di Charlie Bunga Banyangumuka
Aveva centodieci anni Euxiginus di Antiochia
Un’età ragguardevole ed una vita di tutto rispetto; veterano delle legioni e cristiano.
Aveva visto susseguirsi 26 fra imperatori legittimi e usurpatori, aveva superato le persecuzioni, si era arruolato fra le fila di Costantino, tutto questo mosso dalla Fede.
Centodieci anni, un’età in cui spesso ci si mette a braccia conserte e si osservano “i giovani” errare e ci si lamenta ma senza fare troppo.
Invece lui era Euxiginus, veterano di Roma e cristiano.
Per questo non aveva tollerato gli errori di quel giovanotto di nuovo imperatore, quel “Flavio Claudio Giuliano” che da suddiacono si era messo a fare il pagano.
Un consacrato come tanti che in Oriente, e lui di Antiochia ne aveva visti, erano stati mutilati, torturati ed uccisi per Cristo.
Lui invece si era messo dalla parte degli antichi persecutori
Traditore di Dio e della Santa Chiesa Cattolica.
Inaccettabile.
Per questo aveva chiesto di essere ricevuto dall’Apostata e lo aveva accusato di rinnegare quello per cui lui e finanche Costantino avevano lottato.
Lui, suddiacono consacrato che perseguitava i cristiani,
Traditore di Dio e della Santa Chiesa Cattolica.
Inaccettabile.
Aveva pagato l’affronto con la vita l’ex veterano; per ordine dello stesso Giuliano venne preso dalle guardie e, senza troppi riguardi alla sua autorevole canizie, decapitato sul posto.
Aveva centodieci anni Sant’Euxiginus di Antiochia
Un’età ragguardevole ed una vita di tutto rispetto; veterano delle legioni e martire.
Il suo elogio nel Martirologio Romano del 5 agosto: “Ad Antiochia sant’Eusignio soldato, il quale nell’età di centodieci anni, perché rinfacciava a Giuliano l’Apostata la fede di Costantino Magno, sotto il quale aveva militato, e lo rimproverava come disertore dalla pietà paterna, dal medesimo fu fatto decapitare”