“La donna impari in silenzio con tutta dipendenza.
Non permetto alla donna il fare da maestra,
né il dominar sopra l’uomo:
ma che stia cheta”.
(1Tim, II, 11)
I modernisti, come tutti i rivoluzioni, solitamente si presentano come contro-il-potere, antitrionfalisti, poveri, umili, modesti, del popolo etc. etc.: insomma tutti un po’ come Bergoglio, ora più ora meno beceri.
Ma ovviamente in questa loro lotta contro il potere, che poi è contro l’autorità, contro la norma stabilita – e per quando riguarda la Chiesa autorità e norma sono state stabilite dal Fondatore cioè Gesù Cristo – non hanno altro fine se non quello di sottrarre potere al prossimo o comunque averne di più essi stessi, per magari usarlo arbitrariamente (ed in questo la misericordia argentina nelle sue attuazioni è esemplare).
Per esempio in seno al Sinodo, il Sinodo con maggior presenza femminile di sempre (35 donne), oltre all’emergenza amazzonica, è emerso il problema del voto delle donne ed in particolare delle suore.
Riportiamo le dichiarazioni di Suor Birgit Weiler, della Congregazione delle Suore missionarie mediche, collaboratrice nella pastorale per la cura del creato della commissione episcopale di azione sociale della Conferenza Episcopale Peruviana – la signorina in foto – riferite da Vatican Insider:
«Bisogna avere più donne in posizione di leadership, anche in posti che non prevedono ministeri ordinati … È importante non solo il lavoro che facciamo, e in Amazzonia nella pastorale operano per la maggior parte donne, ma anche essere incluse in posizioni in cui si prendono decisioni … sì, è un tema forte, trattato da tanti vescovi. Noi siamo grate a papa Francesco, che ha voluto 35 donne in questo Sinodo … Ma speriamo che si arrivi al punto che le nostre superiore generali, come avviene per i superiori generali degli ordini maschili, possano partecipare al voto … Noi speriamo molto che qualcosa possa succedere in questo senso … È stato chiesto, e non c’è un vero motivo perché questo non accada». [1]
«Basta machismo» [2] è il grido di questa Pasionaria clerico-femminista.
E potremmo chiederci se questo becero slogan che certifica da parte dei sedicenti portavoce degli ultimi solo una bramosia di potere, o detto più elegantemente di leadership, si possa anche applicare a quello che è l’emblema del “machismo”: l’esclusione delle donne dagli ordini sacri!
Già altrove abbiamo sottolineato come molti fra i protagonisti del Sinodo siano abbastanza propensi se non pronti a superare questo scoglio verso una “modernizzazione” della Chiesa, che come più volte ha detto anche papa Francesco è maschilista [3].
[1] https://www.lastampa.it/vatican-insider/it/2019/10/11/news/sinodo-suor-weiler-alle-donne-diritto-di-voto-e-piu-leadership-1.37733022?utm_source=dlvr.it&utm_medium=facebook
[2]https://www.ilmessaggero.it/vaticano/papa_francesco_suore_donne_voto_sinodo_machismo_maschilismo_vaticano-4791426.html
[3] https://www.avvenire.it/papa/pagine/papa-francesco-mi-preoccupa-una-certa-mentalita-maschilista-contro-le-donne