Radio Spada è lieta di iniziare una nuova serie di articoli, a cura di Attilio Sodi Russotto, sulla pena di morte e soprattutto sui condannati convertitisi poco prima di morire. L’autore, tramite una minuziosa ricerca, ci descriverà in dettaglio tutto il viaggio personale dei condannati, fino agli ultimi momenti di vita. «Con il peccato l’uomo si allontana dall’ordine prescritto dalla ragione; è per questo che egli decade dalla dignità umana che consiste nel nascere libero e nell’esistere per sé; in questo modo egli cade nella servitù che è quella delle bestie, così che si può disporre di lui secondo quanto è utile agli altri» scrisse San Tommaso d’Aquino.

di Attilio Sodi Russotto

Il primo ristorante che Michael Anthony Rodriguez aprì nella sua San Antonio, in Texas, fu un piccolo ristorante messicano, dopo molti anni passati a lavorare come cameriere, e nel giro di pochi anni, grazie ad una serie di fortunati affari, la vita iniziò ad andargli molto bene.

Michael Anthony Rodriguez
(AP Photo/Michael Graczyk)

Soldi, belle macchine (al processo si ricordò come amasse girare per le strade del suo quartiere con una Mercedes giallo canarino fiammante), ed una bella moglie lo resero in breve una piccola celebrità locale. La sua fortuna nel business, però, si accompagnava ad un’indole spregiudicata e ad una perenne insoddisfazione. Per quanto guadagnasse, Rodriguez voleva guadagnare sempre di più; per quanto sua moglie lo amasse, non era più soddisfatto del suo matrimonio. Le avventure, i tradimenti, iniziarono a susseguirsi, fino a che non mise gli occhi su una giovane studentessa, alla quale si descrisse come un vedovo, che stentava a riprendersi dalla prematura morte della consorte.

La morte della moglie: un auspicio inconfessabile per un uomo che vedeva la vita familiare come un peso delle sue ambizioni. Un giorno, il fratello Mark, spacciatore di cocaina alla perenne ricerca di denaro per finanziare la sua vita scapestrata, ebbe l’idea risolutiva per i problemi di entrambi.

Theresa Rodriguez era infatti depositaria di due assicurazioni sulla vita del valore complessivo di 300.000 $, ed una sua prematura scomparsa avrebbe liberato Michael di una presenza ritenuta ormai fastidiosa, permettendogli di recitare la parte del vedovo senza mentire, ed avrebbe consentito a Mark, con un compenso di 50.000 $, di incrementare la propria rete di spaccio.

Rimaneva da trovare un sicario. Mark Rodriguez propose il nome di Rolando Ruiz, un ex-galeotto conosciuto in cella mentre Mark era detenuto per reati di droga, e Rolando scontava la pena per una fallita rapina. Dopo vari rinvii, i tre si accordarono per la notte fatale.

La notte del 18 ottobre 1992, Michael portò Theresa ad una cena romantica a lume di candela, e successivamente al cinema, a vedere il film Il Principe delle Maree. Tornati a casa, mentre Theresa scendeva dalla macchina, Ruiz le sparò alla testa, per poi fuggire.

In breve, attirati anche dal comportamento bizzarro di Rodriguez, che trascorse in un bordello la notte del funerale della moglie, gli inquirenti delinearono con chiarezza responsabili ed esecutori del delitto. Nei processi che seguirono, Michael e Mark Rodriguez furono condannati all’ergastolo, mentre il sicario, Rolando Ruiz, fu condannato a morte, venendo successivamente giustiziato il 7 marzo 2017.

Il carcere a vita non aveva cambiato di una virgola il carattere di Michael e, nel giro di qualche anno, aderì al progetto di evasione di massa dal carcere di massima sicurezza Connally Unit messo a punto dall’ergastolano George Rivas, a cui partecipò un totale di sette detenuti, con condanne che andavano dai 17 ergastoli di Rivas ai 30 anni per stupro su minore di Randy Halprin. Quella dei “Texas Seven”, come i media ribattezzarono il gruppo di fuggitivi, fu la più incredibile evasione avvenuta in Texas, ed una delle più clamorose della storia degli Stati Uniti. Eseguendo alla perfezione tattiche paramilitari, i sette sottomisero agenti della penitenziaria e dipendenti del carcere, ne svuotarono l’armeria, e fuggirono su un camion procurato dal padre di Michael, Raul Rodriguez. Per settimane terrorizzarono lo stato, producendosi in violentissime rapine a mano armata, fino alla notte di Natale del 2000 quando, dopo aver rapinato un negozio di caccia e pesca a Dallas, il gruppo ingaggiò un conflitto a fuoco con la polizia, in seguito al quale rimase a terra morto l’agente Aubrey Hawkins. La fuga del gruppo di evasi continuò in modo cinematografico per un altro mese ancora, quando, alla fine di gennaio, cinque di essi (Rivas, Rodriguez, Halprin, Garcia, Harper) furono scovati in un campeggio in Colorado, dove si spacciavano per membri di un coro gospel, e, pochi giorni dopo, in una camera di albergo furono arrestati i restanti due membri (Newbury e Murphy), che, prima della cattura, rilasciarono anche un’intervista alla televisione locale.

Nei processi che seguirono, pur non potendo stabilire chi materialmente uccise l’agente Hawkins, tutti i sei restanti membri del gruppo (Larry Harper si era sparato in bocca per evitare la cattura) furono condannati a morte in virtù della “Law of Parties”, per la quale è sufficiente partecipare a qualunque titolo ad un’azione criminosa che abbia come conseguenza la morte di una persona per essere incriminati per omicidio di primo grado.

Durante la sua reclusione nel braccio della morte del Texas, il celebre Polunsky Unit, la vita di Michael Rodriguez prese una vita inaspettata. Si tuffò a capofitto nella pratica religiosa Cattolica, si convertì completamente ed addirittura scelse di rinunciare agli appelli disponibili al fine di essere giustiziato il prima possibile e “non peccare più”. In una lettera inviata alla madre dell’agente deceduto, scrisse: “Ho un debito nei suoi confronti che non potrò mai ripagare. Posso solo offrire questa mia vita, affinché nel suo cuore possa tornare la pace ed un pieno senso di giustizia”.

Il 14 agosto 2008, confessatosi e ricevuti i Sacramenti Cattolici, Michael Anthony Rodriguez rendeva l’anima a Dio sul patibolo dello Stato del Texas, ad Huntsville. Queste le sue ultime parole, prima di spirare: “ My Jesus, my savior, there is none like you. All of my days I want to praise, let every breath. Shout to the Lord. Let us sing” (Mio Gesù, mio salvatore, nessuno è come te. Tutti i miei giorni voglio lodarti. Cantiamo lode al Signore”.