Nota di RS. con questo articolo, nella festa della Madonna di Fatima, inizia la sua collaborazione con Radio Spada la brillante penna di Aurelio Martino Sica. Molti incoraggiamenti a Lui e a voi buona lettura (Piergiorgio Seveso – Presidente SQE di Radio Spada)

A seguito delle ultime lezioni liceali di filosofia, ho voluto sviluppare una personale riflessione sulla celeberrima frase di Karl Marx “la religione è l’oppio dei popoli” collegandola alla recente situazione post-concilio della Chiesa e volendo, sebbene indegnamente, analizzare una delle conseguenze/cause della sua crisi.

Com’è noto, essa è ormai permeata dall’eresia modernista, che fa dell’ “ecumenismo interreligioso” il suo più perfido strumento, atto a costruire una sorta di globalismo, o mondialismo, che altro non è che l’antitesi dell’universalismo cristiano già in passato affermatosi nel glorioso medioevo, costituendo un periodo di unità fra le nazioni della civiltà occidentale, la Res Publica Christiana. Il suo scopo è dunque la distruzione del Cristianesimo nella sua universalità, il Cattolicesimo, appunto.

Esso, anche se mosso da buona fede, è frutto dell’eccessivo sentimentalismo del modernista, tutto preso dall’andare verso il mondo, dal vivere hic et nunc (come evidenziato dal buon Seveso a Rivalta), ciò che lo rende il più materialista degli agnostici. Ed è questo stesso “ecumenismo interreligioso” che, volendo equiparare tutte le religioni, adottando una sorta di relativismo che vorrebbe hegelianamente unificarle tutte, nonostante siano in evidente contrasto e abbiano sempre rivendicato la veridicità della propria rispetto alle altre, non può che essere una delle cause dell’ateismo dilagante odierno.

Tale sincretismo religioso, perché questo è, non ammette alcuna verità assoluta: pertanto così come tutte le religioni possono essere vere, ugualmente possono non esserlo, perdendo, de facto, il proprio significato. Ma chi tra queste ne esce più danneggiata? Senza dubbio la Religione Cattolica, la sola a possedere <<il carisma della Verità>> (Sant’Ignazio di Antiochia), la sola a liberare l’uomo dal timore della morte e dalle tenebre di un tutto irrazionalmente mosso dal niente, di un perfetto ordine illogicamente derivante da un casuale caos: angosce che hanno pervaso l’animo di molti dei moderni paralogisti antiteisti tedeschi che non hanno scorto (o voluto scorgere) nel creato l’impronta di Dio.

Concludendo, secondo il mio modesto parere la battaglia al modernismo andrebbe condotta, nel nostro piccolo, iniziando dal confutare il falso ecumenismo che , come disse Pio IX a proposito della libertà religiosa, vorrebbe <<adorare Dio rispettando Satana>> (Quanta Cura), almeno in tre modi, ovvero tramite:

  • Le parole esplicite di Cristo <<io sono la Via, la Verità, la Vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di Me>> (Giovanni, 14:6), che non necessitano di particolare esegesi;
  • L’infallibile magistero di S. Pio X e degli altri Pontefici preconciliari;
  • Il semplice lume della ragione, da solo sufficiente a conoscere con certezza Dio (De Revel. , can. I) e l’unica Verità, che non è oppio dei popoli, ma pane di Vita eterna.