(Photo by Josh Reynolds for The Washington Post via Getty Images)

«Sarebbe una stima prudente affermare che oltre il 50% dei nostri membri è LGBTQ. Penso che sia perché si sentono rinnegati e privati del diritto alle istituzioni religiose tradizionali. Quindi, hai una popolazione disposta ad abbracciare un’identificazione religiosa che è coraggiosamente disposta a dire il contrario […] Sin dall’inizio, quando una delle nostre prime azioni è stata la messa rosa, molte persone LGBTQ erano alla ricerca di un’altra comunità che non le vedesse definite dal loro orientamento sessuale. All’interno del Tempio Satanico, siamo praticamente tutti uguali. Siamo tutti satanisti e non è come se avessimo “tolleranza” per i trans, i gay o le prostitute, semplicemente non ce ne curiamo e molte persone in quelle comunità lo apprezzano […] Nostre delegazioni sono sempre coinvolte nelle sfilate del Pride negli Stati Uniti, fanno sempre qualcosa per la comunità LGBTQ e sono sempre aperti sull’inclusione […] Combatteremo sempre fino alla morte per garantire che vi siano pari diritti per la comunità gay» [1].

Ad affermarlo è Lucien Greaves, il signore che nella foto d’antemprima posa con un Bafometto, confondatore del Satanic Temple di Salem (Massachusetts).
Lui dice di non credere “in Satana come persona” (come l’attuale Preposito Generale della Compagnia non-più-di Gesù! vedi qui), ma il pensiero genderista ha la sua matrice nel peccato d’orgoglio (pride) che fu proprio di Satana.

Il genderismo infatti non è altro che l’orgogliosa pretesa di autodeterminarsi rispetto alla legge naturale e divina. E questo sprezzante e dissacrante rigetto della legge eterna che si spinge fino ad attentare, a modificare, a cambiare alla stessa corporeità biologica che per noi ha stabilito la provvidenza amorosa di Dio Creatore richiama l’orgoglio di chi prima dei secoli orgogliosamente si sollevò contro Dio.
Insegna san Tommaso: “Non assoggettarsi come di dovere a chi è superiore è un peccato di superbia. Quindi il primo peccato dell‘angelo non può essere altro che la superbia … L‘angelo peccò, senza dubbio, perché desiderò di essere come Dio … se per esempio uno desiderasse di creare il cielo e la terra, che è un‘operazione esclusiva di Dio, in questo suo desiderio ci sarebbe il peccato. Ora, è in questo senso che il diavolo desiderò di essere come Dio” (S. Th. I, 63, 2, 3). 
E questo desiderio il Diavolo lo trasmise, come insegnamento fondamentale della contro-chiesa, ai nostri Progenitori che, in Eden, lo appresero e lo misero in pratica, lasciandosi incantare dalla lusinghiera promessa di essere anche loro come dio, dio a se medesimi. 

Tragiche vicende, anche recenti (vedi Bibbiano), dimostrano che questa orgogliosa liberazione, questa volontà di essere dio di se stessi (o di esser se stessi Dio), questa ideologia che si diffonde anche per l’inettitudine o la connivenza della Gerarchia ecclesiastica che dovrebbe contrastarla, porta solo alla distruzione morale se non fisica delle persone.


[1] https://www.pinknews.co.uk/2019/08/23/the-satanic-temple-is-in-favour-of-equal-rights-for-lgbt-people/?fbclid=IwAR2QePQ0INM_JURKoDmpBSIKS7MLEUKdqTM5rdjjEm84Y0sebO9XE2-sV3s