Riprendiamo dalla Gazzetta di Reggio l’articolo di Leonardo Grilli a proposito della espressione di vicinanza agli assistenti sociali da parte del Consiglio Comunale di Bibbiano. Il non aver detto, al contrario, una parola in difesa e a consolazione delle famiglie e dei bambini colpiti ci sembra molto eloquente della forma mentis di queste persone

A Bibbiano da settimane si respira un’aria pesante. La tensione, percepibile soprattutto all’interno di uffici comunali e servizi sociali, tradisce la paura che da un momento all’altro potrebbe capitare qualunque cosa: l’arrivo di un biglietto di minacce, una telefonata anonima o un blitz di manifestanti all’interno del municipio. 
Una paura alla quale, martedì sera, ha dato voce il consiglio comunale del paese, il primo da quando il sindaco Andrea Carletti è stato sospeso dalle sue funzioni a causa del suo coinvolgimento nell’inchiesta Angeli e Demoni. 

«Speculazioni»

Il testo, approvato all’unanimità dai consiglieri bibbianesi, aveva come oggetto il sistema del servizio sociale di tutela dei minori dell’Unione dei Comuni della Val d’Enza e la recente indagine della procura di Reggio. 
Un’occasione per ribadire come «il coinvolgimento nell’indagine del Comune di Bibbiano, a differenza di quanto più volte erroneamente affermato o, peggio, sottinteso dai media locali e nazionali, è limitato al fatto di far parte dell’Unione e di avere all’interno del proprio territorio la sede principale dei servizi sociali volti alla tutela dei minori, che peraltro non corrisponde alla sede municipale». Il sindaco Carletti, precisano inoltre i consiglieri, «nella sua qualità di assessore alle Politiche sociali dell’Unione, come ha opportunamente precisato il procuratore capo di Reggio Emilia, Marco Mescolini, “…deve rispondere solo in merito alla presunta violazione delle normative degli appalti e non ha accuse in concorso con le violenze ai bambini”». Nonostante questi dati di fatto, tuttavia, Bibbiano è diventato suo malgrado il simbolo, il nome stesso con il quale identificare lo “scandalo affidi” in Val d’Enza.
«Le forzature giornalistiche, le ciniche speculazioni di carattere politico, la disinformazione ricorrente e la violenza verbale – si legge ancora nell’ordine del giorno – hanno portato ad affermare che nel nostro Comune sia presente un fantomatico “sistema Bibbiano”, così intaccando il nome dell’Ente stesso, della sua amministrazione, di tutti i suoi cittadini, delle attività produttive, delle associazioni e di tutte le parti economiche e culturali, oltre ad aver creato un clima generale di forte preoccupazione nella comunità e profondo disagio e difficoltà a tutti i dipendenti dell’Unione, in particolare a quelli del servizio sociale e del Comune». 

Piena fiducia

Date queste premesse, quindi, i consiglieri hanno poi ribadito «l’importanza del ruolo dei servizi sociali che da diversi decenni tutelano i minori che subiscono violenze e/o maltrattamenti e le famiglie in difficoltà, anche in conseguenza della grave crisi economica ancora in atto, contribuendo a migliorare la coesione sociale delle nostre comunità». Vicinanza è anche stata espressa alle famiglie, «naturali e affidatarie, a cui questa vicenda sta procurando turbamenti e sofferenze e in particolare ai bambini coinvolti che sono sempre le figure più deboli, già vittime innocenti di contesti famigliari non sempre ideali». 

Appelli e vie legali

Questo ordine del giorno, nelle intenzioni del consiglio comunale, non deve però esser confinato alle mura del municipio bibbianese. La Giunta si è quindi impegnata a trasmettere il documento alle massime cariche dello Stato e alle altre principali figure politiche competenti: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, i presidenti di Senato e Camera, Maria Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico, il premier Giuseppe Conte, il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e quello della Provincia di Reggio, Giorgio Zanni, il presidente dell’Unione dei Comuni della Val d’Enza, Franco Palù, e i sindaci dei Comuni della valle. 
Nel frattempo, conclude il testo approvato dai consiglieri, è necessario «avviare un confronto sul merito che faccia chiarezza sul funzionamento di questo importante servizio messo in atto dall’Unione dei Comuni della Val d’Enza, in modo da poter garantire ai cittadini la piena trasparenza e, anche con il loro contributo, avere la garanzia del miglior servizio possibile».
La Giunta, infine, si impegna anche a «perseguire tutte le strade, comprese le vie legali, per tutelare in tutti i modi ed in tutte le sedi il Comune di Bibbiano, fortemente danneggiato da questa vicenda».