di Ilaria Pisa

Premessa. Ho seguito il meno possibile la cronaca del Convegno di Verona, nonostante il mondo pro-life e pro-family sia quello da cui provengo (una breve militanza, ma essendo breve la mia vita da cattolica, è comunque lunga in proporzione); perché purtroppo ho un pre-giudizio, ossia l’inutilità assoluta delle battaglie prolife e profamily così come condotte nel 99% dei casi, pre-giudizio che purtroppo si conferma sistematicamente ex post.

Tale premessa è doverosa per sottolineare che: 1) non ho fatto la stalker bavosa che segue ogni mossa dell’evento che critica, per poi appuntarselo; 2) dico la mia opinione, niente di più; 3) ciò che dico deriva peraltro da intime convinzioni che astraggono anche dal caso concreto WCF, quindi non basterà replicare “non ci sei stata, non puoi sapere”, in quanto l’argomento “esperienzialista” è vacuo, teoreticamente fallace ed io non l’accetto in nessun caso.

Una ragione pro

Sicuramente il compattarsi del fronte libertario-femminista-satanista più becero ed impresentabile, ed il suo isterico agitarsi, ha presentato il WCF sotto una luce più che favorevole per il cattolico. Ma qui finisce il positivo.

Varie ragioni contro

  • Se si prefiggeva di incidere positivamente sulla politica dello Stivale, il WCF sembra aver fatto un gran buco nell’acqua a giudicare dall’immediato insabbiamento del ddl Pillon, certo non la massima espressione del “cattolicesimo reazionario” (riguardava bigenitorialità e mantenimento nel caso di separazione e divorzio), giunto proprio all’indomani della kermesse. E non ditemi che per far fruttare i semi bisogna attendere, perché dal ’70 in poi mi pare che le semine siano tutte andate a male.
  • Se si prefiggeva di “mostrare i muscoli” alla politica, vi è forse riuscito per forze medio-piccole alla sistematica ricerca di voti (leggi: FDI) o per un personale accreditamento in area cattolica di Salvini, che – sia chiaro – mi sta simpatico e della cui buona fede non dubito, sebbene non dubiti neppure della sua enorme confusione mentale in materia di fede.
  • Se si prefiggeva di “ringhiare” alla volta dei nemici (tizzoni d’inferno tipo Cirinnà), purtroppo il risultato è stato a) da parte dei più dementi, l’aggressività inarticolata e ferina tipo “antifà”; b) da parte dei più satanici, lo sberleffo. Ancora non capite, cari moderati, che non esiste più, non è più possibile, un confronto franco con il nemico, che da tempo ha perso ogni onore; non esiste dialogo, non esiste comprensione, può solo esistere l’annientamento. Sembrano parole forti ma è la pura realtà, ci torniamo sopra tra poco.
  • Se si prefiggeva di “compattare” le fila cattoliche, purtroppo non è riuscito a) a far tornare il coraggio ai donabbondi “lapsi”; b) a rendere l’onore ai traditori (leggi: occupanti della Santa Sede), che da Parolin in su si sono confermati indegnamente lepegosi, come direbbero a Genova.

A che cosa è dunque servito il WCF di Verona? Sarà almeno servito ad una ragione puramente teorica e teoretica: affermare la verità cattolica sulla famiglia!

No.

  • Battersi per la “libertà di espressione” o “di opinione”, libertà condannate DA SECOLI dalla Chiesa Cattolica, rende evidente che la Verità per gli stessi che la propongono è stata derubricata a “parere”, a “esperienza”, a “sentire”, se va bene a “legge naturale” (se va bene, perché difficilmente costoro sapranno spiegare cosa significhi “naturale” e ci si incarterà in discorsi National Geographic su scimmie finocchie e tigri incestuose).
  • Se non si è per primi convinti dei diritti INTRINSECI della Verità che si porta, che forza argomentativa si pensa di avere?
  • Se non si è per primi convinti del dovere di REPRIMERE PUBBLICAMENTE l’errore pernicioso – anche questa, realtà cattolica da tempo dimenticata eppure magisterialmente affermata – che presa sulla politica si pensa di avere?
  • E con che coraggio ci si richiama a un Medioevo in cui la virilità media era tale da far rischiare il linciaggio immediato a chiunque avesse anche solo adombrato la liceità pubblica del cambio di sesso? Mentre, qui, siamo al “mi consenta”.

Sia chiaro. Non sostengo i partiti dello zerovirgola perché non sono romantica, se devo scommettere scommetto sul cavallo vincente e salgo sul carro del vincitore, se con questo posso portare qualche punto al mio campo (ricordate il discorso ignaziano sui due campi e sui due stendardi, no?). Quindi non ho nulla contro l’entrismo, anzi. Ma qualcuno ha capito i poveri Fontana e Pillon cosa stanno a fare a Roma, a parte fungere da imbarazzanti vicini per i leghisti agnostici e da punching ball per i latranti pentastellati?

Cari amici del WCF, come ho accennato sopra non è più possibile alcuna interfaccia con il nemico, di qualunque estrazione sia, in quanto ha perduto l’onore e soprattutto le categorie mentali fondamentali che consentono il dialogo, il confronto e il dibattito, validi e possibili SOLO se si condivide la logica aristotelica.

Di che cosa si parla oggi quando si parla di famiglia? Di esperienze, di sentimenti? Ma come scriveva San Pio X più di cent’anni fa, ciascuno ha i proprii, e su quale base ti “permetterai” di falsificarli?

Di che cosa si parla oggi quando si parla di Chiesa e di Dio? Tra di voi c’erano, ci sono molti neocat, molti carismatici, molti medjugorjani, ultime roccaforti di decenza morale (avete tenuto saldo il sesto e il nono comandamento, magari mandando al macero gli altri, ma adesso non sottilizziamo). In che cosa credete? Perdonatemi, non abbiamo la stessa religione. Per voi è possibile che Dio si contraddica. Su che cosa fondate dunque le vostre pretese?

Cari amici, ciò che la Cirinnà rappresenta è dentro il nostro cuore finché abbiamo una fibra liberale in esso. E’ questa fibra che dobbiamo uccidere e incenerire prima di annientare il nemico.

Il tempo odierno non è per mostrare belletti su un viso malato, ma per guarire la nostra malattia. Dopo, SOLO DOPO, dopo aver formato generazioni alla Verità, alla Vera Fede, al Vero Culto, e allo sdegnoso rigetto di tutte le paillettes moderne e moderniste, potremo scendere in piazza a mostrare i muscoli e potremo calpestare il nemico riducendolo a polvere che la storia e il giudizio divino disperderà con un soffio.

Impiegate il tempo della vostra pregevole macchina organizzativa per aprire il Catechismo di San Pio X. Impiegate i soldi investiti in una cornice studiata all’ultimo dettaglio per sostenere le realtà cattoliche rimaste veramente tali. Impiegate la benzina, che vi ha portato a Verona da tutto il mondo, per muovere le chiappe la domenica alla volta di una Messa cattolica.

E se già lo fate, continuate a farlo senza perdere tempo, senza parlare a chi, essendo morto, non ha più orecchie per sentire.