
Nuova intervista al Guelfo Rosa, sempre a cura di RS:
RS: La lettera ai vescovi compie una settimana, dunque?
GR: Dunque? Al mondo ci sono oltre 5000 vescovi. A quanti vescovi stiamo in una settimana? La facciamo la maggioranza? Ah, stiamo a zero. Zero. Ma il problema non è il Vaticano II, ampiamente citato nel “Magistero” della lettera stessa …il problema è Bergoglio, no? Sapete che vi dico? Che Bergoglio ce lo meritiamo. Almeno fino a quando non capiremo che lui e Ratzinger sono equivalenti nella sostanza. Questa non è un’opzione, è la vera questione, chi non la vuole capire non si lamenti.
RS: Il card. Burke e Mons. Schneider in questi anni hanno fatto spesso la voce grossa. Burke ha firmato i dubia e Schneider ha parlato addirittura di ipotesi sulle procedure da seguire in caso di “Papa eretico”. A questo punto è inevitabile che firmino le monizioni canoniche richieste nella “Lettera ai vescovi”, altrimenti perderebbero ogni credibilità. No?
GR: Sì, dovrebbero firmare, se volessero consevare una qualche coerenza. Dopo anni di dubia irrisolti e di paginate di giornali, forse è il caso di concludere qualcosa. Ma il problema sta a monte: Burke e Schneider, più che le monizioni richieste dalla lettera, dovrebbero firmare l’abiura del Vaticano II e dei suoi errori: ecumenismo, collegialità, libertà religiosa, liturgia protestantizzata. Tutte cose definitivamente condannate dal Magistero. Altrimenti a che serve? Avremmo il solito pasticcio per cui si nega che 2 + 2 = 5 ma si accetta che 2 + 2 = 4,7.
RS: Anche la volta scorsa ha parlato di questo pericolo, può spiegarsi meglio?
GR: La soluzione alla religione modernista progressista non è la religione modernista conservatrice, come la soluzione all’arianesimo non è stata il semiarianesimo. La soluzione è la Religione Cattolica. Modernismo conservatore e semiarianesimo sono addirittura più insidiosi di modernismo progressista e arianesimo. Già nella Pascendi San Pio X diceva che i nemici occulti vanno temuti molto. Attenzione: non voglio dare un giudizio sulla coscienza dei singoli firmatari o dei vari vescovi, ma sugli atti sì, devo. Non importa che il tale o il talaltro sia in buona fede, importano gli effetti che gli atti determinano.
RS: Dunque il rischio è che si crei un cuscinetto mediano tra progressisti e Cattolici, rappresentato dai “conservatori” del Concilio?
GR: Certo, le soluzioni comode sono sempre le più insidiose: è la vecchia storia della pseudo-restaurazione. Lo ribadisco: al netto delle buone intenzioni dei singoli – di cui, tuttavia, è lastricata la via che porta all’inferno – il Nemico che sta al piano di sotto sa bene come funziona la dinamica della rivoluzione: un passo indietro per farne due avanti. I cattolici rischiano di svegliarsi? Ecco pronto il Concilio in versione conservatrice! Un NO ad Amoris Laetitia, ma un quasi sì all’ecumenismo, un NO alla sceneggiata bergogliana negli Emirati ma un sì sostanziale ad Assisi 1986 e 2011…
RS: Un problema da non sottovalutare…
GR: Ragazzi, però, scusate: non è un mistero. Ve l’ho già detto: la lettera non solo non si dissocia dal Vaticano II ma lo usa come scudo. L’ultima è di oggi: Lifesitenews – uno dei principali siti-promotori della lettera – ha pubblicato un commento di un autore in cui si dice:
Thus, for example, Amoris suggests that a couple in an irregular union might undermine their relationship by abstaining from adulterous sex, and that this might be bad for the children: a claim backed up by a bizarre misquotation from Vatican II.
Vero che qui la citazione è accidentale ma si parla di malintesi sulle interpretazioni del Vaticano II, mica di una sua esplicita negazione.
RS: Sembra un po’ la storia della Democrazia Cristiana…
GR: Esattamente: il cuscinetto, la via mediana, la terza via. Lo scudo crociato nel simbolo e l’aborto approvato in Parlamento. Mica erano comunisti! Anzi! Ma facevano una politica cattolica? Occhio alle soluzioni di compromesso, al male minore, al meglio di niente. Se queste sono le condizioni dell’alternativa meglio niente.
RS: Meglio Bergoglio?
GR: Da un certo punto di vista sì. Bergoglio ha messo a nudo la rivoluzione e sta svegliano molti cattolici assopiti. Qui rischiamo di farli tornare in un coma vigile.
Secondo me dobbiamo annullare il CVII, la riforma liturgica montiniana e le successive tentate attenuazioni dell’eresia conciliare come tutta l’opera bergogliana: torniamo alla Santa Messa Tridentina ed al Catechismo di San Pio X. Maria Grazia Miccheli
5.000, o quelli che sono….E come si poteva immaginare che dopo oltre sessant’ anni di fede cattolica (cristiana) massacrata e di vescovi (per dire ) frutto di questo massacro, ed essi stesso massacratori, ci si potesse immaginare – e chiedere, adirittura – una reazione da parte di costoro per la ripresa di quella fede tradita?