Nuova intervista col Guelfo Rosa [RS]

RS: Commentiamo qualche fatto recente. Le voci, sempre più insistenti, di scisma e le novità “amazzoniche“.

GR: Sì, di scisma si parla. Il problema è che ne parlano tutti tranne i diretti interessati. Un altro problema è che lo scisma – dalla Dottrina Cattolica – è lì da oltre 50 anni. Il Sinodo Amazzonico? Un macello gnostico-panteista, in salsa modernista-bergogliana. Ho letto qualche giorno fa l’appello di un noto filosofo d’area ai vescovi perché rigettino l’Instrumentum Laboris. Perdonatemi, ma cosa pensiamo? Che la gente che ha contribuito in prima persona allo smantellamento della Fede, oggi cambi idea di fronte alle dichiarazioni degli indigeni sulla Madre Terra? Dai, siamo realisti. Il Cielo può convertire tutto l’episcopato per miracolo, ma questo è un altro discorso.

RS: Il fermento però cresce, ormai in molti capiscono che c’è un problema.

GR: Alla buonóra. Sì, c’è fermento ma il grosso della gente vuole a opporsi a Bergoglio stando ben comoda in parrocchia. Troppo facile. Non vogliono opporsi frontalmente al modernismo bergogliano perché dovrebbero opporsi frontalmente al loro stile di vita. E i tornei parrocchiali, le pastusciuttate, le suore che ti tengono i nonni e i bambini, la gita al santuario con grigliata? Dove li mettiamo? Mica si può rinunciare a tutto questo. Il rapporto con quel prete che sì, è modernista, ma è “tanto un brav’uomo”, la celebrazione la domenica sotto casa, la confessione senza nemmeno predere la macchina: sono tutte belle comodità. La gente vuole il Papa (e la Chiesa) a proprio gusto, prima che a gusto del Cielo, e li vuole “chiavi in mano”, che poi le chiavi non siano quelle di San Pietro, che la dottrina zoppichi e che tutto il resto barcolli, pazienza.

RS: Una versione 2.0 del vangeloSecondoMe o, se preferiamo, del supermarket della Fede.

GR: Esattamente. Ratzinger – se sta con le scarpette rosse – può fare Assisi 2011 e pregare nella Moschea blu. Basta poco per rassicurare la gente. E la gente si lascia rassicurere, è comodo. Molti oggi si illudono immaginandosi – perdonate l’esagerazione – un Papa buono e di buona dottrina, chiuso in una torre del castello, e un Papa cattivo e di cattiva dottrina che, in combutta con la Spectre e il cugino antipatico di Topolino, lo segrega nel silenzio. Ovviamente si tratta di una patetica assurdità. Questo è uno dei motivi per cui siamo in un’epoca doppiamente pericolosa: pericolosi i problemi e pericolose pure alcune soluzioni.

RS: Può farci qualche esempio su soluzioni pericolose?

GR: Nelle interviste scorse ve ne ho fatti a bizzeffe. Se ne dovessi fare uno nuovo penserei a quel prete siciliano scomunicato dai bergogliani. Fa dei video con sullo sfondo Ratzinger e Hans Urs von Balthasar (di cui fa l’apologia), uno dei più pericolosi distruttori del Cattolicesimo nel ‘900. La cosa è arcinota, i suoi errori ed orrori teologici sono di dominio pubblico [ndRS: H. U. von Balthasar. Breve panoramica dei suoi orrori teologici ]. Ma tutto scorre come se niente fosse.

RS: Che fare?

GR: Tre cose.

RS: Le elenchi.

GR: 1) Pregare; 2) Andare al Magistero (come pronto intervento: Sillabo, Pascendi e Mortalium Animos); 3) Abituraci un po’ alla scomodità (che è il minimo essendo la nostra una religione simboleggiata dalla Croce)

RS: Può spiegare il 3?

GR: Subito: sabato vai a confessarti non dal bergogliano comodo ma prendi la macchinina e vai da un Prete con la P maiuscola. Domenica prossima, poi, non vai a sentire la messa montiniana in parrocchia, ri-prendi la macchinina e vai da un’altra parte. Catechismo parrochiale? Da evitare. GMG? Come la peste. Scout bergogliani? Neanche da dire. Soprattutto da fuggire i luoghi “ecclesiali” dove si dà l’idea di poter fare “la rivoluzione col permesso della questura”. L’ho già detto: fuori le parrocchie, fuori dai circoletti e prendere la via del bosco. Fate così, con costanza, per mesi e scoprirete un mondo che non è il Mondo. Ma lasciatemi dire anche sul punto 1: primi venerdì, primi sabati e Rosario.

RS: Parla di una “chiamata generale alle armi”?

GR: Armi spirituali, certo. Ma che incidano nella vita concreta, altrimenti siamo alle chiacchiere da bar. E di cattolici da bar ne abbiamo visti fin troppi.