Che l’espressione “nuovo umanesimo” impiegata da Giuseppe Conte ed ancor più da Bergoglio indicasse qualcosa di afferente alle logge massoniche e al pensiero che vi presiede lo abbiamo già detto altrove (vedi qui).
Ma che fosse un prodotto della Massoneria non lo diciamo solo noi, lo diceva dodici anni fa, il 15 aprile 2007, l’allora Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Avvocato Gustavo Raffi (in foto):
La Massoneria del Grande Oriente d’Italia si propone l’elaborazione di un progetto di un nuovo umanesimo per il rinascimento dei valori, la sola via per pervenire ad una civiltà della persona edificata sui fondamenti culturali di uguaglianza, libertà, fratellanza, tolleranza: nostri valori, questi, che conducono all’amore gratuito dell’ uomo per il proprio simile e che non potranno mai essere acquistati da alcuna società finanziaria … La Massoneria configurandosi come ambiente formativo al di là delle diversità delle condizioni culturali, sociali ed economiche, rappresenta un ambito di esistenza e, nel contempo, lo sfondo di valore entro il quale accogliere l’ istanza etica, corroborarla con i propri principi, elaborarla in forma di comunicazione significativa e affidarla al confronto culturale. Noi, dunque, come sentinelle etiche contro trionfanti ideologie del non-pensiero, volte a costruire le condizioni spirituali del futuro”[1].
Non così tanto diverso dal dire: “Dobbiamo fare in modo che in questo villaggio nasca una convergenza globale per un’alleanza tra gli abitanti della Terra e la “casa comune”, affinché l’educazione sia creatrice di pace, di giustizia, sia accoglienza tra tutti i popoli della famiglia umana nonché di dialogo tra le loro religioni”.
Solo che a dire ciò non è il capo della Setta che Leone XIII (e con lui tutti i papi da Clemente XII in poi fino a Pio XII) indicava come partigiana della Città di Satana che fa guerra e vuole annientare la Città di Dio che è la Chiesa, ma colui che della medesima Chiesa dovrebbe essere il supremo gerarca e dovrebbe pertanto combattere l’insorgere di simili costrutti socio-culturali che hanno un fondamento alieno a Cristo e a Lui contrario.
Un sistema che alla fine è quello che si chiamava Nuovo Ordine Mondiale: una società fondata sui “valori” della rivoluzione, ovviamente laica (atea) sul piano pubblico o essoterico (sarebbe troppo lungo soffermarsi poi sui culti privati o esoterici), retta da organismi sovranazionali.
La cosa non deve sorprendere: Paolo VI, presentandosi come “esperto di umanità” tessé le lodi dell’ONU, quasi fosse la realizzazione delle promesse messianiche di Isaia: “Signori, voi avete compiuto e state compiendo un’opera grande: l’educazione dell’umanità alla pace. L’ONU è la grande scuola per questa educazione [che sia questa la fonte del Patto Educativo di papa Francesco? ndr]. Siamo nell’aula magna di tale scuola; chi siede in questa aula diventa alunno e diventa maestro nell’arte di costruire la pace. Quando voi uscite da questa aula il mondo guarda a voi come agli architetti, ai costruttori della pace … voi qui proclamate i diritti e i doveri fondamentali dell’uomo, la sua dignità, la sua libertà e, per prima, la libertà religiosa … non si adempie del resto sotto i Nostri occhi e anche per opera vostra l’annuncio profetico che ben si addice a questa Istituzione: “Fonderanno le spade in vomeri; le lance in falci”? (Is. 2, 4). Non state voi impiegando le prodigiose energie della terra e le invenzioni magnifiche della scienza, non più in strumenti di morte, ma in strumenti di vita per la nuova era dell’umanità?” [2]; e onorò della sua presenza anche la “meditation room” del Palazzo di Vetro.
E ancora Francesco, facendosi forte di affermazioni dei suoi predecessori, in Laudato sì, terrificante documento modernista e panteista, grondante oltre che di luoghi comuni del più sfrenato indifferentismo, afferma: “Come ha affermato Benedetto XVI nella linea già sviluppata dalla dottrina sociale della Chiesa, “per il governo dell’economia mondiale; per risanare le economie colpite dalla crisi, per prevenire peggioramenti della stessa e conseguenti maggiori squilibri; per realizzare un opportuno disarmo integrale, la sicurezza alimentare e la pace; per garantire la salvaguardia dell’ambiente e per regolamentare i flussi migratori, urge la presenza di una vera Autorità politica mondiale, quale è stata già tratteggiata dal mio Predecessore, Giovanni XXIII” [3]” [4].
Insomma una auspicata repubblica universale animata da una religione universale agnostico/panteista: nemmeno nei sogni più turpi del più sognatore dei framassoni di sempre.


[1] https://www.grandeoriente.it/rimini-15-aprile-2007-ansa-massoneria-raffi-goi-sentinelle-etiche-nuovo-umanesimo/
[2] Discorso di Paolo VI alle Nazioni Unite, 4 ottobre 1965. Le parole del profeta Isaia riguardano alla vera e perfetta pace che non avrà luogo che alla fine dei tempi.
[3] Benedetto XVI, Caritas in veritate, 29 giugno 2009.
[4 ]Laudato sì, 175.