Dabo prodigia in cælo sursum, et signa in terra deorsum: sanguinem, et ignem et vaporem fumi.
(Act. 2, 19)

San Leone Magno afferma: “Altrettanto è illustre Roma per Lorenzo quanto è grande Gerusalemme per Stefano”. Difatti così come la perfida Gerusalemme fu illustrata dalla passione del Protomartire, così Roma – che conserva le spoglie di entrambi – lo fu per il trionfo cruento del suo Arcidiacono. Ma tale gloria del tesoro laurenziano – che adorna l’Urbe con la tomba e le reliquie della graticola del martirio e della lastra ove fu posto il corpo santo – risplende pure nella città di Amaseno, nella diocesi di Frosinone.

Confessione di San Lorenzo fuori le mura. Vi si venerano i corpi dei santi Lorenzo, Stefano e Giustino.

Dal secolo XII, nella Collegiata di Santa Maria, si conserva con somma venerazione il prezioso reliquiario del Sangue di San Lorenzo (in foto). La reliquia consiste precisamente in una massa sanguigna, mista a grasso, a ceneri e ad un brano di pelle, nella quantità di c. 50 grammi. Questo sangue, che in tutto il corso dell’anno si mantiene rappreso, ogni 10 agosto diviene liquido, assumendo un colore rosso vivo e nettamente distinguendosi dagli altri elementi, frammisti ad esso.

Lastra dove fu deposta la spoglia di San Lorenzo, Basilica di San Lorenzo fuori le Mura, Roma.

Il Dott. Clinio Silvestri (1849 – 1900) nella sua Monografia del Reliquiario di S. Lorenzo M. in Amaseno descrive dettagliatamente il miracolo: «La massa sanguigna, prima nerastra ed informe, comincia a sciogliersi ed a prendere un aspetto di sangue naturale di denso spessore. In fondo all’ampolla apparisce chiaro un lieve deposito di cenere, frammista a piccoli pezzi di carbone. Al di sopra di questo deposito si osserva la massa liquida di sangue naturale e carico di corpuscoli rossi, come se fosse stato estratto da un’arteria e superiormente a quella un liquido siero sanguigno trasparente… Sfiora galleggiante in questo liquido un piccolo brano di pelle, in parte accartocciata lievemente ed arrostita ed in parte libera, naturale ed a bordi sfrangiati. Addosso alle vitree pareti interne dell’ampolla… si osserva una notevole quantità di grasso umano, che diviso e suddiviso in moltissime gocciole trasparenti di varia grandezza, connesse tra loro da tessuto cellulare, si mostra di un colore giallo chiaro, talora opalino, a contorni più carichi ed a fondo crema: sono anch’esse in stato di semiliquefazione, come se il grasso si trovasse allora sotto l’azione del fuoco e del ferro rovente … Queste fedeli e pazienti, osservazioni, da me e da altri medici distinti costantemente fatte dinanzi alla reliquia per oltre un trentennio, confermano clero e cittadini, visitatori cattolici ed acattolici» (http://www.amasenoonline.com/reliquia.htm).

Graticola di San Lorenzo, Chiesa di San Lorenzo in Lucina, Roma

Il prodigio – paragonabile a quelli che interessando il sangue di San Gennaro, di Santa Patrizia e di San Pantaleone – si ripete da quattro secoli, cioè da quando, non sapendosi a qual martire appartenesse quel venerato sangue, la Provvidenza, dispose che si sciogliesse alla festa di San Lorenzo, colmando così la lacuna degli archivi e la dimenticanza dei fedeli.