“Ora il Signore Iddio aveva piantato da principio un paradiso di delizie: dove collocò l’uomo che aveva formato. E il Signore Iddio aveva prodotto dalla terra ogni sorta di alberi belli a vedersi, e di frutto dolce a mangiare: e l’albero della vita in mezzo al paradiso, e l’albero della scienza del bene e del male. E da questo luogo di delizie usciva, per adacquare il paradiso, un fiume, il quale di là si divide in quattro capi. Il nome del primo è Phison: questo è quello che gira attorno il paese di Hevilath, dove è l’oro: e l’oro di questo paese è ottimo: ivi si trova pure il bdellio e la pietra onice. E il nome del secondo fiume è Gehon: questo è quello che gira attorno tutta la terra d’Etiopia [1]. Il nome poi del terzo fiume è Tigri, che scorre verso gli Assiri. E il quarto fiume è l’Eufrate” (Gen. II, 8-14)
Commentando questi versetti il padre Marco Maria Sales op (1877-1936), Professore di Sacra Scrittura all’Angelicum e Maestro dei Sacri Palazzi sotto Pio XI, dice:
“Si fa questione tra gli eruditi sul luogo dove si trovasse il paradiso terrestre. Non ostante i dati, che ci forniscono i versetti 10-14, si deve confessare che le discussioni avvenute in tutti i tempi hanno portato ben poca luce su tal punto, e la stessa varietà e moltiplicità di opinioni emesse in tutti i tempi, mostra chiaramente che il problema non può ricevere da noi una soluzione precisa. La maggior parte dei moderni ritiene che il Paradiso terrestre fosse situato nell’Armenia, là dove a poca distanza l’uno dall’altro hanno la loro sorgente il Tigri e l’Eufrate. Quivi nascono pure due altri fiumi: il Kur e l’Aras (chiamati Cyrus e Araxes dagli antichi), i quali, dopo un certo percorso, si riuniscono assieme e si gettano nel Mar Caspio. Il Kur potrebbe in questo caso identificarsi col Phison (v. 11), e il paese di Hevilath colla Colchide, terra già famosa per le sue ricchezze, e dove infatti gli Argonauti andarono a cercare il vello d’oro (Plin. XXIII, 3). L’Aras (detto anche oggi Geihun er-Ras) sarebbe il Gehon (v. 13), e la terra di Chush (Etiopia) potrebbe essere identificata Con quella parte dell’Armenia chiamata dagli antichi Cassiotis o Cussaia o regio Cossaeorum. Se si ammette questa sentenza, si deve però conchiudere che la topografia della regione in seguito al diluvio e ad altre rivoluzioni terrestri ha dovuto essere profondamente mutata. Altri, seguendo F. Delitzsch, pensano che il Paradiso terrestre fosse situato nella pianura (assiro Edin) bagnata dal Tigri e dall’Eufrate, là dove i due fiumi scorrono a poca distanza l’uno dall’altro. L’Eufrate sarebbe il fiume che uscendo dall’Eden entrava ad irrigare il Paradiso e poi si divideva in quattro capi, l’uno dei quali è lo stesso Eufrate, l’altro, ossia il Phison, sarebbe il canale dell’Eufrate che costeggia l’Arabia (detta Hevila, Gen. X, 7), detto Pallacopas, e il terzo, ossia il Gehon, andrebbe identificato col canale detto Schat en Nil, che bagna la Mesopotamia inferiore (terra asiatica di Chush). Siccome poi il Tigri scorre ad un livello più basso, e riceveva l’acqua dall’Eufrate per mezzo di molti canali, potrebbe essere considerato come un ramo dell’Eufrate. Altri sono d’avviso che il luogo del Paradiso terrestre si trovasse presso il Golfo persico, dopo il punto in cui il Tigri e l’Eufrate si congiungono; altri invece lo cercano presso la città caldea di nome Eridu; ed altri lo pongono nell’India nella pianura di Pamir; altri nell’Arabia; ed altri finalmente presso Babilonia. Come si vede i dati che si posseggono sono al tutto insufficienti a poter troncare la questione” [2].
La tesi Armena è a dir poco affascinate, considerando che il Regno di Armenia fu il primo a sottomettersi all’Impero di Gesù Cristo. Correva l’anno 301 quando Tiridate III, battezzato da san Gregorio Illuminatore, proclamò religione del regno Armeno la Fede Apostolica che vi avevano introdotto san Bartolomeo e san Giuda Taddeo, iniziando a percorrere i suoi domini per distruggere l’idolatria. Quasi che la Provvidenza volesse che là dove l’uomo si ribellò al suo Creatore e Re iniziasse l’attuazione della Regalità Sociale di nostro Signore Gesù Cristo.
[1] “Nell’ebraico si ha Chush. Questo nome, terra di Chush, indica quella parte dell’Asia, che prima della dispersione dei popoli era abitata dai figli di Chush discendente di Cham, i quali più tardi si stabilirono poi in Africa nella regione detta Etiopia. Così si spiega perché i LXX e la Volgata abbiano tradotto Etiopia” (La Sacra Bibbia commentata dal padre Marco M. Sales O.P, Vecchio Testamento, Vol. 1, Torino, 1918, p. 78).
[2] Ivi, p. 79.