Già a settembre 2018 su L’Indro si titolava: Chiesa cattolica: uno scisma alle porte?

Ancora nell’ottobre dell’anno scorso sul Daily Beast si diceva: Insiders say Francis’s church is one step away from a schism (persone bene informate dicono esserci lo scisma a un passo).

A novembre secondo The Australian, alcuni pensavano: there is a real chance of a schism, especially in the North American Catholic Church (reale possibilità di scisma, specialmente in Nord America).

Il 15 maggio 2019, persino in riferimento alla bravata del cardinale elemosiniere, si tirava in ballo il tema dello scisma. Titolava Avvenire: Malumori, dubbi detti e rinnegati con “scisma” senza lume di ragione.

Su Corrispondenza Romana, Roberto de Mattei, all’indomani della visita di Bergoglio ad Abu Dhabi: “Il più terribile scisma che il mondo abbia mai visto

M. Mosenbach, celebre scrittore tedesco, ha detto qualche giorno fa a Lifesitenews: “Mi sembra che sia ormai necessario aprire un ampio dibattito sulla questione riguardante cosa è cattolico e cosa non lo è. Il risultato potrebbe essere drammatico – uno scisma – poiché la fazione progressista è molto forte, ma la piccola ala tradizionalista, se vuole rimanere fedele ai suoi principi, non può più fare alcuna concessione”. (traduzione di Chiesa e post-concilio).

E l’elenco potrebbe essere rimpolpato.

Si va davvero verso uno scisma tra i modernisti conservatori che vogliono Assisi ’86 e 2011 ma non Abu Dhabi, che accettano la comunione per Fr. Roger ma non per il divorziato rispostato della porta accanto, e il nuovo Padre Nostro (se lo vara Ratzinger, ma non se lo applica Bergoglio)? Difficile dirlo, ma l’aria si fa frizzante e in distanza si sente una musica… amazzonica.