La sudditanza dei modernisti al pensiero mondano e alle politiche di potentati e poteri secolari (noti ed occulti) supera sempre più spesso le soglie a un tempo del ridicolo e del sacrilego. Così ad esempio Civiltà Cattolica, la un tempo gloriosa rivista dei Gesuiti, pubblica un articolo (vedi qui) il cui abstract è in foto: le Sacre Scritture – da Adamo agli Apostoli passando per il “mito” (sic!) dell’Esodo – altro non sarebbero se non storie di migranti, di rifugiati, di profughi.
A questa esilarante e dissacrante esegesi opponiamo una citazione che abbiamo anche scritto sotto l’articolo postato sulla pagina Facebook della rivista, e che è stato eliminato (alla faccia del pluralismo e del dialogo!).

Certuni, la cui mente il padre della menzogna ha accecata, giusta l’antico uso degli eretici, credendosi sapienti, interpretano queste stesse Scritture altrimenti da come richiede lo Spirito Santo, a loro piacimento; e, teste l’Apostolo, per ambizione dell’acclamazione popolare, le distorcono ed adulterano. Sicché, secondo quanto dice Girolamo, non è più il Vangelo di Cristo, ma quello di un uomo, o quel che è peggio, del diavolo” (Leone X, Exsurge Domine, 20 giugno 1521)

E in aggiunta:

“Per reprimere gli ingegni troppo saccenti, [il Sacrosanto Sinodo Tridentino] dichiara che nessuno, basandosi sulla propria saggezza, negli argomenti di fede e di costumi, che riguardano la dottrina cristiana, piegando la Sacra Scrittura secondo i propri modi di vedere, osi interpretarla contro il senso che ha sempre ritenuto e ritiene la Santa Madre Chiesa, alla quale spetta di giudicare del vero senso e dell’interpretazione delle sacre scritture o anche contro l’unanime consenso dei Padri, anche se queste interpretazioni non dovessero esser mai pubblicate … Volendo infine reprimere il temerario uso, per cui parole e espressioni della Sacra Scrittura vengono adattate e contorte a significare cose profane, volgari, favolose, vane, adulazioni, detrazioni, superstizioni, incantesimi empi e diabolici, divinazioni, sortilegi, libelli diffamatori, il Concilio comanda ed ordina per togliere di mezzo questo irriverente disprezzo, ed anche perché in avvenire nessuno osi servirsi, in qualsiasi modo, delle parole della Sacra Scrittura per indicare simili cose, che tutti i corruttori e violatori della Parola di Dio, siano puniti dai Vescovi secondo il diritto o la discrezione dei Vescovi stessi” (Concilio di Trento, Sess. IV).


PS: Si lamenta la non esplicita citazione di Caino che Dio condannò ad essere ramingo e fuggiasco sulla terra (cfr Gen. IV, 12).