. La gamba appare più sottile (mercé la svasatura), ma ahimé, è da evitare se si è sotto il metro e 65.

Il tempo è ancora sufficientemente mite per sfoggiare bluse e camicie a manica lunga, che, tolta la giacca, potranno far mostra di sé se impreziosite da applicazioni che non passano MAI di moda: le perle e il pizzo.

Fa freddo ma non troppo. Se il giubbotto di jeans non fa per voi, distinguetevi con un giubbotto di velluto a coste, magari in una tinta pastello, come questa.

E’ il momento dell’anno (insieme alla primavera) in cui indossare quei maglioni troppo importanti per stare sotto a un cappotto!

Avete mai pensato alla stampa animalier come a una fantasia prettamente autunnale? Se, indossata d’estate, il rischio “io tarzan tu cita” è dietro l’angolo, nella stagione fredda l’uso oculato della stampa è invece femminile e distintivo e “sdrammatizzato” dagli altri capi, che dovranno essere rigorosamente basici e neutri. Se si sceglie una gonna molto lunga o un maxi abito, la fantasia dovrà essere minuta.

Non si dirà mai abbastanza bene dei pantaloni palazzo, un vero passepartout per tutte le fisicità, modesti e raffinati anche in materiali “pesanti” e a rischio “effetto orfanotrofio”, come il velluto. Unico accorgimento: definire, in qualche modo, il punto vita.

Fiori d’autunno? Sì, a patto che le fantasie floreali non siano invadenti e che il colore di fondo sia scuro (altrimenti, chi ci vede penserà che ci crediamo a Los Angeles).

Mantelle e poncho (ma soprattutto le mantelle, molto più pratiche in quanto aperte sul davanti) sono eccellenti per la stagione e terribilmente chic per ogni forma fisica. Possono essere rese più stabili da una cintura gioiello in vita.

Aiuto, e i jeans dove li metto? Il clima e la modestia suggeriscono di utilizzarli sotto tuniche e maglie lunghe. Attenzione, non si tratta dei maximaglioni (poco proponibili per le “signore”), parlo di maglie lunghe realizzate in filati di buona qualità.

Non piacciono a tutti (per esempio mi lasciano indifferente), ma gli abiti midi a vestaglia sono di tendenza anche per questa stagione, con l’accorgimento di “colmare” la scollatura, se troppo profonda.

Un’altra tendenza è il cosiddetto jumper dress, praticamente uno scamiciato salopette. A seconda del tessuto e delle rifiniture può rischiare di risultare troppo sbarazzino (leggi: effetto contadina dell’Iowa) o troppo tetro (leggi: effetto mormone) o una combo dei due (leggi: effetto contadina mormone dell’Iowa). Ma sapientemente scelto e abbinato, è originale e gradevolissimo se non si è negli “anta”. Può essere un’idea per far indossare finalmente un vestito alla enfant terrible che non conosce altro che tuta e Vans.

Un altro capo di cui non si dirà mai abbastanza bene è l’abito midi, che suggerisco di non far MAI mancare dall’armadio nelle sue forme più classiche, addirittura vintage (come i richiami vittoriani nelle foto suggeriscono). A patto di essere “sdrammatizzati” dal giusto colore, dai giusti accessori e dalla giusta pettinatura per rifuggire l’effetto “signorina Rottenmeier”, questi abiti trasmettono un’immagine di eleganza, raffinatezza e cura di sé davvero fuori dal tempo e fanno capire che la persona che li indossa non segue le mode: le fa.

Probabilmente avete storto il naso, come di fronte all’animalier. Ma la pelliccia (o l’ecopelliccia, purché DI QUALITA’ —> no super China) può dare il meglio di sé già in questa stagione tramite un capo molto sottovalutato, il gilet.

Il blazer, o giacca sartoriale, potrebbe già essere troppo “leggero” per l’autunno; ma il suo utilizzo sopra gonne e abiti, non solo sopra pantaloni e jeans è, a mio avviso, sottovalutato. Desidero quindi cogliere l’occasione per promuoverlo. La presenza di forme decise e di tessuti strutturati (eventualmente “aiutati” e ingentiliti da una cintura in vita) controbilancia la fluidità di gonne maxi e maxivestiti che potrebbero, altrimenti, risultare troppo eterei per l’autunno, o troppo informali per il contesto.
Gonna e maglione. Abituate come siamo ad abbinare i maglioni ai pantaloni, rischiamo di trovarci fuori dalla comfort zone quando si tratta di accostare maglioni, magari ampi o lunghi, e gonne. Vale pertanto la regola aurea universale, da cui si possono sottrarre soltanto (a) le ragazzine e (b) le taglie 40 (o meno): tale regola è “punto vita”. Il punto vita va, in alternativa: lasciato libero (maglioni “cropped” o corti), ripristinato (maglioni infilati DENTRO la gonna) o segnalato altrimenti in qualche modo (cinture e cinturine), perché non soltanto costituisce uno degli indizi della nostra natura femminile (e non di boiler), ma è visivamente un punto di equilibrio, che consente a colpo d’occhio di poterci “definire”, far capire quanto siamo alte e non farci apparire più tozze o più in carne di come realmente siamo.

In questo caso si può fare eccezione, perché la modella è molto magra e perché la gonna è molto appariscente e particolare, sicché un maglione over basico la sdrammatizza.

Lo spacco fa “intravedere” la vita.

Qui si può fare eccezione per il carattere sbarazzino e giovane dell’outfit e per la “importanza” della gonna in ecopelle, fatta calare “di giri” dal maglione over bouclé e dalle sneakers.

Oltre alle gonne plissettate metallizzate, che già conosciamo per averle viste spesso in questa rubrica, non sottovalutiamo la lucentezza ed eleganza del velluto. La sua struttura garantisce tepore e luminosità. Chi si sente di osare può abbinare un blazer nello stesso materiale, o un bomber in velluto o raso.
Bellissimi gli abiti, discutibile qualche accostamento ma…
le sneaker proprio NO. Meglio le “ballerine”, eventualmente i mocassini e, comunque:
W i tacchi a spillo.
Corretto.