fonte: churchpop.com, traduzione a cura della Redazione

Mentre l’ondata pazzesca, folle e dissacrante prosegue verso la distruzione totale dell’Uomo, succede che qualcuno, tra i più piccoli, tra i più sconosciuti, alzi la testa ricordandoci ciò che non dovremmo mai dimenticare.

Una ragazza di soli 13 anni, Addison Woosley, durante il consiglio cittadino di Raleigh (North Carolina), parla, lontano dai megafoni dei media internazionali difendendo la vita e paragonando l’aborto con la schiavitù.

“Credo fermamente che l’aborto sia un omicidio. Credo che sia sbagliato. Dunque vi chiedo di renderlo illegale” dice Woosley.

“L’Aborto deve essere proibito, in quanto è un omicidio. La definizione di omicidio è “l’uccisione di un essere umano, senza motivo e spesso con intenzione””.

“Quando le madri decidono di togliere la vita ai loro bambini, quest’ultimi hanno già le impronte digitali, il naso, e il loro cuore batte.” “Con gli ultrasuoni è possibile vedere come i bambini provino a liberarsi dagli strumenti di uccisione” aggiunge poi Woosley.

Addison poi tuona: “L’Aborto mi ricorda la schiavitù. I Padroni dicevano che gli schiavi erano di loro proprietà e che potevano far qualsiasi cosa con loro. Sono le stesse frasi che le madri dicono ora dei loro bambini.”

“La mia speranza è che fra qualche anno, riguarderemo con orrore indietro e diremo ‘Era tutto così crudele, non ci posso credere che abbiamo permesso tutto questo’. Così come abbiamo fatto con la schiavitù.

Qui il video completo.