«Non abbiamo teorie di sorta sul diavolo … Noi sappiamo soltanto che esiste una potenza del male che supera l’uomo, che è trascinato con la sua libertà al male: e lo sappiamo dall’Apocalisse. Dove non c’è il diavolo, ma c’è il serpente, ci sono degli animali e ogni sorta di potenze, come anche dei simboli di potenze del male. Queste potenze sono personali? Io non ho una risposta, non lo so» [1]
Un’altra uscita del Generale dei Gesuiti negante non solo l’esistenza del diavolo come persona, ma l’esistenza di “teorie” su di esso al netto di precise definizioni teologiche? [2]
No, una risposta di Hans Urs von Balthasar (12 agosto 1905 – 26 giugno 1988), l’alquanto problematico ed eterodosso teologo di Lucerna noto al grande pubblico per l’aformisma (attribuitogli) “L’inferno c’è ma è vuoto” ed attualmente propagandato anche nella galassia antibergogliana da un altrettanto problematico personaggio, sostenitore della tesi secondo cui il Papa sarebbe ancora Benedetto XVI (e qui la problematicità e l’eterodossia lambiscono il sublime) che quando era ancora il Cardinale Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede di Urs von Balthasar pronunziò l’elogio funebre.
Questo teologo, partecipe di quel movimento neomodernista noto come Nouvelle Theologie, dopo la condanna di quest’ultima da parte di Pio XII nel 1950, fu allontanato dall’insegnamento per ordine della Congregazione per i Seminari e le Università degli Studi. Poi arrivò il Concilio e allora assieme a tutto la compagnia neomodernsita fu riabilitato fino a ricevere nel 1984 il Premio Paolo VI [3] e quattro anni dopo il Cardinalato (morirà però prima di ricevere la berretta) da parte di Giovanni Paolo II.
Lo stesso che aggregò al Sacro Collegio neomodernisti del calibro di Congar (un domenicano che odiava il culto mariano), De Lubac, Danielou, ma questa è un’altra storia …
[1] si si no no, anno X – n° 14, 31 ottobre 1984.
[2] “Con la sua onnipotente potenza fin dal principio del tempo creò dal nulla l’uno e l’altro ordine di creature: quello spirituale e quello materiale, cioè gli angeli e il mondo, e poi l’uomo, quasi partecipe dell’uno e dell’altro, composto di anima e di corpo. Il diavolo infatti, e gli altri demoni, da Dio sono stati creati buoni per natura, ma sono diventati malvagi da sé stessi” (Concilio Lateranense IV)
[3] Per dovere di cronaca Montini credeva nel diavolo come persona: “Esce dal quadro dell’insegnamento biblico ed ecclesiastico chi si rifiuta di presentarlo esistente; ovvero che ne fa un principio a se stante, non avente esso pure, come ogni creatura, origine da Dio; oppure lo spiega come una pseudo realtà, una personificazione concettuale e fantastica delle cause ignote dei nostri malanni” (15 novembre 1972)
Strano che nessun spostato minutelloide si sia ancora fatto vivo per dire che è gran teologo o addirittura un santo!
In ogni caso, da tempo una risposta, il nostro, ce l’ha, eccome se ce l’ha!
Lui “non lo sa”…. Il grande teologo cattolico non sa, querllo che è stato insegnato da sempre alla fede cattolica, ed è passato indenne – solo qualche rabbuffo o piccola limitazione – dal 1936 (anno che è stato ordinato prete) fino al Gran Consiglio Vat.2, da Pio XI a tutto Pio XII, quando c’era tutto il tempo e il modo cum -causa di sbatterlo fuori dalla Chiesa cattolica, altro che rabbuffi o limitazioni! Quando la cancrena non si taglia, la cancrena si diffonde e uitto si corrompe, come è stato. L’empio Gran Consiglio Vaticano 2 non è un fiore (avvelenato) sbocciato all’improvviso… Che poi questo garn teologo, che s’intendeva anche di ‘estetica’ (pensa un po’), sia stato ‘riabilitato’ da paolo Vi la dice tutta. (Ma anche Paolo Vi, da Montini, invece che segato fu promosso… E si è visto poi. Senza dire anche di Roncalli….)
Non dice il proverbio che il medico pietoso manda il malato allo stato comatoso?
Qui ci voleva un san Pio V, quello che in applicazione del Concilio di Trento, mandava i suoi uomini a sbattere fuori dalle diocesi cattoliche i vescovi che puzzavano di eresia. Bellissimo il caso di quel vescovo di Aix, in Francia, che, intimato di lasciare la dioscesi, durante la cerimonia liturgica, si alzò dalla sua sedia episcopale, denunciò il papa, appunto Pio V, sbattè a terra la mitra e il pastorale, uscì di corsa dalla chiesa, montò a cavallo e andò a congiungersi con l’esercito calvinista, e pace all’ anima sua..Altro che i flaccidi Pio XI e XII…
Con il dovuto rispetto, credo che Gesù ne sappia molto di più e ci ha sempre ammonito sulla sua esistenza personale, Gli ha anche più volte risposto!!!
Però dice una cosa esatta “dove non c’è il diavolo ma c’è il serpente ci sono gli animali…”, infatti la Genesi ci dice che il serpente è un animale con una stirpe che lotterà fino alla fine contro la stirpe della donna, ma la stirpe della donna lo schiaccerà nel capo.
A proposito di animali, e di ‘serpente’ in particolare, a rappresentare l’astrazione del male…….
Secondo Crombette, che legge l’ebraico della Bibbia col copto, la parola ebraica ‘Haonschosch’, che è tradotta ‘serpente’ – Gen.3,1 – può significare sia ‘ colui che è stato precipitato nelle regioni inferiori (per essere stato ribelle), sia “la specie che va strisciando” ; quindi il duplice significato di quella paroalo ebraica indica sia il demonio che il suo modo subdolo, e tortuoso, di procedere; l’entità personale (“Colui che”…) e la sua metafora: di qui l’assimilazione diavolo/serpente. Quindi, spiega Crombette, Eva non è stata tentata da un serpente, ma da satana, l’angelo ribelle, puro spirito. Il quale non dovette certo mettersi nella pelle di un serpente per rivolgere la parola ad Eva, come succede nelle nostre fiabe dove si parla di animali parlanti…, ma, secondo la sua essenza di ingannatore ( essenza ‘serpentina’), gli bastò fare sentire ad Eva una voce che imitando, parodiandola, quella di Dio, la mandasse in confusione e la inducesse ad ascoltare e ad indugiare… Il Balthasar poveretto, invece che perdersi in teologie fasulle e trastullarsi in estetiche, poteva studiare un po’ meglio la Bibbia, e non trattarla alla maniera di un libro tipo Le Fiabe dei Fratelli Grimm…
La traduzione. Ge.1,3…: “Colui che è stato precipitato nelle regioni inferiori per essere stato ribelle, (ne) era molto umiliato. Egli pensò di fare mangiare loro ciò che rovina, per trascinare altri nel dolore delle fiamme che bruciano eternamente. Egli prese fraudolentemente la voce di Djehoouoh-Ehélohidjim….”
Attenzione, il serpente di Genesi va inteso, secondo gli esegeti tradizionali, anche in senso materiale. Interessante comunque “colui che è stato precipitato nelle regioni inferiori (per essere stato ribelle)”, “la specie che va strisciando”
Genesi cap.3,1 ” Il serpente era una bestia tra le più astute tra quelle create da Dio”, altre traduzioni ” Il serpente era la fiera la più astuta tra quelle create da Dio”. E’ una bestia, un animale, una fiera (cioè di grosse dimensioni), su cui presumo Lucifero abbia agito, ma sempre è una specie esistente materiale. Inoltre esiste diversità tra demonio e diavolo, non sono la stessa cosa.
https://www.socialup.it/satana-e-lucifero-due-entita-distinte-e-differentemente-ribelli/
La corrente amantino.amorthiano qui sopra sostiene che Satana e Lucifero sono 2 creature distinte.
Lucifero pur essendo precedente a Satana, è subordinato in inferno a Satana.
ma non sarà che gli esegeti tradizionali stavano alla Bibbia come la leggevano nella lor lingua, il greco il latino…, e anche quelli che la leggevano in ebraico, non era quello un ebraico che non rendeva esattamente il testo originario di Mosé?
Per me la traduzione di Crombette che si rifa all’ebraico antico, letto col copto, lingua sillabica e non flessionale, da decifrare col sistema di lettura a ‘rebus’, rende magnificamente il senso del personaggio ‘satana’ – il ribelle punito, insieme alla sua metafora- l’ingannatore per eccellenza.
Comunque sia anche Crombette traduce ” quello che striscia….era la bestia più astuta tra le create da Dio….”, sempre bestia resta.
Bisogna aggiungere che dai Vangeli risulta che il tentatore di Gesù nel deserto (Satana o Lucifero) non lo riconosce come figlio di Dio o comunque Dio.. E le 3 proposte che gli fa ne sono una conferma..
In Valtorta il tentatore si presenta come un beduino…..ma non è certo, teme, ma non lo ha riconosciuto ancora nel deserto. Attenzione però ad un errore nel suo commento, Gesù poteva cedere come cedette Adamo. Nella natura Divina non poteva cedere, nella natura umana poteva cedere. Non l’avrebbe fatto ed incarnandoSi sapeva che non l’avrebbe fatto, ma non ci si dimentichi che crebbe nella fede, maturò in sapienza ed età, come ogni uomo: non sminuiamo la Sua forza di resistenza alle tentazioni. Ebbe una maestra come Maria, ed un maestro come Giuseppe, e crebbe in santità essendo il tutto santo, 3 volte Santo:mistero dei misteri. Se, ipotesi assurda, avesse ceduto direi che nell’istante stesso, sarebbe stato un cataclisma eterno.
Il Verbo incarnato non fu tentato come lo siamo noi costantemente. Egli non poteva cadere per il fatto che in Gesù non vi sono passioni sregolate come in noi, quindi le tentazione cui egli si sottopose non ebbero per esempio valore di prova come quelle cui Iddio ci manda per temprarci, né poté il Diavolo tentarlo al male: le suggestioni rimasero all’esterno di lui, regnando all’interno la più perfetta armonia: Egli che non poteva peccare nemmeno in assurdo, volle solamente meritarci la grazia di resistere alle tentazioni
L’espressione usata dal P. Sosa “realtà simbolica” mi pare un ossimoro, l’unione di due parole con significati in conflitto tra loro. Ma poi l’episodio riportato nel Vangelo, di Gesù tentato dopo 40 giorni di deserto, è una dimostrazione che l tentatore agisce come “persona” e non è quindi un simbolo.
E non dimentichiamo Giobbe, certo tutt’altro che facile da spiegare… E quella traduzione Crombette è seguita anche dal Ceronetti? Grazie
Il satana, in Giobbe. Mistero di invidia per l’uomo da parte del superiore angelo. L’accusatore, colui che accusa gli uomini davanti a Dio, ed al giudizio si presenta, dicono, enunciandoci tutti gli errori fatti.
La specie che va strisciando è quella che usa l’inganno, usa il fascino, il sesso, la gola, l’ipocrisia…. ti dice “ciao bello, te voio ben, che bravo che sei e poi…. te fa le scarpe, e quando te rivede te complimenta per le scarpe coi tacchi e per la bravura tua” ….voce del verbo strisciare x ottenere la tua morte.
No, Crombette nella sua traduzione non dice di serpenti, o di bestie, ma di “colui che ribelle a Dio, da Dio è stato cacciato nel fuoco eterno”[ “le regioni inferiori”] , e che al fine di portare con sé anche gli uomini, perché invidioso della lor felicità, li raggira con l’inganno, ‘diabolicamente’, strisciando e insinuandosi, camuffando la sua voce su quella di Dio, di qui l’ il ‘serpente’ nella versione attuale, anche in quella ebraica, a sua volta traduzione dall’ ebraico antico, non più compreso nella sua profondità e sottigliezze… Traduzione ricca, la sua, esaustiva, ‘seria’, priva di qualsiasi rischio di cadere nel ‘favolistico’…tale da svuotare le velleità intellettualistiche dei telogoni alla Balthasar e inchiodarli nella lor misera superba arroganza. Veri zimbelli in mano a ‘quello’, degni di fargli compagnia nelle “regioni inferiori”….
Genesi cap terzo versetto 1: Haonshochoch (non so se ho copiato quanto scrivi esattamente) era la più astuta di tutte le fiere della steppa che il Signore Dio aveva fatto, e disse alla donna…da quanto hai scritto sopra era una fiera, una bestia, un animale. Conferma delle altre citazioni bibliche della bestia (Apocalisse ad es.). Colui che striscia ecc. si riferisce solo al termine serpente tradotto dall’ebraico Haonschochoc.