intervista a cura di Nina Reverberi. Originale su Il resto del Carlino di venerdì 28 giugno, pag. 36

Un genitore, dopo la separazione dalla moglie, si vide sospendere in via provvisoria (per lui senza motivo alcuno) la potestà genitoriale sui suoi tre figli che furono affidati alla ex moglie e alla compagna di lei. Ovviamente il padre dei bimbi non si è dato per vinto, visto che in base alle relazioni dei servizi sociali, rivelatesi poi “false”, gli era stata tolta la potestà sui figli minori. Per lui è iniziata una battaglia per riavere i propri figli.

Come commenta questa operazione e gli arresti?

Oggi è il mio 25 aprile. Ringrazio la Procura e i carabinieri per il grande lavoro svolto e la sensibilità dimostratami. Oggi sono rinato, ma l’anno perso con i miei figli e con le sofferenze loro inflitte, non me lo ridà nessuno.

Oggi potrà riavere i suoi figli?

Purtroppo al momento non lo so, spero presto, soprattutto per i miei figli che vogliono tornare nella loro casa.

Da quanto tempo non li vede?

I servizi sociali mi avevano concesso una visita protetta di un’ora, ogni 20 giorni. Ma la cosa più straziante era la richiesta continua dei miei figli: papà ti prego, riportaci a casa, e mentre loro si aggrappavano a me implorandomi, loro me li strappavano dalle braccia.

Come è iniziata la sua battaglia?

Mi sono accorto fin dal primo incontro che gli assistenti sociali avevano da subito un atteggiamento stranamente ostile nei miei confronti, e non capivo il perché.

Ma si è chiesto il perché di questo comportamento?

Ho immaginato fin da subito che ci fossero degli interessi economici. Sono stato persino accusato di essere omofobo, cosa assolutamente falsa, e poi comunque ho sempre detto loro: cosa c’entra questo con i miei figli?

E’ vero che durante le visite dagli psicologi incaricati, ai suoi figli venivano fatte domande apposite per ricevere le risposte volute?

Certamente è così, ho le prove che ho prodotto alla Procura.

Ovviamente avrà fatto diversi incontri con gli addetti dei servizi sociali.

Ogni osservazione che facevo veniva derisa, omessa nella relazione e falsificata. Fortunatamente mi sono autotutelato, registrando sempre gli incontri.