di Gian Guido Vecchi
«Verona? Non mi sono occupato di Verona. Ho letto…». Sul volo AZ4000 che lo porta a Rabat, Francesco saluta uno ad uno i giornalisti che lo seguono nel viaggio in Marocco e risponde a chi gli chiede del congresso sovranista sulla famiglia: «La risposta del Segretario di Stato mi è sembrata giusta, equilibrata e giusta». Pochi giorni fa, le parole del cardinale Pietro Parolin erano suonate come una presa di distanza: «Siamo d’accordo sulla sostanza, c’è qualche differenza sulle modalità». La «sostanza», naturalmente, è il valore della famiglia, la «bellezza del matrimonio» tra uomo e donna sulla quale si è soffermato Papa Francesco nell’esortazione Amoris laetitia. Ma anche i «modi» e lo «stile» sono qualcosa di essenziale. Oltretevere come alla Cei si spiegava che il tema della famiglia va proposto in senso «positivo e propositivo», mai in modo strumentale e polemico, «contro» qualcuno. Una distanza confermata ora direttamente dal pontefice. Un giornalista, scherzando, ha ritratto la mano davanti al Papa, come nel video di Francesco a Loreto che rifiutava il bacio dell’anello dei fedeli. Francesco ha riso: «Non lo faccio per me ma per loro. Alla fine dei saluti ho la mano bagnata, ci sono tanti germi…».
Francesco è atterrato nella capitale marocchina, sulla costa atlantica del Paese, poco prima delle 14. I temi essenziali del viaggio sono il dialogo con l’Islam («un altro passo» ha detto in aereo, dopo la visita negli Emirati Arabi di inizio febbraio) e l’attenzione ai migranti. «Vengo come pellegrino di pace e di fratellanza, in un mondo che ne ha tanto bisogno», aveva detto nel videomessaggio della vigilia. Accolto da re Mohammed VI, dopo la cerimonia nella Esplanade della Moschea di Hassan e la visita al palazzo reale interverrà assieme al sovrano all’incontro con le autorità e la società civile e andrà poi all’ «Istituto Mohammed VI per la formazione degli imam, predicatori e predicatrici», inaugurato nel 2015 per favorire la crescita di un Islam tollerante. A fine giornata, la visita al centro di accoglienza dei migranti gestito dalla Caritas di Rabat, che assiste ogni anno ottomila persone provenienti in gran parte dall’Africa Subsahariana.
E dove avrebbe visto, il nostro Ineffabile, il ‘contro’, da quale parte, quella che dice la 194 non si tocca, l’omofobia è una malattia, ma lasciateci, prego, parlare di papa e di mammà… o da quella che dà dei fetenti a chi parla di papa e di mammà, quella che vuole la morte dei medioevi, quella delle TRANSFEMMINIST urlanti ??? o da tutte e due, ma è meglio non compromettersi, magari scegliendo chiaramete il proprio ‘contro’, se lo si ha? Ma no, che il tempo dei ‘Vae vobis!” è finito…E’ tempo ora di promuovere la pace e la fratellanza l’incontro e il baciamiento…
E poi, il Nostro, si sa, è impaziente; impaziente di vedere l’Euopa piena dei suoi migranti a figliarci a più non posso, e prendersi ogni spazio, e vede male anche il più piccolo movimento di disapprovazione, o velleitario tentativo di ribellione, in corrispondenza d’amorosi sensi con il secondo fronte, di cui sopra (qiello delle Tansfemminist…della sua Bonino e della Cirillààà)…
Ma comunque, pace, verrà, verrà il modello di famiglia di questi loro protetti, che vengano qui in massa, e che lo facciano godere al fronte dei suoi amici… ! Quando lu maschio dovrà decidere quale bastone -pardon, fazzoletto, o stuzzicadente – usare per educare la mogliettina sua, e i gay li si vedrà volare giù dai tetti, e le adultere – al femminile – finire sotto un mucchio di pietre…
Ma lui, in fondo, è distratto, non si occupa di Verona, si sta occupando dei suoi fratelli marocchini, rivolgiamoci per il caso Verona al Parolin.., e non disturbiamolo, che i migranti sono lLA priorità, non facciamoli aspettare lì in Marocco, che la loro destinaziome è l’Italia e per questo in marocco è andato… Che cosa tardate, Open Arms Sea Watch Mediterannea e, perché no, Diciotti…?.
(a completamento). Dai giornali oggi si apprende che “Papa Francesco non si è occupato del Congresso mondiale delle famiglie, ma sta per ricevere in Vaticano una delegazione pro Lgbt.” Il Sommo Fariseo persistente e ossessivo e imperversante può spiegarci allora perché la sua presa di distanza da Verona-Famiglia era una questione di “modalità” e non invece di “sostanza”, quella che condivide coi suoi amici, che della natura umana hanno una visione esttamente contro-natura? Un atteggiamento, il suo, perfettamente in linea col suo essere un papa oontro- natura, cioè fuori dai gangheri…! Sgangherato, appunto.. E ripugnante!
Off topic, ma Sovranista e’ una definizione che non ha senso. La costituzione dice che la sovranita’ appartiene al popolo e che la limitazione di sovranita’ avviene con i trattati internazionali, ottima clausola per fottere l’intero impianto costituzionale, ma non e’ questo il punto: il punto e’ che il sovrano non e’ sovranista in quanto sovrano, e il non sovrano non e’ sovranista in quanto non sovrano. O forse chiamiamo il papa papista?
Per tornare nel topic, cercare di giustificare razionalmente la condotta di un Papa che in quanto modernista e’ relativista, e in quanto moderno gesuita considera il fine giustificazione dei mezzi, e’ tempo perso. Lasciamolo parlare e la prossima volta chiediamo ai nostri cardinali possibilmente di eleggere, che so, un cattolico. Ammesso che ci sia una prossima volta.