di Giuliano Zoroddu

Bolognese, appartenente alla antichissima e nobilissima famiglia Albergati, Niccolò nacque verso il 1375. Sul punto di conseguire la laurea in diritto, a vent’anni, estasiato dalla liturgia monastica, deliberò di farsi monaco certosino e di entrare nel monastero di San Girolamo di Casara, del quale nel 1407 divenne Priore. Intanto nel 1404 era stato ordinato Sacerdote. Noto per la vita più che austera, contro la sua volontà, fu progressivamente gettato sulla scena del mondo, il quale tuttavia non ne scalfì minimamente le abitudini monacali e la pratica di una profonda umiltà. Nel 1412 infatti veniva eletto Visitatore di tutti i monasteri italiani del suo Ordine, ma cinque anni più tardi dovette dire addio alla vita monacale. Il 4 gennaio 1417 il Consiglio dei Seicento e il Capitolo lo reclamavano Vescovo di Bologna. L’Albergati accettò solo per obbedienza al Priore Generale. L’elezione fu ratificata dall’Arcivescovo metropolita di Ravenna (di cui Bologna era ancora suffraganea) e da Martino V. Quest’ultimo ebbe nel Nostro, amante della pace e maestro di conciliazione, un fedelissimo durante le turbolenze fra la Santa Sede e la città felsinea. L’apprezzamento papale fu notevole, tanto che colui che aveva lasciato il mondo per il chiostro, venne prima inviato Legato a latere nella Francia ancora dilaniata dalla Guerra dei Cent’Anni (1422), quindi innalzato alla carica di Cardinale Prete di Santa Croce in Gerusalemme (1426). Nel 1427 concluse la pace tra Milanesi e Veneziani e riuscì a riconfermarla quando sembrava fallire, ma nel 1428 Bologna si ribellava nuovamente costringendolo ad abbandonare la sua sede. Ripristinato l’ordine nel 1429 e riconfermato nell’amministrazione della Diocesi, fu tuttavia nuovamente inviato in Francia per la pace con gl’Inglesi, ma non ebbe successo. Il nuovo pontefice Eugenio IV, eletto il 3 marzo 1431, avendone personalmente visto ed apprezzato le doti di mediazione a Bologna, lo nominò suo Legato al burrascoso Concilio di Basilea, in cui tenacemente difese il primato del Romano Pontefice. L’anno dopo gli venivano affidate anche missioni diplomatiche in Germania e di nuovo in Francia, dove ottene la riconciliazione fra il Re e i Borgognoni (trattato di Arras del 1435). Se con la diplomazia mise fine alla Guerra dei Cent’Anni, non allo stesso modo però riuscì ad ottenere dal Papa il ritorno alla bramata vita monacale. Tornato a Basilea nel 1437, vi trovò l’aperta opposizione a Roma e non poté far altro che lasciare gli scismatici per recarsi dal Papa, dal quale riceveva la legazione di Ferrara, dove l’8 gennaio 1438 apriva il Concilio radunato per l’Unione coi Greci [1]. Lo stesso anno ottenne anche la nomina di Penitenziere Maggiore, cui fece seguito quella di Legato papale alla Dieta dei principi tedeschi a Norimberga. Tornato in Italia, raggiunse il Papa ed il Concilio a Firenze (qui infatti si era spostata l’assise nel 1439). Nel 1440 veniva nominato Arciprete di Santa Maria Maggiore. Si avvicinava però il tempo della fine: morirà infatti, stremato dalle fatiche apostoliche, il 9 maggio 1443 mentre accompagnava Eugenio IV a Siena. Il corpo, cui lo stesso Pontefice rese gli onori funebri, fu tumulato nella Certosa fiorentina di Monte Acuto. La fama di santità del Cardinale della Pace (così veniva chiamato) intanto si diffondeva, accresciuta dai miracoli e dal fatto che la sacra spoglia, spirante odore soave, fu rivenuta incorrotta quando Urbano VIII nel 1633 ne dispose la ricognizione canonica, ed ebbe il culmine nella beatificazione celebrata dal bolognese Benedetto XIV il 25 settembre 1744. Una pregevole biografia del Beato – Il beato cardinale Nicola Albergati e i suoi tempi – fu scritta nel 1934 da una delle figure più significative del cattolicesimo integrale italiano, a noi cara, quale don Paolo de Toth (1881-1965).


[1] Legato allo stesso Concilio sono anche le figure, già trattate in questa rubrica, dei Cardinali Giuliano Cesarini, Bessarione di Nicea ed Isidoro di Kiev.


Figure già trattate sul sito (sono escluse le innumerevoli figure trattate sulla pagina Facebook)

Cardinale Gaetano de Lai

Cardinale Bernardo Dovizi detto il “Bibbiena”

Cardinale Alfredo Ildefonso Schuster O.S.B.

Cardinale Ercole Gonzaga

Cardinale Domenico Serafini OSB

Cardinale Clemente Micara

Cardinale Ranuccio Farnese

Cardinale Francesco Sforza di Santafiora

Cardinale Ernesto Ruffini

Cardinale Gil Albornoz

Cardinale Miguel Paya y Ricò

Cardinale Edward Manning

Cardinale Vives y Tuto

Cardinale Carlo Oppizzoni

Cardinale Giulio Maria della Somaglia

Cardinali Antonio Marzato e Carlo Odescalchi

Cardinali Luigi di Guisa e Robert de Lenoncourt

Cardinale Galeotto Franciotti della Rovere

Cardinale Bartolomeo d’Avanzo

Cardinale Agostino Rivarola

Cardinale Costantino Patrizi Naro

Cardinale Benjamin de Arriba y Castro

Cardinale Isidoro di Kiev

Cardinale Fabrizio Ruffo

Cardinale Bertrando del Poggetto

Cardinale Alojzije Viktor Stepinac

Cardinale Ludovico Scarampi Mezzarota

Cardinale Bessarione di Nicea

Cardinale Mariano Rampolla del Tindaro

Cardinale Giuliano Cesarini

Cardinale Tommaso de Vio detto il Cajetano

Cardinale Philippe d’Alencon de Valois

Cardinale Josif Slipyj

Cardinale Pietro Bembo

Cardinale Juan de Torquemada 

Cardinale Nicholas Wiseman 

Cardinale Alfredo Ottaviani

Cardinale Gabriele de’ Gabrielli

Cardinale Francisco Jimenez de Cisneros

Cardinale Ferdinando d’Asburgo 

Cardinale Adeodato Piazza 

Cardinale Alexis-Henri-Marie Lépicier

Cardinale Matthäus Schiner

Cardinale Pedro Gonzales de Mendoza

Cardinale Enrico Dante

Cardinale Umberto di Silva Candida