Radio Spada è da sempre interessata alla riscoperta dell’inesauribile giacimento di tesori politico-culturali dell’intransigentismo, dell’integrismo e anche genericamente del clericalismo di lingua italiana, anche per creare un anti-canone della letteratura italiana, una vera e propria antologia alternativa a quella dei “vincitori” che si legge nelle nostre scuole. Oggi vi presentiamo questo sonetto del sacerdote veneto Don Massimiliano Scremini che fa parte di un ricchissimo volume pubblicato in Padova per cinquantenario della proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione nel 1904. Buona Lettura !(Piergiorgio Seveso)
“Se freme contro il pio guerrier tenzone,
Quando all’aure il vessil spiega di Cristo,
Non mai s’avanza ei con lo sguardo tristo
Tra il fulmineo tonar d’ostil cannone.
Saldo scudo, Maria, sopra gli pone,
Tanto più invitto quanto meno è visto,
Scudo di fede e amore a speme misto,
Che gli è di trionfar certa cagione.
Quanti trofei di soggiogate schiere
Fero solenni di Maria gli altari,
Quante Le si piegâr vinte bandiere!
Come temuta fu dagli avversari,
Nelle pugne di terra e mar più fiere,
Chi ignora dei Cristian l’aiuto, impari”.
Sac. Massimiliano Scremini, “A Maria. Poesie”, nel Cinquantesimo della Dogmatica Definizione dell’Immacolato Concepimento della SS. Vergine, Padova, settembre 1904.