di Massimo Micaletti
In questo video (vedi qui) condiviso dall’attivista per la vita Lila Rose, risalente al 2012, una militante pro vita si reca presso tre strutture di Planned Parenthood (Austin, New York e Kahului) e si finge intenzionata ad abortire alla ventesima settima, dichiarando che intende ricorrere all’aborto perché aspetta una femmina. La donna riferisce anche che si è sentita giudicata dai medici cui si è rivolta non appena ha fatto presente la sua scelta: tutte le dipendenti di Planned Parenthood che la accolgono non fanno nessun problema e sostengono all’unisono che non si dovrebbe mai giudicare la decisione abortiva, anche quando è motivata dal fatto che in pancia c’è una bambina. Nessuna delle persone con cui la gestante parla è un medico.
Ecco le grandi conquiste delle femministe che, come sempre, vanno a discapito innanzitutto delle femmine che non possono difendersi.