Fonte: huffingtonpost.it

Per le diete, per uno spuntino innocuo o per la costante ricerca di prodotti light, il consumo degli alimenti gluten free cresce vertiginosamente. In Italia, aumenta di quasi il 30% ogni anno. Il dato preoccupante, però, è che in questa percentuale non rientrano solo le persone celiache, ma anche chi sceglie di eliminare il glutine pensando di fare una scelta salutare. Ma non è così

A fare chiarezza sulla questione la dott.ssa Simona Giampaoli, direttore del Dipartimento Malattie cardiovascolari, dismetaboliche e dell’invecchiamento dell’Istituto Superiore di Sanità, in occasione della giornata “Risultati e Prospettive della rete cardiologica del Lazio”.

1 – Consumare glutine non fa male.

“Non è stata trovata nessuna associazione tra consumo di glutine e malattia cardiovascolare. Quindi, raccomandare un’alimentazione (personalmente preferisco parlare di alimentazione e non di dieta perché in Italia il termine dieta ha un significato punitivo) a basso contenuto di glutine per promuovere la salute del cuore – e la salute in generale – non è corretto”.

2- Una dieta senza glutine deve essere esclusiva dei celiaci

È importante, invece, che a seguire le diete senza glutine siano solo i soggetti celiaci, che non hanno scelta, infatti: “Nei soggetti affetti da celiachia mangiare glutine scatena una risposta immunitaria che provoca infiammazione, danneggiando l’intestino e impedendo l’assorbimento di nutrienti”.

3 – Per chi non soffre di celiachia, eliminare il glutine potrebbe risultare anche dannoso

“Una dieta gluten free, in individui non celiaci, può essere addirittura controproducente e portare a grossi squilibri alimentari. Questo perché eliminando il glutine, si limita l’assunzione di cereali integrali e aumenta l’introito di grassi saturi mentre, allo stesso tempo, si riduce l’assunzione di vitamine”.

Uno studio pubblicato sul British Medical Journal dimostra come l’assunzione ingiustificata di cibi senza glutine possa aumentare il rischio di malattie cardiovascolari, proprio per l’esclusione di nutrienti che contribuiscono alla salute del cuore. I ricercatori hanno evidenziato come sia importante “non incoraggiare il consumo di alimenti gluten free” quando non è necessario

4 – Gli alimenti che contengono il glutine sono i più nutrienti.

Un recente studio spagnolo dell’Instituto de Investigación Sanitaria ha mostrato come, nel confronto tra 655 alimenti contenenti glutine e 655 gluten free, i primi apportino nutrienti migliori. Negli alimenti gluten free, infatti, è stata riscontrata una maggiore quantità di zuccheri e grassi, a discapito delle proteine.

5– L’alimentazione è prevenzione.

Proprio scegliere in modo corretto la propria alimentazione può essere considerata una forma di prevenzione per le malattie cardiovascolari: in generale per uno stile di vita sano, come ricorda la dottoressa Giampaoli: “È importante ricordare che un’alimentazione varia e bilanciata e ricca di verdura e frutta, ma anche di cereali integrali e legumi e pesce, protegge non solo dalle malattie cardiovascolari, ma anche da altre patologie cronico-degenerative come i tumori o il diabete”.