a cura di Giuliano Zoroddu

Ottobre è il mese consacrato alla devozione del Santissimo Rosario di Maria. Quale modo migliore di iniziarlo dunque se non quello di offrire ai Lettori la bolla dedicata a questa potentissima preghiera da un devoto quale San Pio V, il Papa domenicano che con il Rosario propiziò la vittoria cristiano di Lepanto sul Turco? Mediatiamo sulle parole del Santo Pontefice e che ci spronino tutti a recitare sempre e con sempre più fervore quella Corona che tanto può presso l’Onnipotente!

PIO PAPA V
A perpetua memoria

Sempre i Romani Pontefici e gli altri Santi Padri Nostri predecessori furono soliti implorare l’assistenza divina, richiedere attraverso suppliche e litanie per provocare l’assistenza dei Santi e levare con Davide gli occhi verso i monti avendo ferma speranza che sarebbe venuto l’aiuto, allorquando si trovavano oppressi da guerre temporali o spirituali, o vessati da altre tentazioni, per sfuggirle con maggior facilità e, una volta riacquistata la tranquillità, più quietamente e con maggior fervore servire Iddio.
Spinto dall’esempio di costoro e, come si crede, ispirato dallo Spirito Santo, il beato Domenico, fondatore dell’Ordine dei Frati Predicatori – l’istituto e la regola del quale anche Noi quando eravamo nei gradi inferiori della gerarchia abbiamo espressamente seguito – in circostanze simili a quelle in cui ora ci troviamo, quando cioè le regioni della Francia e dell’Italia erano straziate dall’eresia degli Albigesi, che aveva accecato tanti uomini che in modo particolarmente furioso incrudelivano contro i sacerdoti del Signore e i chierici; levando gli occhi al Cielo e mirando il monte della gloriosa Vergine Maria, alma Madre di Dio – Lei che per mezzo del Figlio suo ha schiacciato la testa del serpente; che da sola ha distrutto tutte le eresie; che col frutto benedetta del suo seno ha salvato il mondo condannato per il peccato del nostro progenitore; da cui, senza intervento umano, fu staccata quella pietra che, colpita dal legno, produsse le abbondanti acque delle grazie – trovò un modo di orazione e di preghiera a Dio facile, accessibile a tutti e oltremodo pio, attraverso il quale la stessa Beatissima Vergine viene venerata con la Salutazione Angelica ripetuta centocinquanta volte secondo il numero dei salmi di Davide, interponendo ogni dieci Ave la preghiera del Signore con delle meditazioni che illustrano tutta la vita dello stesso Signore nostro Gesù Cristo. Ciò che aveva escogitato lo propagò per mezzo dei Padri della Santa Romana Chiesa. Divulgato il predetto metodo di preghiera dai seguaci del beato Domenico, ossia i Frati del suddetto Ordine, ed essendo stato accolto da molti, i Cristiani, accessi dalle meditazioni e infiammati dalle preghiere, subito iniziarono a mutarsi in uomini nuovi, le tenebre dell’eresia iniziarono ad arretrare e prese a brillare la luce della fede cattolica. In diversi luoghi cominciarono ad essere istituiti alcuni sodalizi destinati a questa preghiera, dai Frati del medesimo Ordine, a ciò legittimamente deputati dai propri superiori, e ad iscrivere ad essi dei confratelli.
Noi, seguendo l’esempio dei Nostri predecessori, poiché vediamo che la Chiesa militante, divinamente commesaCi, in questi tempi è agitata da così gravi eresie, ed è atrocemente vessata ed afflitta da così gravi guerre e di depravati costumi di molti uomini, eleviamo gli occhi lacrimosi ma pieni di speranza a quel medesimo monte donde proviene ogni aiuto e benignamente esortiamo nel Signore ed invitiamo tutti i fedeli cristiani a fare lo stesso.

La bolla prosegue con la conferma delle indulgenze e dei privilegi concessi dalla Sede Apostolica alle Confraternite del Rosario

Dato a Roma, presso San Pietro, sotto l’anello del Pescatore, il 17 settembre 1569, anno quarto del Nostro Pontificato.