La società mercantile del capitalismo avanzato, cioè la società dei consumi, indebolisce i legami fisici (familiari e sociali) e metafisici (religiosi, trascendenti) del singolo. Rendendolo più isolato e indebolendo la sua dimensione valoriale, lo rende anche molto più condizionabile dalla pressione ideologica che il pensiero liberal post-sessentottino non cessa di esercitare ai suoi danni.
E’ sempre più difficile trovare personalità forti che rifiutino di omologarsi tanto alle mode più esteriori della massa (modo di vestire, di acconciarsi, tatuaggi, gusti estetici e musicali, eccetera) quanto alle mode ideologiche. Attraverso il monopolio “liberal” post-sessantottino di istruzione e mass media, diventa quasi impossibile per l’uomo comune pensare diversamente.
La società liberale, quindi, la cosidetta “società aperta” sul modello anglosassone, la “società arcobaleno” dominata dal flusso incondizionato di merci, persone, immagini e informazioni, non è affatto veramente libera. E’ una società colonizzata ideologicamente quanto le società totalitarie, anche se con un grado di coercizione molto minore, in quanto la coercizione è resa superflua da mezzi di condizionamento molto più efficaci. E dal ricatto psicologico del “politicamente corretto”.
Non è affatto una” società libera”, bensì una “società liberal” americanoide. C’è grande libertà di fare (e farsi) del male, poca libertà di fare (e farsi) del bene. C’è grande possibilità di abbrutirsi e omologarsi, scarsa possibilità di elevarsi spiritualmente e moralmente.
Forse tutte le società in piena decadenza sono state simili alla nostra, almeno per certi versi. Ma non mi sembra comunque molto consolante.
In compenso la colonizzazione ideologica dell’immaginario, che oggi impera, mi sembra tipicamente moderna, come l’ossessione assoluta data all’economico su tutte le altre dimensioni dell’esistenza. Proprio il primato globale della tecnica, dell’economia e dell’ideologia danno a questa decadenza un particolare ed unico sapore anticristico, quasi da ultimi tempi.
Forse ormai “soltanto Dio ci può salvare“, come scriveva Antoine Blanc de saint Bonnet. Ma è anche vero il detto: “aiutati che il ciel ti aiuta“. Occorre preparare dentro di noi la sacrosanta reazione.
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