Il nuovo Ordo è stato promulgato
perché si sostituisse all’antico,
dopo matura deliberazione,
in seguito alle istanze del
Concilio Vaticano II” 
(Paolo VI, 24 maggio 1976).

Venezia. Correva l’anno 1978. Cardinale Patriarca è Albino Luciani (papa dal 26 agosto al 28 settembre di quel medesimo anno). Nella chiesa di san Simeone Piccolo celebrava la messa di sempre don Siro Cisilino. A questi il 20 febbraio giunge una triste notificazione da parte del Patriarca:

«Ci consta che malgrado i ripetuti avvertimenti continua nella chiesa di San Simeone Piccolo la celebrazione della Messa secondo il rito oggi non più ammesso, e con sempre più numerosa partecipazione di fedeli.
Consta parimenti che si fa propaganda per la presenza a questa Messa: è in nostra mano un foglio ciclostilato con una specie di calendario liturgico ed indicazioni degli orari di celebrazioni varie. È certamente fatto per essere diffuso e ciò conferma che la propaganda si fa a largo raggio.
Essendo tutto ciò in contrasto con quanto convenuto e con le attuali norme liturgiche e di diritto, si dispone quanto segue:
È proibita a qualsiasi titolo la celebrazione della Messa more antiquo nella chiesa di San Simeone Piccolo, come in tutto il territorio della Diocesi.
2° Nella stessa chiesa di San Simeone Piccolo è proibita qualsiasi celebrazione liturgica senza il previo accordo e permesso del Parroco e del Vicario della parrocchia di San Simeone Grande.
3° Si concede al rev. Don Siro Cisellino (sic) la facoltà di celebrare la S. Messa more antiquo solo in casa propria.
Le suddette disposizioni entrano in vigore dalla data del ricevimento della presente. Fiducioso che ci si voglia attenere a quanto sopra indicato benedico di cuore».

I fedeli, rappresentati dall’associazione Una Voce, chiesero per iscritto spiegazioni alla Curia sul perché della sospensione della messa tradizionale, tanto più che venivano contemporaneamente tollerati ” riti irregolari (che in qualche caso possono sconfinare nel sacrilegio o almeno nella irriverenza)” [1]. La riposta, vergata dal Vicario Generale Mons. Giuseppe Bosa, arrivò il 5 marzo: “essa era motivo per riunioni con presenza di una folla di fedeli“.


[1] Lettera del prof. Paolo Zolli, segretario di “Una Voce”al Cardinale Patriarca, 26 febbraio 1978, apud C. BELLI, Altare deserto. Breve storia di un grande sfacelo, Roma, Volpe, 1983, pp. 75-88. Da unavoce-ve.it