
“La cosa che mi ha amareggiato di più in questa vicenda è che ho letto su di me tantissimi commenti omofobi scritti da gay che mi attaccavano per le mie posizioni politiche”. Gabriele Bocchino, 42 anni, insegnante di balli latino-americani a Galliate, tre mesi fa si è unito civilmente con il suo compagno di vita e da poche settimane è anche consigliere comunale della cittadina in provincia di Novara. In quota alla Lega. “Chi ha dato in pasto la mia storia sul web – dice Bocchino – voleva far emergere delle contraddizioni in seno al partito, voleva mettermi in imbarazzo politicamente”.
E invece?
“Invece ha fatto solo un po’ di pettegolezzo. Una cosa non molto degna della politica locale, che assomiglia piuttosto al peggio della politica nazionale”.
Ma sono in molti a notare una contraddizione tra la sua elezione e la linea del Carroccio sui temi dei diritti Lgbt. Come la spiega?
“La verità è che io non mi sento totalmente tutelato dal mio partito sulle battaglie per i diritti civili, però la politica è fatta di tanti temi, non solo dei gay. E su tutti gli altri io sono d’accordo, dall’abolizione della legge Fornero alle politiche migratorie. Ovvio, sulle unioni civili no. Ma soprattutto io ho scelto di appartenere a questo partito non tanto per Salvini ma per il sindaco Claudiano Di Caprio, che mi ha chiesto di entrare in lista con lui. Ci conosciamo da anni”.
Lei ha avuto discussioni all’interno del partito su questi temi?
“Mi è capitato di parlarne, ovviamente. Per convincerli dell’importanza di rivendicare i propri diritti ribalto sempre la domanda e dico: “Perché non dovrei? Perché non posso tutelare me e il mio compagno?”.
E funziona?
“Spesso sì. Ma in fondo non mi interessa se qualcuno non capisce che io e il mio compagno siamo una famiglia”.
Si sente tutelato nei suoi diritti?
“Direi di sì. Capisco che prima, quando non c’era la legge sulle unioni civili, era difficile affermare alcuni diritti. Ma adesso mi sento tutelato”.
L’ha stupita che, nella sua elezione venisse tirata in ballo la sua omosessualità?
“No, me lo aspettavo. Anzi, quando Claudiano mi ha chiesto di entrare in lista, gliel’ho subito detto: “Potrebbe crearti dei problemi”.
E lui?
“Ha detto che non gli interessava, mi ha voluto a tutti i costi. Non per strumentalizzare o per andare a caccia di voti grazie al fatto che io sia omosessuale, proprio solo per la mia persona: è questo che mi è piaciuto”.
Con l’ex sindaco Davide Ferrari, sempre leghista, i rapporti invece non erano stati così idilliaci, no?
“Avevamo avuto uno scontro quando era stato organizzato il gay pride a Novara. Aveva scritto su Facebook qualcosa come “Perché andare a Novara oggi quando Galliate è così bella e normale?”. Io avevo ribattuto che dipende cosa si considera come normale”.
È vero che l’ex sindaco si era rifiutato di unire civilmente lei e il suo compagno?
“Veramente non gliel’ho chiesto. Aveva già detto che lui non avrebbe celebrato le unioni, che avrebbe delegato un altro funzionario non potendosi opporre alla legge. Io allora ho chiesto di sposarmi a una consigliera di Forza Italia, che è stata meravigliosa”.
E la gente di Galliate cosa ne pensa?
“Tanta gente è con noi. Sarà che io non mi sono mai nascosto e ho sempre parlato pubblicamente della mia omosessualità e del mio matrimonio”.
Porti aperti o porti chiusi, crolleremo tutti sotto il peso dei nostri diritti rivendicati….contro Dio! Come se l’uomo potesse reggersi in piedi da solo…