
La notizia è fresca, Francesco nel suo nuovo libro Nostra Madre Terra non usa mezzi termini:
Sarebbe bello se diventassimo capaci di chiedere perdono ai poveri, agli esclusi; allora diventeremmo capaci di pentirci sinceramente anche del male fatto alla terra, al mare, all’aria, agli animali…“
In tavola infatti abbonda il prosciutto (si intravede pure il salame?) derivante da maiali morti di raffreddore. Mica avranno fatto del male a degli animali, scherziamo?
Immancabili pure le bottigliette di plastica. Che non lo sappia Greta, eh. Saranno forse i rimasugli da smaltire dopo che il Vaticano per il Sinodo ha fatto la scelta green delle borracce anti-inquinamento? E dire che l’Ansa l’aveva annunciato: “Niente bicchieri né bottigliette d’acqua di plastica: per il Sinodo sull’Amazzonia spuntano piccole borracce blu ricaricabili con impresso lo stemma pontificio”.
Ah, non ditelo a nessuno: qui sotto, addirittura, c’è una foto in cui spuntano prodotti di una nota multinazionale:

Mi interesso di ecologia cristiana fin dagli anni ’60. La “LAUDATO Sì” la vidi come un vero tradimento:il compimento del naufragio nel ridicolo, di ciò per cui mi battevo. Non pensavo che ci potesse essere di peggio. Mi sbagliavo.
Evvia con questo ‘Francesco’: smettiamolo di sconciare questo bel nome del grande Santo, accostandolo a questa triste figura.Inquinamento figurale. Questo qui è solo un povero qualunque Jorge Mario, e nel cofronto, a questa tavola, tra cibo e commensale , direi che a soffrirne è proprio il povero maiale.