Annibale non è alle porte, è dentro la cittadella di Dio, Annibale è intronizzato nella rocca. Quello che vi chiediamo quindi è un atto di Fede e quindi, naturalmente, di coraggio e al contempo un atto di ricognizione storica del passato all’insegna di una efficace e coerente “ermeneutica della discontinuità”.

Così si scriveva il 25 ottobre 2015 nella Lettera ai conservatori perplessi pubblicata da Radio Spada. I “Dubia” sarebbero arrivati quasi un anno dopo e le correzioni filiali, le lettere, le suppliche ancora non si intravedevano nemmeno all’orizzonte.

Il testo continuava con un’analisi del presente:

Vi scriviamo oggi, chiedendo di riflettere sull’attualità ecclesiale e di scegliere la via stretta dell’affermazione della Verità cattolica tutta intera, senza infingimenti e senza manomissioni. Questa scelta comporta una separazione, una dislocazione dei cattolici di oggi in piccoli gruppi che si sforzino e combattano per mantenere un cattolico e vandeano “ritorno al bosco”, nell’attesa di poter tornare nelle Chiese oggi occupate dal culto dell’Uomo e delle sue passioni piuttosto che dal Culto divino.

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Lettera ai conservatori perplessi